Capitolo 11: sei strano!

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"wake up " la sveglia mi martella le orecchie. Devo mettere una sveglia più tranquilla, questo rock non fa bene alla me appena svegliata.
" Alla mortacci tua Bianca" sento una voce, la sua voce:calda, sensuale ...
" Damiano?" Mi domando anche se so già la risposta.
" No so il lupo cattivo" risponde con ancora la voce impastata dal sonno.
È disteso sul divano, la camicia sbottonata e Bobby stretto tra le sue braccia tatuate.
Perché è ancora qui?
" Abbiamo fatto tardi e ci siamo appisolati. Dammi cinque minuti e tolgo il disturbo" dice Damiano rispondendo alla mia domanda.
Questo ragazzo mi legge la mente, è pericoloso e fottutamente sexy.
" Preparo il caffè" mi alzo dal letto cercando di rendermi presentabile, probabilmente sono la prima ragazza che Damiano non si è portato a letto.
Ho letto la sua storia nel frattempo... È una sciupafemmine!
Mi avvio in cucina e prendo la vecchia moka e l'espresso.
"Ancora con la moka stai? Potresti comprare una macchina del caffè con le capsule" dice Damiano mentre si alza dal divano.
" Senti da dove provengo io il caffè è una cultura e si fa unicamente con la moka" gli dico mentre mi avvicino con andatura furiosa verso damiano e con ancora la moka tra le mani .
" Va bene ma stai calma. Sei furiosa a prima mattina" mi dice Damiano mentre mi prende la moka tra le mani per stringerla " di solito le altre quando stanno con me non sono così furiose".
" Probabilmente dormono poco " rispondo mentre mi riprendo la macchinetta del caffè.
" Nun te posso dá torto" dice la rockstar stringendo scherzosamente la lingua tra i denti.
Accendo i fornelli e ci porgo sopra la moka.
Ecco il momento imbarazzante, il silenzio totale tra di noi e ogni tanto si sente il rumore del caffè che sta salendo.
" Grazie per ieri sera" rompo il ghiaccio, qualcuno lo doveva pur fare.
"Era il minimo che potessi fare" dice mentre si accede una sigaretta " potevo fare di più " conclude Damiano mentre da un pugno sul tavolo.
Il pugno è stato così tanto violento che tutte le penne sul tavolo si sono spostate e si è formata una piccola crepa.
" Scusami non volevo romperlo" dice Damiano mentre cerca di tranquillizzarsi.
Perché ti comporti così? Non mi conosci neanche?
" Non ti preoccupare l'importante è che non ti sei fatto male " gli dico dando un'occhiata alla mano.
Lui mi dà il consenso di vedere più approfonditamente il danno.
Prendo la sua mano e ancora quella sensazione di freddo mi percorrere la schiena.
" Nessun danno. Non sei così tanto forte" gli dico con un piccolo colpetto alla spalla.
" Hai ragione. Io devo andare allo studio. Ciao" la rockstar si vaporizza con queste parole.
La casa all'improvviso è così vuota che anche il mio migliore amico canino si accorge di qualche presenza in meno.
Perché se ne è andato così velocemente?
Sento puzza di bruciato
" Oh cazzo il caffè!" Corro in cucina per spegnere i fornelli e buttare ormai un caffè bruciato.
Perché te ne sei andato?
Questa domanda che ormai ha fatto strada nella mia testa mentre mi dirigo all'ufficio.
" Non è eccitante domani si parte" dice victoria mentre varco la porta si ingresso.
" Bianca sono arrivate le cose della farmacia" mi urla Luisa dalla reception.
" Hai fatto le valigie ?" Mi domanda Ethan con un filo di voce.
È un casino stamattina.
Tutti che mi chiedono, tutti che domandano.
Mi fa male la testa.
" Chiudi gli occhi" una voce calda che sbuca da dietro " e respira con me".
Improvvisamente mi ritrovo con gli occhi chiusi, in mezzo alla reception, il suo respiro sul mio collo, le sue braccia che mi circondano la vita, il suo petto poggiato sulla mia schiena.

Funziona, cazzo come funziona.
Riapro gli occhi, ma lui si è evaporizzato con un " scusa devo andare adesso".
È strano.
È strano da stamattina.
Prima o poi dovremmo parlare di questa sua stranezza , ma non oggi.
"Allora Bianca ste cose? Te movi?" Mi dice Marta.
" Si si sto arrivando" .
La giornata vola tra spostare scatole e organizzare tutto per il tour.
Domani è il grande giorno.
È il giorno del tour.
È l'inizio di un nuovo capitolo della mia vita.
Sono pronta? Sono abbastanza per questo tipo di lavoro?
" Oddio che sbadata!" Tra un pensiero e un altro mi cade una scatola.
" Cosa stai pensando piccola?"
Di nuovo Damiano con la sua voce calda.
" Niente" dico secca.
" Sei arrabbiata con me ?" Domanda lui mentre mi dà una mano a riporre le cose nella scatola.
" No" rispondo secca " solo che sei strano da stamattina" continuo.
" Io so sempre strano" poggia un mano sulla mia guancia. Stranamente sono tranquilla, calma.
Siamo talmente così vicini che sento il suo respiro.
" Non capiresti" dice Damiano mentre si allontana.
All'improvviso mi sento vuota.
Ma cosa mi sta succedendo? Devo pensare a me stessa, alla mia carriera non al rockettaro di turno che casualmente è anche il mio capo/ paziente.
Devo pensare a me.
Continuo a ripetere questa frase nella mia testa.
" È strano. Talvolta gli capita, so momenti. Tu fai finta di nulla. Ha avuto un passato turbolento" dice Thomas.
" Ma io non..." Ma vengo interrotta da un " ti ho vista preoccupata e ho visto come lui si comporta. Lascia sta" dice Thomas mentre si allontana con una sigaretta spenta tra le labbra.
Ormai sono le otto di sera passate e mi dirigo a casa.
Domani è un giorno importante per me, per la mia carriera , per i maneskin.
"E tu che  cazzo ci fai qui?"

CHANGES: UNA NUOVA VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora