Per chi non la conoscesse Rob_Granger è autrice di ben sei storie qui su Wattpad, prime fra tutte "Come (non) innamorarsi di Holden Morris" e "Un fidanzato come Holden Morris" che saranno per l'appunto al centro di questa intervista. Ha scritto anche "Ad occhi chiusi", "Cuori in tempesta", "Fran & Stefan: innamorarsi a Natale" e più recentemente "Part-time (Christmas) Lovers". E chi leggendo questi titoli non ne trova nemmeno uno intrigante e non ha improvvisamente voglia di esplorare il profilo di Rob_Granger mente. Ma andiamo al dunque: questa intervista nasce dalla mia curiosità per le prime due storie sopra citate e dal desiderio di condividerle con le lettrici che come me le hanno amate, ed anche per incuriosire e perchè no invogliare chi ancora non si è imbattuto in queste perle di Wattpad. Senza indugiare oltre andiamo alle domande:
1. Come è nata l'idea di "Come (non) innamorarsi di Holden Morris"?
L'idea è nata per caso. Avevo voglia di scrivere una storia adolescenziale ambientata nel Nord America, in uno di quei licei protagonisti di tanti film e serie tv che mi hanno accompagnata durante l'infanzia e l'adolescenza. Volevo creare qualcosa di "già visto" in alcuni aspetti (gli armadietti, i balli scolastici, le "cattive" di turno, i pettegolezzi tra amiche, eccetera), ma allo stesso tempo qualcosa di originale, di poco affrontato. La storia è nata grazie soprattutto alla mia volontà di raccontare di Holden Morris, un ragazzo fuori dagli schemi nell'aspetto fisico e nel temperamento, soprattutto in virtù della sua giovane età. Il suo personaggio è nato anche grazie a un attore, Fionn Whitehead, che beccai alla tv una sera. Aveva un che di particolare che mi aiutò a delineare il volto del mio protagonista. Da lì, una cosa ha tirato l'altra.
2. Qual è stata la prima scena in assoluto che hai immaginato?
Mentirei se dicessi che la ricordo con precisione. Tuttavia, la mia mente mi suggerisce quella in cui Holden, incisivo sporgente in bella vista, si presenta in tutto il suo "anticonformismo" a Kathleen in palestra, durante il primo giorno di lei come raccattapalle. Facendo affidamento , poi, a uno dei quaderni in cui scrivo le idee per le mie storie, in data 24/10/2019 è segnata la scena al book club di nonna Cecily, quella in cui Kat è costretta a giocare a mosca cieca e si trova sotto il vischio insieme a Holden. Possiamo considerare, quindi, questa come una delle prime, A precederla, però, credo ci siano state quelle che abbiamo letto nei primi capitoli della storia.
3. A chi ti sei ispirata per il personaggio di Holden?
Per il personaggio di Holden non ho avuto un modello di riferimento principale. Il suo volto è ispirato a quello dell'attore prima nominato Fionn Whitehead, e i suoi portamenti a quelli che questo attore ha nel film "Il verdetto". Altri dettagli che gli sono propri, come l'abbigliamento, il modo in cui stringa gli spallacci dello zaino, o come tocchi il suo orologio sono tutti "farina del suo (mio) sacco". La sua personalità si ispira in parte a me, in parte a quell'idea che volevo vedesse la luce di un ragazzo diverso, che ricordasse nell'originalità Holden Caulfield, il protagonista de "Il giovane Holden" di Salinger.
4. Ti piace pensare a Kat come al tuo alter ego? O trovi che sia molto diversa da te?
Mi piace pensare che tutti i miei personaggi, anche solo per piccoli dettagli, siano i miei "alter ego". Kat è più un mio alter ego nel sequel. Nella prima storia, mi assomiglia per diversi aspetti, ma non così tanti da definirla "un'altra me". è più Holden il mio alter ego principale.
5. Quali letture ti hanno guidata nella stesura di questa duologia?
Indubbiamente il prima citato "Il giovane Holden" di J. D. Salinger, "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen (cardine della trama di CNIDHM) e direi anche la trilogia che si apre con "Tutte le volte che ho scritto ti amo" di Janny Han che mi ha ispirata in alcune dinamiche di coppia.
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Intervista all'autore
Kurgu Olmayan"Quelli che lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira". Lo diceva J. D. Saling...