Niall stava cambiando la benda a re Artù, ma era un po' difficile perchè il sovrano non si calmava. -Artù dovete stare fermo- -Non posso Niall, devo badare al mio popolo e voglio aiutare i miei uomini, a cercare la spada. Inoltre sono sicuro che tutto questo, è opera di Simon- -Abbiate fiducia, Excalibur è al sicuro e presto ritornerà a casa- -Come fate ad esserne certo?- -Sono pur sempre un mago e anche un vostro amico- -Non vi ringrazierò mai abbastanza, per quello che fai e hai fatto per me- -Ora riposate- E due amici si sorrisero, sapendo che ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro.
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Se da una parte due amici si sorridevano, dall'altra c'era la povera Anne rinchiusa in uno dei suoi carri, diretti verso Camelot. Simon però stava guardando Harry e Louis, attraverso una sfera di cristallo donatagli da una strega. -Sai cara Anne, sono proprio felice- -Mi fai schifo sei pazzo- -Per me questo è un bel complimento. Credo proprio che tuo figlio, non ce la farà a recuperare Excalibur- -Tu non lo conosci- -Vero, ma è un'idiota e un'ingenuo come suo padre- Anne stava per ribattere, ma sapeva che se avesse detto qualcosa, Simon le avrebbe fatto del male. Non l'avrebbe uccisa, aveva bisogno di lei per entrare a Camelot, ma probabilmente l'avrebbe picchiatta.
Quando Simon uscì dal carro per andare nella sua tenda, Anne pianse. Pianse per suo marito ormai morto, pianse per Harry e per il destino di Camelot.
Nota autrice
Questi sono i carri coperti, trainati da cavalli su cui viaggiano Anne e i nemici.
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