Autocontrollo

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Capitolo 7

Continui a cadere nella stessa buca,
ti accorgi dei dettagli?

Quella mattina ero stato svegliato in una maniera davvero orrenda, adesso vi spiego: erano appena le otto, quando la mia cella fece un rumore assordante facendomi di conseguenza svegliare.
La prima cosa che feci fu testare il letto, era vuoto.
Dabi probabilmente era uscito prima dato che le celle vengono aperte alle sette. Io però fui obbligato da una guardia a fare il bucato, così a caso senza preavviso. Ero nervoso, non mi avevano nemmeno fatto fare colazione prima. Ecco testuali parole che mi disse: "farai colazione dopo aver fatto il bucato", il problema non era il bucato, il problema era che avevo fame.
Se la mattina non mangio divento nervoso.

Per fortuna però non ero solo, c'erano anche persone fortunatamente tranquilli che collaboravano, non per loro scelta sicuramente.
Comunque, finimmo in meno di un'ora quindi andai subito a fare colazione, ma indovinate un po'? Era troppo tardi.
Mi prendevano per il culo? Mi volevano pure lasciare a digiuno?
Sapete chi mi aveva detto ciò? La stessa guardia che mi aveva obbligato a fare il bucato, senza prima farmi mangiare, al contrario di quelli che mi avevano aiutato che avevano mangiato insieme a gli altri prima di fare il bucato.
Ero davvero sfigato. Cosa avevo fatto di male? Adesso anche le guardie mi trattavano di schifo, come se non bastassero gli altri detenuti? Ottimo.
Erano ormai le dieci quando decisi di andare da denki, non sapevo cos'altro fare. Quella mattina non avevo ancora visto dabi da nessuna parte però il fatto di aver dormito con lui mi rendeva meno nervoso e più felice, ormai era palese che avessi più di una semplice cotta per il corvino.
Ci eravamo anche baciati, prima che i miei lividi rovinassero l'atmosfera...
Avevo ancora questo problema da risolvere, se quei sconosciuti che mi avevano aggredito avessero scoperto che dabi fosse a conoscenza dei lividi, sarei stato non solo io ma anche i miei amici nella merda.
Non sapevo cosa fare, non potevo parlarne con nessuno però ormai dabi l'aveva scoperto, anche se non sapeva chi fossero i responsabili, pero ero piuttosto sorpreso per la reazione di dabi, anzi, forse ero più sorpreso per il fatto che mi aveva limonato, o per il fatto che il giorno prima in mensa mi aveva esplicitamente fatto quel segno.
Non sapevo cosa pensare su questo, perché si comportava così? Perché mi aveva baciato? Forse gli interessavo davvero? Forse era presto per dirlo però doveva esserci un motivo, non credo che baciasse chiunque così a caso.
Si, ero riuscito ad approcciarmi a lui, però perché avvolte mi trattava come uno sconosciuto, avvolte flirtava con me è adesso persino il bacio?
Avevo bisogno di risposte, però non volevo rovinare tutto, quindi avevo deciso che per il momento avrei lasciato le cose così.

Appena arrivati nella cella di denki la trovai vuota.
Mi guardai intorno e notai che tutti erano agitati, alcuni eccitati, correvano verso il cortile con fretta. Che stava succedendo?
Risucì a chiedere a uno che passò davanti a me, è ciò che mi disse mi lasciò un attimo con il cuore in gola. Corsi verso il cortile è notai subito la cerchia di detenuti in un punto solo, alcuni cercavano di vedere altri si spingevano.
Il panico mi invase, corsi subito verso di loro è cercai di farmi spazio in quell'assembramento che si era creato, mi era quasi impossibile vedere i protagonisti di quella rissa, anche se sapevo chi fossero.
Riuscì a spingere alcuni e a crearmi un passaggio arrivando di fronte dabi che stava picchiando a sangue il grassone, di qui ancora non sapevo il nome.
Non sapevo come fare per farlo smettere, così decisi di fare un'azione per altri stupida ma che riuscì nel mio intento; dabi non mi guardava forse nemmeno mi sentiva, troppo impegnato a pestare il grassone che sembrava morto. Le guardie non arrivavano sembravano sparite, cosa diavolo stava succedendo?

«Dabi! Smettila, lascialo!» Urlai, invano.
Sembrava come se fosse in una sua dimensione, così agi per conto mio.
Mi buttai nella rissa cercando di bloccare dabi abbracciandolo da dietro, ma a quanto pare non serviva a nulla, anzi, dopo un po' dabi sembrò accorgersi che avesse qualcuno alle calcagna.
Si girò di scatto è mi prese per il colletto della tuta pronto a darmi un pugno, strinsi gli occhi, capendo che non si sarebbe fermato in tempo.
Il pugno non arrivò quindi aprì gli occhi è notai come il pugno restò a mezz'aria, mentre dabi mi guardava sorpreso, come se si fosse accorto solo in quel momento che fossi io.
La sua espressione cambiò drasticamente da sorpreso a furioso, freddo è impassibile.
I suoi occhi sembravano urlare, piangere, dentro quella indifferenza che mostrava a tutti, senza sapere che non riusciva a nasconderlo a me.
Capì subito che fosse deluso da se stesso, forse perché stava per colpirmi, non posso dirlo per certo. Lui si alzò è senza dire nulla si voltò andandosene. I miei occhi guardarono quello che stava quasi per fare, guardavo le persone attorno a me che si dileguavano e alcuni che cercavano di aiutare la persone quasi in fin di vita, altri che si lamentavano per aver interrotto la rissa; l'unica cosa che i miei occhi cercavano era il corvino che ormai aveva sorpassato la porta d'ingresso, da qui subito dopo vennero quattro guardie, come se non avessero appena visto passare il corvino con le nocche spaccate e il sangue della sua vittima sulla tuta.
Volevo solo correre verso il corvino, abbracciarlo è capire perché avesse agito in quella maniera, però mi bloccai quando notai che denki, shinso, mei e mineta osservarono la scena dalla fine del cortile, poco distante da noi.
Perché si trovavano li? Perché osservarono la scena senza chiamarmi o fare nulla, ma soprattutto perché sorridevano come se avessero appena vinto qualcosa di importante, come se fossero soddisfatti? Era solo una mia impressione, o forse erano semplicemente per i fatti loro ed io mi stavo facendo stupide paranoie?

L'inferno ha il tuo nome -Dabiˣhawks IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora