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era come sapere che da un momento all'altro il tuo sogno si sarebbe avverato ma non potevi festeggiare con nessuno. era così che si sentiva Hanna,chiusa tra le quattro mura della sua stanza senza sentirsi realmente bene. le era arrivata una proposta di lavoro , se si poteva chiamare così, poteva esporre alcune delle sue fotografie in una mostra che si sarebbe tenuta da lì a poco, era stata felice da subito ma quando si rese conto che molto probabilmente Emma non ci sarebbe stata un velo le era caduto davanti.


il campanello continuava a suonare,persistente, Hanna lasciò la sua camera e con riluttanza aprì la porta ma quello che le si presentò davanti fu davvero una sorpresa

***

era davanti quella porta da ormai troppo tempo cercando il coraggio e le parole giuste

sai hanna tra pochi giorni andrò in guerra e non so se tornerò oh  e buona giornata  

no questo non poteva proprio andare


-Emma - si limitò a fissarla senza proferire una parola lasciandola lì sulla soglia di casa , l'abbracciò di slancio facendola barcollare un po' ma la presa era salda sulla sua vita. Guardava i suoi occhi scuri e pensava che non li avrebbe visti per quanto? un mese, due, un anno, o forse per sempre. 

-Hanna-  le accarezzava la schiena mentre cercava di trattenersi, chiudeva gli occhi e si vedeva sull'orlo del baratro pronta a cadere ma la sua mano era lì, forte a tenerla con lei, c'era Hanna con i suoi bellissimi occhi scuri che la guardavano da lontano, la tenevano inchiodata alla vita,salva. 

-Cosa ci fai qui?- bella domanda. la casa era identica, stesse mure, stessa stanza forse era lei che si sentiva strana, diversa, forse in colpa. 

-Devo dirti una cosa- la serietà nella sua voce non aiutava e l'espressione sul viso di Hanna ne era la prova 

-vado in guerra- esplose tutta d'un fiato la bomba che temeva  ma tutto intorno regnava il silenzio, aprì gli occhi per assicurarsi che Hanna fosse ancora lì e che tutto questo non fosse un altro dei suoi incubi, l'aveva vista davvero, l'aveva abbracciata e ora lei era lì, con un mano sul petto seduta sul letto mentre guardava a terra. non sapeva che fare, cosa dire, si sentiva in colpa perché l'aveva abbandonata. Sapeva che non ce l'avrebbe fatta,sarebbe morta così facilmente in guerra, non era pronta. 

dopo estenuanti minuti di totale silenzio Hanna si mosse verso di lei, si fermò a un soffio dal suo viso poteva sentirne il respiro. la baciò,semplicemente stampò un bacio sulle sue labbra. Dopo averle detto che se ne sarebbe andata lei la baciava, di punto e bianco. 

-Non voglio perdere un altro minuto- la voce di Hanna al suo orecchio la scosse tutta, provoncandole dei brividi lungo tutta la schiena, cercò i suoi occhi ma lei non aspettava risposta e catturò le sue labbra  in un bacio appassionato. Strinse i loro corpi più vicini, in un disperato tentativo di sentirsi vivi, si cercavano con le mani esplorando entrambe i corpi altrui. Emma era inchiodata sul materasso con Hanna a cavalcioni su di lei e sorrise quando quest'ultima iniziò a lasciarle dei segni sul suo collo, sarebbe partita con dei ricordi difficili  da dimenticare. il calore nella stanza era davvero troppo, Emma capovolse le posizioni,bloccando Hanna sotto di se,e le sfilò la maglia, fissò i suoi occhi scuri e il luccichio che vide in essi bastò per farla andare avanti, il corpo della sua ragazza ansimava e tremava sotto il suo tocco, scese senza mai interrompere il contatto dei loro occhi, iniziò a lasciare una scia di baci nel suo interno coscia e la sentiva trattenere il fiato, passò da una gamba all'altra sfiorando la sua intimità, sotto di se il suo corpo era un fascio di nervi, la stava torturando. 

-ti prego- ansimò Hanna stringendo il lenzuolo, Emma sorrise contro la sua intimità facendola tremare ancora,  poi accontentò le sue suppliche godendo dei suoi gemiti. quando la guardò negli occhi sentì tutto quello che aveva e che poi avrebbe perso. Hanna iniziò a baciarla, sapeva cosa stava pensando e non voleva in nessuno modo rovinare quel momento. Appoggiò la sua testa sul suo petto e si lasciò avvolgere dalle braccia di Emma. 

-Mi hanno offerto di esporre alcune foto alla mostra-sussurrò contro il suo collo, chiuse gli occhi poi ascoltando il battito del suo cuore 

-è fantastico amore- sciolse l'abbraccio e con il lenzuolo avvolto intorno al suo corpo si sporse a prendere la sua macchina fotografica 

-Cosa fai?- le chiese Emma, ma lei sorrideva,voleva coglierla in un momento inaspettato ma ora era impossibile. però quella volta Emma non tentò di coprire il suo viso con il lenzuolo, appoggiò la testa sul cuscino e sorrise fissando la fotocamera con quel velo di imbarazzo nel sapere di essere nuda sotto le lenzuola e gli occhi di chi l'avrebbe vista. Poi si fece seria e fissò l'obbiettivo nascondendo metà faccia dietro il cuscino ma senza nascondere la sua nudità,il lenzuolo copriva poco sotto la sua schiena, in quello scatto era racchiuso tutto ciò che serviva ad Hanna, tutto ciò che aveva sempre cercato. 


***     

mi scuso enormemente per il ritardo e anche per il capitolo veramente piccolo ma per il momento non sono riuscita a fare di meglio. spero solo che vi sia piaciuto e a presto, spero. 





Scusa se ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora