1 - Eppure mi hai cambiato la vita

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"Sarà che mi hai cambiato la vita,
sembra ieri."

[Tre anni e mezzo prima]

Manuel non sa bene cosa li ha portati a diventare clienti abituali dello stesso locale, ci vanno quasi tutte le sere e sembrano non stancarsi mai di quel posto e delle sue particolarità.
A volte si danno appuntamento con i loro amici, altre volte si ritrovano da soli, lui e Simone, e si sentono un po' come se fosse il loro rifugio.

C'è tutta un'atmosfera accogliente, con le pareti spennellate di un color verde petrolio e dei quadretti molto macabri a fare da ornamento. Le luci sempre basse, il bancone largo e in legno scuro, dei divanetti comodi in finta pelle marrone al posto dei soliti tavolini striminziti di un qualsiasi bar.

Questa sera, Manuel è lì non solo in veste del solito cliente, ma anche come un comune ragazzo che ha intenzione di dire qualcosa di molto importante al proprio compagno.

Ci ha pensato tanto, ha preso in considerazione tutti gli aspetti possibili prima di arrivare alla conclusione che sì, sta facendo la cosa giusta.

Poi vede arrivare Simone. Lo vede varcare l'entrata e guardarsi intorno con aria un po' spaesata.
Indossa una camicia bianca, sbottonata verso il colletto a partire dagli ultimi tre bottoni.
Ogni volta che Simone indossa una camicia di qualsiasi tipo, Manuel inizia a ragionare un po' a fatica.
Si perde a osservare la pelle sotto la stoffa, si deconcentra dal mantenere lo sguardo fisso nei suoi occhi e la mente concentrata sulle sue parole, perché tutto quello che vorrebbe fare è nascondersi nel primo vicolo a lasciar scorrere le sue mani sotto il tessuto.

Ad ogni modo, cerca di contenersi almeno stavolta e alza una mano per attirare l'attenzione del suo ragazzo.
Simone lo scorge, solleva appena il mento e il suo viso si apre in un sorriso adorabile.
Raggiunge il divanetto occupato dall'altro e ci si lascia andare, le braccia larghe a ricoprire un bracciolo e una parte della spalliera.

- Che prendiamo? - inizia, rivolgendosi a Manuel, poco prima di posargli un minuscolo bacio a stampo sul collo.
Intanto, arriva anche il cameriere per prendere l'ordine.
- Posso avere qualcosa di forte? Un drink abbastanza carico. Fate voi, mi fido - dice Manuel, applicando una smorfia convincente per il cameriere, un po' meno per Simone, che conclude l'ordine chiedendo un long island.

- Ma te vuoi fà fuori? Che era quella richiesta di qualcosa di forte?

A Manuel sudano le mani, le sfrega da dieci minuti in un movimento costante e sembra quasi che voglia consumarle, tanto che non ascolta minimamente la domanda appena posta dall'altro.

- Oh, ma tutto bene? Mi devo preoccupare? - Simone posa una mano sul ginocchio del ragazzo, stringe appena, in una morsa rassicurante ma che Manuel percepisce come un tocco ardente.
- Si. Si, certo, va tutto bene.
- Ma sei sicuro?

- Scusatemi, ragazzi - il cameriere si avvicina con dei sottobicchieri che posa sul piccolo tavolino in vetro poco distante dalle loro gambe, poi ci adagia i due bicchieri grondanti sui cartoncini.

Manuel, dopo aver brindato con Simone, assaggia subito il suo drink.
Sicuramente la richiesta è stata accolta, perché quella roba sembra veramente possedere un potenziale tale da fargli girare la testa in poco tempo. Quindi non perde il momento per tirare giù un paio di sorsate e sentire lo stomaco bruciare.

- Dalla tua faccia direi che fa schifo - Simone un po' se la ride, ma è ancora preoccupato dagli atteggiamenti strani del suo ragazzo.

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