Improponibile flusso di coscienza della mia vita

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Ciao a tutti, io sono Antonella. Per gli amici Antò e visto quello che sto per raccontarvi della mia vita, voi potrete chiamarmi Antò.

Lo so, non è il modo migliore per iniziare a raccontare la mia storia, ma vi prometto che se mi ascolterete, non ve ne pentirete.

O almeno credo.

La mia non è la solita fanfiction in cui sono brava a ballare, sono bellissima, ho mille talenti e il ragazzo più bello della scuola ( Christian stefanelli) si innamorerà di me.

Assolutamente no: io non ho nessun talento, non sono bella, sono una disordinata cronica, la mia famiglia è un disastro e fino a poco tempo fa ho sofferto di disturbi alimentari a tal punto da restare in ospedale per 6 mesi. Eppure si, riuscirò a conquistare Christian.

Che casino penserete...

Si è vero, la mia vita è un flusso disordinato di eventi tragicomici ed assurdi con un piano probabilistico non convenzionale.

Un plot twist della probabilità per intenderci.

La storia che sto per raccontarvi ha bisogno di qualche piccola premessa.

Ho 19 anni, sono di Milano ma vivo a Barletta dall'età di 7 anni a causa della separazione dei miei genitori.
Mia madre non è mai stata affettuosa e mio papà è una sorta di fantasma, sempre assente.

Ho una sorella, fortunatamente solo una. Lei si chiama Sara, non siamo mai state legate, anzi.
Siamo un po' come una sorta di galletta di riso e un panino del MC.

Quando sono finita in ospedale ( scusate se non ve ne parlo ora, ma fatico molto a parlarne. Si tratta di una ferita troppo profonda che ha ancora bisogno di tempo per guarire ), mia sorella non mi è mai venuta a trovare. In un primo momento ho pensato che le dispiacesse vedermi così e per questo non si fosse presentata. Ma con il tempo ho capito che non è venuta a trovarmi perché le 9h di treno Milano/Barletta le pesavano.
E così abbiamo smesso di sentirci in maniera definitiva per 2 anni.

Strano pensare che è proprio grazie a lei che conobbi christian.

Era un mercoledì di gennaio quando il postino di " c'è posta per te" si presentò a casa mia.

Sapevo già chi mi avesse fatta chiamare ? Assolutamente si.
Mi presentai? Si
Aprii la busta ?si, feci anche questo.
Aspettate, aspettate, aver aperto la busta non significa che perdonai mia sorella. No, Assolutamente no. In realtà la aprii soltanto per non sembrare la stronza senza cuore che rifiuta di far pace con la sua "perfetta" sorellina che ha commesso
un errore.
Ma il rancore verso mia sorella è un'altra storia....

La Mary restò molto colpita dalla mia storia, ma soprattutto dalla descrizione che feci di me stessa: una ragazza comune e senza talento, destinata ad una vita ordinaria, come la sagoma di un omino tratteggiato che si ottiene strappando lungo i bordi di un foglio di carta preformato.

Raccontai davanti a tutta Italia la storia della mia famiglia, il divorzio, la solitudine ecc.

Maria era così colpita dalla mia storia che quando mi chiese:

" vai a scuola ?"
"No, ho finito l'anno scorso ma non sono così brava da andare in università " risposi.
" esci con gli amici? " chiese ancora
" no, non ho amici, le persone problematiche come me vengono sempre allontanate" le dissi prontamente.

Vidi delle lacrime solcare il suo viso.

Fu così che a fine puntata Maria ci raggiunse in camerino e prima di congedarsi gentilmente come fa sempre, iniziò a chiedermi maggiori informazioni sul perché fossi così dura e schietta nei miei confronti.

" perché non ti aspetti nulla di bello dalla vita" mi domandò?

" non sono una pessimista cosmica" le dissi " sono solo realista. "Cosa posso aspettarmi di bello se non ho nessun talento ? " continuai.

La sua faccia sembrava pensierosa, ma ad un tratto si illuminò.

" dove vivi che non ricordo bene ? " mi chiese prontamente.

" a Barletta" le risposi confusa.

" ascolta ti va di fare un esperimento?"

" un esperimento? In che senso "

" sai che questo non è il solo programma che gestisco giusto? "

" si, assolutamente "

"Ti va di entrare nella scuola di amici ? Ovviamente non come concorrente. Ma come una sorta di scommessa.
Sai ad amici ci sono casting duri che scelgono ballerini preparati. Ma alla fine è una scuola no ?
Vorrei chiedere ai professori di ammetterti e ciascuno di loro, nel suo piccolo, ti insegnerà le basi di uno stile. La scuola dopotutto dovrebbe servire ad insegnare le basi e poi a rafforzare le stesse. Come può un bambino leggere fluentemente se non c'è stato prima qualcuno che gli ha insegnato a leggere ?
Non mancano molti mesi alla fine del programma, ma sicuramente imparerai molto se seguita da una banda di professionisti.
E poi potrai stare in casa con i ragazzi e vedere che il mondo è molto più bello di ciò che pensi tu. Allora che ne pensi ?"

Cosa ?
Cosa stava dicendo ?
Ma sul serio ?
Io?
Ad amici ?

" è forse uno scherzo ? " risposi dubbiosa.
" no cara, è una scommessa della scuola di Amici: insegnare la disciplina della danza dalle basi."
" ma io non posso farlo, io no..."
" fidati di me, posso cambiare la tua vita se solo accetterai"

Non sono mai stata una ragazza troppo impulsiva, la riflessione è stata in ogni momento la mia ancora. Non so perché lo feci, forse perché una parte di me avrebbe fatto di tutto pur di non continuare a ritagliare quell'omino tratteggiato che era la mia vita.

- strappare lungo i bordi -
C'era scritto sul foglio della mia vita.
Cosa sarebbe successo se fossi andata al di fuori della linea tratteggiata ?

SPAZIO AUTRICE
Ringrazio zero calcare e la sua serie "strappare lungo i bordi "
dalla quale ho preso spunto per il mio titolo.

Salve ragazzi .
Se cercate una storia su Christian stefanelli fuori dal comune, siete nel posto giusto.

Spero vi piaccia il primo capitolo di questa accattivante fanfiction ricca di colpi di scena.




















Strappare lungo i bordi : CHRISTIAN STEFANELLI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora