it hurts; ventidue

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Aprii leggermente gli occhi, e mi ci volle un po' a ricordare dove fossi.

Sorrisi quando mi girai e vidi Jack che stava ancora dormendo.

Mi posizionai su un fianco verso di lui ed iniziai a pettinargli i capelli con le dita.

Con l'altra accarezzavo il suo petto nudo.

"Jack" sussurrai.

I suoi occhi si aprirono lentamente e le sue labbra sorrisero subito dopo.

"Ciao" mugolò.

Mi appoggiai su un gomito, lo guardai e sorrisi.

"Mi dispiace essermi addormentata qui" abbassai la testa.

La mano di Jack accarezzò il mio viso.

"Non preoccuparti. E mi dispiace averti detto quelle cose ieri sera."

"È okay" posai la mia mano sulla sua.

Si avvicinò lentamente e baciò la mia guancia.

Si alzò e si mise una canottiera presa dal suo armadio.

Lo guardavo incantata, come se fosse una divinità o qualcosa del genere, ma era bellissimo.

Si girò a guardarmi e alzò un sopracciglio.

"Cosa c'è?" chiese avvicinandosi.

Si sedette sul letto vicino a me.

"Niente è che.. Sei.. Sei bellissimo e non posso fare a meno di perdermi in ogni tuo movimento, in ogni tua parola o gesto. Sei.. Oh dio, non riesco nemmeno a spiegarlo" distolsi lo sguardo da lui.

Il cuore mi batteva fortissimo, non potevo crederci che lo avevo veramente detto.

Jack stava zitto e sorrideva.

"Piccola" prese il mio mento con le dita e mi girò verso di lui.

"Sei così dolce.. Grazie" sussurrò stampando un bacio sulle mie labbra, che durò dei secondi interi.

Uscì poi dalla stanza lasciandomi stupita.

Non credevo mi avesse più baciata dopo la sera precedente, o almeno fino a quando non avrei deciso cosa fare.

Mi stirai e scesi le scale col mio casco in mano.

"Forse è meglio se vado.." arricciai le labbra.

Il mio cuore batteva velocissimo.

Lui era girato, stava tagliando una mela.

Attraverso la canottiera che indossava si potevano vedere i muscoli della sua schiena contratti e tesi.

Si girò di scatto e sorrise.

"Okay" si avvicinò "Ci vediamo" posò le sue labbra sulla mia guancia e poi tornò a tagliare la sua colazione.

Aprii la porta e la richiusi velocemente alle mie spalle, poi mi appoggiai ad essa.

Sbuffai, pentita di non essere andata li da lui, anche solo per scambiarsi uno sguardo, o qualche parola.

Percorsi il vialetto ed arrivai al mio scooter.

Infilai il casco quando vidi la porta aprirsi.

"Charlotte" uscì Jack.

Lo tolsi di nuovo, e camminando velocemente lo raggiunsi.

"Si?" ero così vicina.

"Volevo chiederti se.. Ti andava oggi di venire.. Di venire al cinema con me" balbettò.

I could be the one | Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora