Realtà

46 0 0
                                    

Camminavo per sgranchirmi le gambe,l'aria era più fresca e avevo bisogno del giubbotto militare,mi stavo accendendo una sigaretta quando il mio pacchetto cadde violentemente a terra e mi ritrovai due occhi azzurri pronti ad uccidermi

-non devi fumare- Hans sembrava incavolato nero e del tutto indifferente al freddo,indossava una canotta bianca con la tuta militare e saltava sul posto per non congelarsi

-Okay- annuisco e continuo a camminare non curante del suo respiro pesante

- cosa voleva la Smith- domanda con tono ansioso

-vuole rivedermi oggi,devo essere andata bene- lui annuisce e prima di riprendere a correre mi concede un ultima parola

-stai attenta-

|Hans|

Correvo lungo il perimetro dell'accampamento del tutto sovrappensiero quando intaccai e caddi su qualcosa,o meglio qualcuno. Aveva i capelli color del grano e i suoi occhi,Dio i suoi occhi erano color oro e risplendevano di luce propria. Ero caduto su

Frederik Thompson. Non potei evitare di sorridere quando le sue labbra formarono il mio nome

-Hans- sospirò prima di mettersi a sedere e scrollarsi da dosso la polvere,mi alzai di scatto senza alcuna fatica e tesi una mano che lui non esitò a stringere per aiutarsi ad alzare

-uno di questi giorni ci rimarrò secco Hans- non quanto me caro Fred.

-Non ce la faccio più - sospira vicino al mio viso io lo strattono per un braccio e lo porto dietro il muro delle sentinelle.

-cosa fai?- dico fissando i suoi occhi,che mi guardano impazienti

-ti prego Hans- Dio era capace di farmi impazzire quel ragazzo,si morse il labbro infieriore e io cedetti.poggiai una mano sul suo viso e lo baciai,mente lui stringeva la mia maglia all'altezza del petto,quando ci stacchiamo i suoi occhi luccicano e io non smetto di sorridere.

-a lavoro soldato- gli dico prima di dargli una pacca sul culo,lui si gira e arriccia il naso ridendo. Dio quanto è bello.

|Emma|

Per tutto il giorno Fred non fa altro che allenarsi con il sorriso sulle labbra,anche con i esercizi più sfiancanti,Non riuscivo a capire come facesse poi tutto si è chiarito . Continuavo ad osservare Hans che allungava i giri di campo solo per passare più volte davanti ad Fred,si mangiavano con gli occhi quei due e neanche se ne rendevano conto. E quando l'ufficiale Müller si avvicina alla nostra postazione non posso evitare di spostare lo sguardo su Fred che fa finta di niente,allora mi scappa un sorriso poi guardo Hans avvicinarsi a me

-La Smith ti vuole- il suo tono è così freddo,forse crede che questa volta non andrà troppo bene. Io mi limito ad annuire e mi avvio alla sede centrale,sono più nervosa a differenza di ieri,non c'è Hans con me e quindi dovrò fare tutto da sola. Busso e aspetto che la sua voce risponda

-Avanti Soldato Bianchi- serro la mascella e sfilo il cappello prima di entrare,mi fermo davanti la scrivania,lei è appoggiata al bordo e mi guarda assottigliando i suoi occhi argentei. Mi limito a fissare la finestra alle sue spalle fin quando l'aria diventa pesante,così ricambio il suo sguardo e sorridiamo entrambe
-Ho un compito per te-
-del tipo- chiedo un po' titubante

-dovresti comunicare all'ufficiale Hans il suo licenziamento - si sposta verso la finestra,accenno un sorriso

-Non ci penso neanche -

Mai contraddirla , fuori uno.

Lei si gira e mi guarda,ogni traccia di simpatia è scomparsa dal suo viso

Scusa se ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora