9

208 11 7
                                    

Presi il cellulare e notai che fossero già le dieci e beh, l'ora sembrava più che giusta per andare ad una festa. Feci scattare lo sguardo fuori vedendo come sfrecciavano gli alberi al nostro passaggio, la discoteca che Lydia aveva scelto era abbastanza nascosta, da quel che aveva detto la ragazza era stata costruita lì per via della musica troppo alta per via della piscina per le feste fuori.

«stasera non allontanarti troppo da me e gli altri.» presi il cellulare per vedere se avessi avuto un messaggio e quando non vidi nulla lo spensi «ma.. non sono una bambina» «grazie, non me ne rendevo conto. Senti, tu già sei una bomba di solito e così beh, dio.. non voglio che gli altri ti guardino troppo, sfiorano e addirittura che immaginano cose.»

Sorrisi e gli accarezzai la mano che aveva sulla mia coscia, era così carino e il fatto che si preoccupasse così tanto per me mi faceva più che piacere. Amavo quel suo lato protettivo che riservava sia a me che agli altri.

«siamo arrivati..» guardai fuori e vidi una specie di villetta piena di luci e beh, avevo finalmente capito perché l'avessero posto lì. Era praticamente il posto più rumoroso che avessi mai sentito.
Arricciai il naso e aprii la portiera, appena misi i piedi a terra quasi non cascai, i tacchi non erano adatti per me. Subito dopo venni affiancata dal ragazzo e senza nemmeno fargli realizzare la cosa mi aggrappai al suo braccio.

«non abbiamo nemmeno iniziato e tu già sembri ubriaca» gli diedi una sberla dietro alla testa e ci incamminammo verso l'entrata, i nostri amici erano arrivati praticamente con noi, per questo non avremmo dovuto nemmeno aspettarli.

Quando entrammo la puzza di alcool e fumo ci penetrò nelle narici facendoci fare una faccia disgustata, non era il mio genere di posto anzi, odiavo profondamente tutto quello.

«Lydia, ma dove cazzo ci hai fatto imbucare» sorpassammo un po' di gente prima di arrivare ad alcuni divanetti presenti in fondo alla sala «dai Stiles, è magnifico questo posto!» «certo, magnifico se vuoi farti di qualcosa, magari Mercury. Comunque, volete qualcosa ragazze? amore?» portai lo sguardo su di lui annuendo «un mojito, è l'unica cosa che tollero» annuì e, seguito da Liam, andò verso il bar.

«voglio ballare!» Malia mi afferrò la mano per poi trascinarmi, letteralmente, in pista. Una volta fatto mise le mani sui miei fianchi e cominciò a ballare, inizialmente ero molto tesa per la vergogna, ma poi cominciai a fare la stessa cosa.

La canzone finì e, ancora con le lacrime agli occhi per via delle risate, ritornammo alle poltrone. Mi avvicinai a Stiles e una volta averlo baciato bevvi il mojito, inizialmente piano, e poi tutto in un sorso.

«ne voglio un'altro..» scosse la testa ed io alzai gli occhi al cielo «andrò io allora» feci per voltarmi quando però mi afferrò per il braccio, mi voltai di scatto verso di lui guardandolo attentamente «vado io.» aggrottai le sopracciglia scuotendo poi la testa «no, andrò io» stavo per controbattere quando il suo cellulare squillò.

Lo afferrò vedendo chi fosse e, senza staccare la mano dal mio braccio, rispose.
«dimmi..ma dio, DIMMI?!» quando si accorse che non si sentiva lasciò il mio braccio e si diresse verso il piano di sopra.

Dopo attimi di esitazione mi voltai verso Ethan «andiamo a prendere qualcos'altro?» quando quest'ultimo annuii lo presi sotto braccio e, spintonando qualcuno, andammo al bar.

POV STILES
Arrivai a quello che era il bagno dei maschi e ci entrai dentro, quando vidi che non c'era campo imprecai. Andai velocemente verso la finestra e, dopo averla aperta, ricontrollai.. fortunatamente ora prendeva.

Ricomposi nuovamente il numero e portai velocemente il cellulare all'orecchio, il numero che avevo composto inizialmente squillò a vuoto per un po' prima di andare.

«Peter? perché mi hai chiamato?» mi voltai appoggiando la schiena vicino al muro nel mentre fissavo la porta «senti ragazzino, non ho tempo okay? devi fare una cosa di assolutamente importante.»

Alzai gli occhi al cielo «il nostro essere amici è finito quando il nogitsune è morto, giusto per farti ricordare. Comunque, che vuoi? non dico che ti aiuterò per-» «Rose è in pericolo okay?! tu sai che Rose in verità è una Hale e beh, penso  che presto lo scoprirai pure lei..»

Misi una mano nei capelli tirandoli leggermente, nel mentre scivolai vicino al muro andando man mano a sedermi a terra.
«va al punto.» «i cacciatori non erano un caso! erano stati mandati li da qualcuno, precisamente Kate! il suo scopo era di catturare Rose e poi fare quello che non è riuscito con me e Derek!»

aggrottai le sopracciglia «perchè dovrebbe ucciderla? non sa nulla del suo passato e non è una minaccia..» «beh, Rose è praticamente una macchina mortale, se usata in modo sbagliato la sua forza può essere distruttiva, per gli umani e per noi soprannaturali. Stiles, Rose non dovrà mai scoprire cos'è, tantomeno gli altri.. sarebbe un omicidio di massa sennò.»

Strinsi i denti, mi dispiaceva così tanto nasconderle la verità ma, se questo metteva in salvo la sua vita, e quella degli altri, era necessario. Nel mentre pensavo a quello relizzai una cosa.

“se tutto questo diventerà pericoloso ed io comincerò a fare del male, tu –le passai un foglietto– leggi questo e fa quello che c'è scritto.”

«CAZZO PETER! quando Malia venne da me per portarmi le siringhe e cose del genere, le avevo dato un foglio. Lì c'era scritto che avrebbe dovuto aiutare Rose, dato che era.. era sua cugina.» l'uomo dall'altro lato del telefono imprecò e qualche secondo dopo si decise a parlare «ragazzo, trova quel foglio e distruggilo. Controllerò anch'io a casa sua, adesso va'.»

Quando riattaccò posai il cellulare in tasca e sospirai, mi impiccio continuamente in casini. Mi avvicinai alla porta e dopo aver aperto corsi rapidamente giù, il mio umore era drasticamente cambiato.

Mi guardai in torno e quando notai Lydia da lontano mi avvicinai anche io, tutti i miei amici si trovavano intorno al tavolino e nel mentre ridevano e scherzavano, stranamente erano tutti sobri, persino Rose.

«hey Stiles, chi era la telefono?» feci un respiro profondo per regolarizzare i battiti «era mio padre, tranquillo coglione» Scott mi fece il dito medio ed io scossi la testa.

Mi guardai attorno e feci una faccia disgustata, non ne potevo più di quel posto. Rose capendo cosa mi stesse passando per la mente afferrò il cellulare che si trovava sul tavolo e mi prese la mano «andiamo a casa? questo posto non fa per me..» sorrisi sincero e la ringraziai manualmente, era proprio come me.

//scusatemi veramente tanto per l'assenza, ma sono veramente incasinata con la scuola e robe del genere, tra l'altro avevo perso account e mi ci è voluto molto per riprenderlo. mi siete mancati :)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

On The Most Beautiful. [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora