Sento un macigno sul petto, sento macigni in tutto il corpo, ma oggi il mio cuore sembra essersi rivelato con debolezza. 'Cuore pieno di lacrime' pieno, stracolmo, ognuno poi inserisce epiteti in base a ciò che gradisce, a ciò che il proprio corpo ha voglia di comunicare al cervello. 'Si tutta giniu' (sei tutta intelligenza) mi hanno sempre detto, e con presunzione quasi me lo imponevano, il pensiero che fosse un gentil complimento derivato da n'cor nobile, alcuni si scusavano con i detti, si creavano scudi, inesistenti ai miei occhi, formati da 'giuniu è biddizza' (intelligenza è bellezza), sono passata dall'apprezzare quelle parole, d'altronde era vero, ero intelligenza, solo intelligenza e, forse, questo, risultava come una qualche calamita agli occhi di chi era nato in tempi antichi, dove le donne difficilmente erano belle perché curate, dove gli uomini, i ragazzi, venivano attratti da ciò che era intelligente, da ciò che era pensante; così pensavo almeno, poi ho capito, ho strappato di dosso la maschera al carnefice di tutte le mie illusioni, improvvisamente mi tornano in mente immagini, di attaccanti paurosi e per questo il mio cervello mi sussurra piano: 'voltati', 'voltati', 'voltati', e quindi sento il bisogno di girarmi, di assicurarmi di essere al sicuro, di dirmi 'guarda che non sta succedendo, vedi che non è reale' e così mi sento rasserenata, nonostante il cuore nel petto non cessi di battere più forte di come dovrebbe fare nel normale, come fa quando abbraccio Maria Sofia o Riccardo o ancora Samuele o Chiara, no, batte forte, pure per un corpo come il mio, che di maltrattamenti ne ha subiti tanto da non sentirli nemmeno più, pure per un corpo come il mio che dovrebbe pesare quaranta chili meno, un corpo che vorrebbe scoprirsi reale, e non solo un ammasso inutile di grasso, di cellule morte attaccate ai muscoli, come il feto inizia ad attaccarsi in modo indiscreto e quasi oltraggioso al nostro utero nelle prime settimane di vita, se vita si possa umanamente definire. E la voglia di ricorrere qualcuno sale, mi soffoca con le sue grandi mani inesistenti che la mia testa riesce a materializzare contro mio consenso, ho il bisogno di rincorrere qualcuno, poi ti raggiungerlo, di baciarlo e di farci l'amore, invece di questa vita non mi rimangono altro che i miei consigli dettati a persone che non sanno come comportarsi, forse perché sono state fortunate, perché non hanno dovuto combattere con una madre incompleta ed irrisolta ed un padre assente che si accorge di essere padre solo quando la figlie gli sputa tutto in faccia, ed è in questi momenti che penso: quanto mi piacerebbe ricevere consigli su qualcuno che attualmente nemmeno esiste, quanto mi piacerebbe essere la ragazza 'ingenua' e confusa che cerca consigli dalle amiche, e invece no, invece vedo l'amore nascere, lo aiuto ad uscire fuori formarsi in ogni sfaccettatura, ma sto qui, a scrivere poesie sconsolate piene di illusioni e speranze senza qualcuno da rincorrere, genitori che smettano di essere figlie e ferite che finiscano di aprirsi e sanguinare come uno strano circolo karmico o chessoio. E così finisco questo mio sfogo, con l'ansia che è stata buona e gentile e m'ha dato dei minuti di tregua, tutti la odiano, io invece credo che l'amerò per sempre, l'ansia è una persona, e nel bene e nel male comunque sia, anche se alle volte il male lo provoca lei, non mi lascia mai, mi piace pensarla come la mia migliore amica, colei che conosce me nelle mie sfaccettature più brutte e più belle, che quelle più belle sono per chiunque, ma vedete con quanti si ha il coraggio di mostrare quelle più brutte, eh, a poche.