Capitolo 8

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Tre mesi sono passati dalla sua morte e un sacco di cose sono accadute, prima è stato il suo funerale era doloroso vederlo lí, senza vita; la sua pelle era bianca come la perla il suo corpo era immobile, quasi quasi assomigliava ad un fantasma, il mio fantasma.

Quando sono entrata in chiesa non mi aspettavo che molte persone sarebbero venute, ma mi sbagliavo di grosso la chiesa era piena e alcune persone hanno dovuto assistere al funerale da fuori, ero sbalordita.

Poi c'erano le condoglianze da tutti gli amici, professori e i famigliari, non c'è la facevo più a sentire tutte le cazzate che le persone si inventavano, specialmente le persone che non erano amici di Luca, dovrebbero vergognarsi. Venire al suo funerale pensando che potessero aggiustare quello che hanno fatto, cercando di essere come tutti gli altri perchè non vogliono essere giudicati, non erano amici di Luca prima e non lo saranno mai.

La cosa più difficile è stato quando ho dovuto leggere la mia lettera per Luca, ho speso giorni a sciverla e ogni volta che fissavo alla pagina bianca, sentivo un nodo alla gola come se non potessi scriverla, perché sapevo benissimo che non era giusto non potevo ancora credere che era morto e non sarebbe tornato più, anche oggi dopo tre lunghe e strane settimane non posso crederci.

Ogni notte quando vado a letto penso che tutto questo sia un sogno e quando mi sveglierò riceverò un suo messaggio, chiedendomi come stassi, o come ho dormito e che senti la mia mancanza. Ed ogni mattina mi sveglio e fa male non poter sentire la sua voce, o sorridere come un' idiota perché pensavo a te, e rileggere i tuoi messaggi tre mila volte.

Ogni volta che mi alzo per andare a scuola sento la sua mancanza, a scuola le persone parlano di lui al passato, e mi fa arrabbiare un sacco perché non voglio ancora crederci. Tutti si stanno dimenticando di lui, preferiscono andare a delle stupide feste e ubriacarsi, e con questo dimenticare tutto per poi farlo ancora e ancora.

Un po' li invidio perché vorrei anch'io dimenticare tutto questo e poter per un giorno anche se per un' ora dimenticare di questo inferno, ma ho paura di dimenticare anche te...

***
"Ciao Ale, come va?" Alzo li occhi e mi ritrovo in fronte a mia madre

"Sono stata meglio." Rispondo fredda. Da mesi abbiamo la stessa conversazione, mi chiede come sto e io rispondo sono stata meglio, lei si arrabbia dicendo che devo uscire e cercare di vivere. Dice che sono troppo giovane di smettere di vivere e chiudersi in casa tutto il giorno.

"Alessia capisco che hai appena perso una persona molto cara a te però devi cercare di vivere per te e Luca, se lui fosse qui ti vorrebbe vedere felice, uscendo con le tue migliori amiche e non qui depressa e desolata." Non so che dire, ogni giorno é la stessa storia quindi non rispondo e lei continua con il suo solito discorso.

Negli ultimi tre mesi ho smesso di parlare con la Sarah e la Giada, non usciamo più come facevamo prima. Hanno provato di tutto chiamate, messaggi, ma non ho risposto a nessuno di loro. Non volevo la loro carità, non volevo sentirmi dire che dovevo uscire e provare cose nuove, già ho mia madre a farlo.

"Sì sì ho capito." Taglio corto.

"No, tu non capisci e questo é quello che mi preoccupa di più. Negli mesi hai perso un sacco di peso, i tuoi voti sono peggiorati e non partecipi in classe, non rispondi alle domande che i professori ti chiedono." Ma come fa a sapere dei mie voti? Ma non sono così tanti bassi.

"Per questo ho dovuto contattare tuo padre, gli ho dovuti dire cosa é successo e che Luca è morto." Che cosa? Cosa cazzo ha fatto? Ma perché?

"Ma come ti sei permessa? Che cazzo! Perché hai proprio dovuto chiamare quel caffone?" Le dico arrabbiata, io proprio non capisco.

"Non ti osare mancarmi di rispetto signorina! Sono tua madre e posso fare quello che voglio e quello che penso sia giusto per te. Quindi adesso smetti si fare l' arrogante e ascoltami bene, e non interropermi." Non le rispondo quindi continua.

"Ho dovuto chiamare tuo padre e informarli sul di tutto, e abbiamle speso ore a parlare via telefono per cercare di trovare una soluzione. Pensavo che sarebbe stato possibile farcela da sola e pensavo che da adesso saresti migliorata ma mi sono sbagliata, quindi sono arrivata in conclusione con tuo padre che andrai a New York per qualche mese a studiare e cambiare l' aria, il volo è per sta sera ho già preparato la tua valigia quindi non ti preoccupare. Adesso sì che puoi parlare."

"Un' ultima cosa, verrò con te per assicurarmi che atteri sana e salva, starò con te per qualche giorno o settimana. Mi dispiace però la decisione è già stata presa."

Sono a bocca aperta, non so che dire ma so bene che sono incazzatta nera, quindi non dico niente per evitare che dica qualcosa che mi penta di grosso

Quindi mi alzo velocemente cercando di non guardare mia madre, non voglio parlare con lei o sapere di più di quello che succederà nei prossimi mesi.

Camino lentamente cercando di fare qualche senso su questo casino che mi ritrovo in fronte a me. Però su una cosa sono certa io non voglio andare a New York e soprattutto non voglio rivedere mio padre.

Ecco qui il nuovo capitolo beh che ne pensate? Ci sono alcuni errori lo so, li correggerò quando posso.

Che pensate succederà a New York? Farà pace con suo padre? Continuate a leggere e lo scoprirete.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2015 ⏰

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