capitolo 22

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Elena: <<Checco! Finalmente! Mi sei mancato.>>

Checco: <<Anche tu mi sei mancata, carissima mia zucchero filato.>>

Al: <<Beh, non iniziate.>>

Elena: <<Al! Ci sei mancato anche tu.>>

Al: <<Lo so, lo so.>>

John: <<E tu chi saresti?>>

Al: <<Lui è Damiano.>>
Al inizia a raccontare tutta la storia.

Elena: <<Ma siamo sicuri che in Cala…>>

Checco: <<Elena, e per favore.>>

Elena: <<Oh, ok. Comunque questo è il minimo che voi due possiate fare per Damiano, lo avete fatto licenziare!>>

Al: <<Ma intanto abbiamo i soldi.>>

Checco: <<Si va in albergo?>>

John: <<No, è già passato un giorno, a Santino serve un posto dove stare.>>

Santino: <<Io stare con voi.>>

Al: <<Ma perché non facciamo come ha detto Checco? Lo lasciamo per strada.>>

John: <<Che è successo, in questa giornata trascorsa con lui stai iniziando a non odiarlo più?>>

Al: <<No, per carità, non mi permetterei mai a non odiarlo.>>

Damiano: <<Scusate, ma quindi quel signore non sa dove abita? Perché non lo chiedete a lui?>>

John: <<Certo, perché non ci ho pensato prima? Magari gli restituiamo la memoria, gli insegniamo a parlare, ci conduciamo un telegiornale, un programma. Secondo te se sapesse dove abita non gliel’avremmo chiesto?>>

Al: <<In realtà non abbiamo mai provato a chiederglielo.>>

Elena: <<Santino, dove abiti?>>

Santino: <<Casa mia è a Milano.>>
Damiano: <<Dicevi, John?>>

John: <<Stavo scherzando.>>

Damiano: <<Certo, come no.>>

John: <<Faresti meglio a non starmi antipatico, perché potrei lasciarti sulla 106>>

Al: <<Ragazzi, è già tanto che devo sopportare me che odio Checco, metteteci pure il vostro odio e siamo a posto.>>

Checco: <<Credi che io non ti odi, Al?>>

Al: <<Ma io molto di più.>>

Elena: <<Beh Santì, a ‘sto punto odiamoci pure noi.>>

Santino: <<Va bene, allora io parlare male di Checco a te.>>

Elena: <<Devi solo provarci.>>

Damiano: <<Non posso far a meno di notare quanto legato sia questo gruppo.>>

John: <<Noi non siamo un gruppo, ci siamo trovati qui per caso, se solo due di loro non avessero sentimenti, probabilmente a quest’ora ero a casa spensierato e felice.>>

Al: <<Damià, ascoltami che ti racconto come abbiamo fatto ad arrivare fino a questo punto della storia.>>
E si mise a raccontare ogni minimo dettaglio.

Damiano: <<Ma ora questa Parrucchieri dov’è?>>

Al: <<Dopo che uscirà dall’ospedale andrà direttamente in prigione.>>

Damiano: <<E ce credo, dopo quello che ha fatto.>>

Checco: <<Quindi? Sei dei nostri? …a bello.>>

Damiano: <<So' dei vostri, ma non rovinà un dialetto bellissimo come er romano.>>

Checco: <<E non si dice così in romano?>>

Damiano: <<Sì, ma è la tua voce a rovinare tutto.>>

Al: <<Lo conosco da poco ma già inizia a piacermi.>>

John: <<A me no.>>

Al: <<E che me ne frega?>>

Elena: <<Dai, si va a Milano?>>

John: <<Andiamo ragazzi.>>

Al: <<Guido io.>>

John: <<Tu? Ma se non riesci a distinguere il freno a mano dalle marcie.>>

Al: <<E che c’è? Almeno posso accendere la radio?>>

John: <<L’ultima volta che l’hai fatto hai quasi ammazzato una donna.>>

Al: <<Sì, però poi era quella che odiavamo tutti noi.>>

John: <<Ma l'hai comunque quasi ammazzata.>>

Al: <<E guida tu.>>

John: <<Per forza.>>

Al: <<E comunque la patente ce l’ho soltanto io.>>

John: <<Quindi?>>

Damiano: <<Se te vede la finanza ci andiamo di sotto tutti. Io in carcere per te ‘n ce vado.>>

John: <<Non abbiamo altra scelta, o guido io o nessuno.>>

Al: <<Aspetta, ho un’idea. Damià, quanti anni hai?>>

Damiano: <<Ventidue, perché?>>

Al: <<E quindi hai la patente.>>

Damiano: <<Sì.>>

Al: <<E sai guidare?>>

Damiano: <<Me sembra de sì.>>

Al: <<A posto, guida lui.>>

John: <<Meglio che non dico niente.>>

Elena: <<Detto sinceramente, io sono più sicura se guida uno con la patente.>>

Checco: <<Se Elena è sicura così, lo sono anch’io.>>

Santino: <<Pure io ho fame.>>

Al: <<Ma che cosa c’en… andiamo va'>>

I futuri sposiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora