Prologo

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"Un libro non ha bisogno
di essere spiegato"
|Giorgio Faletti|

~Per ibristofilia si intende l'attrazione morbosa verso Coloro che hanno compiuto reati oltraggiosi contro il genere umano, riconducibile a una deviazione del comportamento psicologico e affettivo.
•••
Osservavo i miei Doctor Martens calpestare il terreno umido dove giacevano foglie di diversi colori che contrastavano con la caratteristica luce di una giornata nuvolosa, una di quelle giornate dove il sole sembra nascondersi.
In quel breve tragitto ,tenevo la testa bassa, ormai lo facevo da 2 anni e sembrava un'abitudine che non mi avrebbe lasciata presto.
I miei piedi si muovevano meccanicamente e nella mia testa si consumava il solito concerto silenzioso, composto da note che erano percepibili solo da me: i miei pensieri.
Nel mio giubbotto bianco si consumava un piacevole tepore che riusciva a rasserenarmi.
Attraversai la strada in modo tranquillo dopo essermi assicurata che non ci fosse alcuna macchina.
Ho protratto la mano verso la tasca del mio zaino e lentamente ho salito i gradini necessari a raggiungere l'uscio di casa mia.
Posai i piedi sullo zerbino decorato con una scritta nera che mia madre definiva "dolce",citava "home sweet home" e la trovavo una cosa piuttosto priva di fondamento dato che,l'unico ospite che avevamo, era il gatto dei vicini che veniva a elemosinare latte.
Tirai la mandata, aprii la porta e non fui sorpresa nel vedere un biglietto sul microonde posizionato proprio al centro della cucina, sopra al ripiano principale.
"Il pranzo é in frigo, scaldalo:)"
Mia madre probabilmente era impegnata a dare ripetizioni da qualche parte, giù a Glasgow.
Tutto procedeva tranquillamente, era un pomeriggio normale.
Mia madre, più tardi, tornó a casa con pizza e Coca Cola giusto per farsi perdonare del pranzo, quasi inesistente ,costituito da polpettone vegano.
Mangiai velocemente e andai di sopra col solo ed esplicito intento di starmene in balcone ad ascoltare la musica.
Presi le mie cuffiette bianche e le agganciai al cellulare.
Partirono i Green day con "wake me up when september ends" e un leggero vento inizió a soffiare.
Stavo talmente bene in quell'istante che quasi avrei voluto piangere, avrei voluto dire al mondo che era arrivata un po' di tregua , anche se ero consapevole della sordità del mondo stesso.
Di fianco alla mia casa, c'era una villetta di un colore azzurro pastello che ormai da 4 anni era abbandonata.
Pur essendomi trasferita in Scozia 2 anni fa, ho sentito che gli Hood, i proprietari della casa, sono scomparsi e non sono più stati ritrovati.
Mi allarmai non poco quando quella stessa sera una luce si accese in quella dimora e una melodia provocata da un basso riecheggiava nella mia testa mentre le cuffie erano ormai tolte.

Hibrystophilia∽C.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora