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Ero in giro da un bel po' di tempo per le spiagge della Florida.

Era così caldo che dovetti togliermi le scarpe.

C'era un sacco di gente che prendeva il sole, faceva il bagno, oppure giocava con i cani.

Mi sedetti in un punto abbastanza isolato della spiaggia e guardai il mare.

Aveva un buon profumo.

Vidi un gruppo di ragazze che giocava a palla e mi diressi verso di loro, chiedendo se potessi giocare anche io.

Iniziammo a fare passaggi, riuscivo a prenderle quasi tutte.

"Un attimo, rispondo al telefono" disse una ragazza che, qualche minuto prima, mi disse si chiamava Kelly.

Parlai un po' con le altre nell'attesa di ricominciare il gioco, erano molto simpatiche e solari.

"Ragazze mi hanno chiesto Jack e il suo gruppo se possono raggiungerci" disse Kelly dopo aver attaccato la chiamata.

Tutte iniziarono a ridacchiare ed a esultare.

"Vedrai quanti fighi ci sono, vorresti farteli tutti" mi disse Jo "Dato che sei qua per tutta l'estate, sceglitene uno e scopaci tutto il tempo, sai, tipo come nei film" continuò facendomi l'occhiolino.

Sorrisi per compiacerla.

Io non ero così, non andavo al letto col primo che passava solo per il gusto di farlo.

Aspettammo venti minuti e poi, da lontano, vedemmo una decina di ragazzi camminare verso di noi.

"Sono loro?" chiesi a Charlie.

Annuì a bocca aperta.

Nonostante fossero loro amiche da anni, ancora li guardavano come se fosse la prima volta che li vedevano.

Erano davvero fighi.

Tre o quattro non avevano la maglietta.

Il loro corpo era veramente mozzafiato, letteralmente.

Arrivarono e ci salutarono sorridenti.

"Lei è Charlotte" disse Kelly ad un ragazzo piuttosto alto, moro e con gli occhi azzurri come il cielo.

"Io sono Nash" sorrise.

Sorrisi anche io.

C'era come un Deja-Vu nella mia mente, avevo già visto questa scena, o sentito queste parole, ma non riuscivo a ricordare dove.

"Quello è il più figo di tutti, è veramente forte a letto, me l'hanno detto, io non ci sono ancora stata. È bellissimo ed ha gusti molto difficili." mi disse Charlie in un orecchio, indicando un ragazzo poco distante da noi.

Persi un battito alla vista del ragazzo.

Stava parlando al telefono, il suo corpo era qualcosa di perfetto, aveva un costume nero.

"Ragazzi io devo andare." disse e salutò tutti.

I suoi occhi incrociarono i miei, e poi si incamminò dalla parte opposta della spiaggia.

Mi guardò di nuovo, e poi scosse la testa.

"Si chiama Cameron, Cameron Dallas"

I could be the one | Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora