can you swim?; dodici

2.4K 154 116
                                    


"Scusami" dissi quasi impaurita.

"Fa niente" rispose scocciato.

Continuai a camminare e mi prese una storta. Caddi a terra e maledissi quei benedettissimi tacchi.

Il ragazzo si girò di scatto e mi aiutò ad alzarmi molto gentilmente.

"Ti sei fatta male?" chiese subito.

"No va tutto bene, non preoccuparti." sorrisi.

"Mi chiamo Jack" ridacchiò "Gilinsky"

"Charlotte" mi presentai a mia volta.

Avevo già sentito il suo cognome.

"Hai del sangue sul labbro" disse, ed un attimo dopo il suo pollice passò su di esso, togliendolo.

"Grazie"

"Ti va di fare un giro?"

Annuii.

Iniziammo a camminare senza meta attorno alla casa, la musica si sentiva da fuori.

"Sei di qui?" chiese.

"Si, sono in vacanza qui per tutta l'estate" confessai.

"Oh" si limitò a rispondere.

Ci sedemmo su una delle altalene, poco distanti dalla villa.

Nessuno dei due sapeva cosa dire.

"Odio le feste" confessò.

"Si anche io, soprattutto quando non conosci nessuno."

"Ti va di andare da qualsiasi altra parte?" chiese.

"Oddio, si"

Mi afferrò la mano e cominciò a correre.

Cercai di stargli dietro, ma i tacchi mi facevano male, rischiai quasi di troncarmi una caviglia.

"Jack!" gli urlai.

Si fermò di scatto.

"Si?"

"Non riesco a correre" mi lamentai.

Sorrise e si avvicinò.

Piccoli passi, sempre più vicino, ancora.

La distanza tra di noi era di pochi centimetri.

Si abbassò e mi afferrò per la vita e per le gambe.

Mi tirò su ed iniziai a ridere ed urlare.

Jack rideva, aveva una risata così contagiosa.

Ricominciò a correre, fino ad arrivare ad un'auto nera.

Mi mise a terra e mi guardò ridendo.

"Sei così carina quando urli" ridacchiò.

Lo colpii sulla spalla a sorrisi.

"Sali, facciamo un giro" disse tirando fuori le chiavi.

Salii in auto e subito un buonissimo odore di menta entrò nelle mie narici.

"Profuma qui" esclamai.

"Ho il coso apposta" disse Jack accendendo il motore.

"Il coso cosa?" risi.

"Il profumo per auto, odio quelle che puzzano di umano" affermò convinto.

Scoppiai a ridere, era davvero buffo.

"Cos'hai da ridere? È vero" ridacchiò, fissava la strada ed ogni tanto si girava a guardarmi.

"Sei strano" affermai.

I could be the one | Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora