" Insicuri "

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Sei stesa su di me, nuda, la tua pelle brucia sulla mia facendomi pensare a quello che è successo poche ore prima, amandoci e dove ho baciato ogni tua insicurezza, anche la più piccola.

Sei bellissima, anche se tu non mi credi mai e ti imbarazzi chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo perché, si potresti essere considerata la regina d'Italia (lo sei) ma mai nessuno ha pensato che tu, già proprio tu, sei così insicura del tuo corpo e alcuni lati del tuo carattere, spesso distaccato e attento a tutto. 

Hai sempre osservato gli altri, ciò che volevano comunicare, ma non hai mai osservato te, non ti sei mai osservata quando non mangi perché il lavoro ti prende anche durante quelle che si dovrebbero considerare pause pranzo e questo ti porta a tornare a casa senza la forza di fare nulla, con solo la voglia di  buttarti sul letto e dormire, fin quando non suona quella maledetta sveglia alle sei di mattina disturbando quel tuo sonno già poco presente. 

Che prende il dolore degli altri

E poi lo porta dentro lei

Non hai mai osservato come i pensieri, i tuoi pensieri, raggiungevano la tua mente prima ancora che te ne rendessi conto. Il tuo sguardo, in quei momenti, diventa vitreo, lontano in un mondo che conosci solo tu, dove i tuoi sbagli vengono solo evidenziati perché tu, piccola, non ti senti mai abbastanza nonostante mille conferme sostenute dai numerosi programmi che ti hanno visto e ti vedono tutt'ora conduttrice.

All'improvviso ti sento muovere, i tuoi soliti spasmi, mentre dici parole a caso e appoggiandoti ancora di più sul mio seno mentre le mie mani, ormai abituate al tuo corpo, seguono la colonna vertebrale visibile accarezzando la tua pelle coperta da piccoli segni rossi e tempestata di piccoli lividi lasciati dalle mie mani.

I segni sono visibili, ma so bene quanto ti piace essere segnata dai miei baci che percorrono il tuo corpo.

Guardo fuori, grazie alla finestra aperta, il vento del mattino mi investe facendomi per un po' allontanare da quel caldo torrido che da giorni affligge Roma. Roma è la mi città, la nostra città, è dove ci siamo date il nostro primo bacio all'ombra del Colosseo, tra i piccoli vicoli, è dove per la prima volta mi sono resa conto che tu, si proprio tu Maria, eri quell'amore che si incontra una sola volta nella vita, quell'amore che quando se ne va ti logora nelle ossa non facendoti respirare, ti blocca. Tra le strade mano nella mano a tarda sera ho capito che sei la mia anima gemella; e in quel momento non mi interessava più chi eravamo o chi ci stava intorno mi interessava solo di te e delle tue mani sui miei fianchi, le fronti che si toccavano mentre i nostri sorrisi diventavano un tutt'uno.

Mi interessava solo di te e di me, due donne, due anime gemelle. I miei pensieri riguardanti la donna che ora riposa sul mio corpo mi portano sempre troppo lontano a momenti ancora vividi, momenti lontani dalle nostre realtà così schiaccianti. Lontani da tutti.

L'alba sta per fare il suo ingresso e presto dovrò lasciarti andare, dovrò lasciarti andare per il tuo lavoro che ami tanto ma ti uccide giorno dopo giorno. Ti dico sempre di prenderti una pausa ma tu non mi ascolti mai. Vorrei proteggerti, tenerti qui tra le mie braccia, e farti per sempre riposare su di me dopo aver stancato il tuo corpo e la nostra passione ormai vivida ogni volta che i nostri occhi si incontrano, sembra sempre che vogliano giocare, cercarsi e prendersi, un po' come noi due.

Guardo la sveglia, quella maledetta sveglia, posta sul comodino che segna le sei in punto, è ora di risvegliarti da quel sonno tanto meritato.

Vorrei che avessimo più tempo, d'altronde non ci vedremo per una settimana.

"Ehi, amore sveglia" le dico iniziando a far scorrere le mani sulla testa e dandole diversi baci delicati "è l'ora di lavorare, su" continuo cercando di alzare un po' la voce. Spesso non sente, saranno gli anni.

Lei risponde con piccoli gemiti per poi rannicchiarsi ancora di più nel mio corpo dandomi un bacio sul petto coperto da una semplice maglietta leggera e tornare beatamente a dormire. Io la guardo cercando di capire, ma forse non serve.

"ho preso il giorno libero, sapevo che saresti venuta" mi risponde semplicemente prima di ritornare in un sonno profondo con me probabilmente come protagonista.

"Mary, ti amo" le dico semplicemente prima di baciarle l'orecchio.

"ti amo anche io ma ora torniamo a dormire che ho bisogno anche della tua partecipazione" mi dice semplicemente prima di tirarmi ancora più vicina a lei facendomi sorridere. 

Deferilli - ONE SHOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora