I was standing on the surface of a perforated sphere
When the water filled every holeAnd thousands upon thousands made an oceanMaking islands where no islands should go
Aprì la porta e vi trovò Elliott sulla soglia. Sorridendo gli porse una confezione da sei birre e si accomodò come se fosse a casa sua. Will ovviamente lo lasciò fare, troppo di buon umore.
«Sorvolerò sul fatto che tu non abbia ancora chiesto di vederci: state insieme o dobbiamo riporre la questione nelle mani dell'autorità?»
Will lo guardò spalancando la bocca «Credo che possiamo risolverla da soli.» Si prese una birra e dopo averla aperta la porse all'amico.
«Ho visto poche persone guardarvi come voi due. Era inevitabile che finisse così, eravate attratti già al campeggio. Ecco perché tu eri scontroso e lei confusa. Perciò non mandare tutto a puttane...» disse brindando alla sua salute.
«Cercherò di fare il possibile, Miller.» Poi come un lampo, si illuminò «Sei venuto per parlarmi di quella ragazza, vero?»
Elliott soffocò un sorriso appoggiandosi la bottiglia alle labbra. «Forse.»
Davanti allo sguardo scettico di Will si decise a parlare: «Okay, è un mese ormai che ci conosciamo e credo di essermi innamorato. Non ho mai provato nulla di simile per un'altra persona prima d'ora e ho finalmente capito cosa mancava nella mia vita, cosa c'era di sbagliato.»
Will attese, nella speranza che l'altro continuasse. Improvvisamente l'aria si era fatta pesante tra loro e una tensione crescente li divorava dall'interno. «Miller, cosa succede?»
«Devo dirti una cosa importante, Holt. È da molto tempo che cerco di combatterla ma solo ora ho capito di non poterlo fare. Io sono questo e non posso cambiare... non è giusto che io cambi!»
«Miller mi spaventi. Cosa succede?»
Elliott non sapeva come dirlo e pensò che non pensarci fosse la soluzione migliore. «Sono gay.»
Will inarcò le sopracciglia e gli diede uno schiaffo sulla nuca, proprio come faceva Caleb con lui. «Razza di idiota!» lo apostrofò «Pensavo fosse qualcosa di grave!» urlò. «Mi hai fatto preoccupare...»
Elliott aveva uno sguardo smarrito. «Quindi non è un problema per te?»
«Non dovrebbe esserlo nemmeno per te» gli assicurò. Subito le spalle di Elliott si rilassarono, come sollevate di un enorme peso. Impacciato si alzò per abbracciare il suo amico. «Sei il primo a cui lo dico apertamente. Ho tentato così tanto di nasconderlo...»
«Non avresti dovuto...»
«Era la vergogna che provavo per me stesso a frenarmi. Pensavo che non mi avreste accettato.»
Will alzò le spalle «Beh, non devi avere una bella considerazione di noi se pensi questo.»
Elliott scosse violentemente la testa «No! Non è così! Era tutto nella mia testa...»
«Miller» disse Will, vedendo l'altro sull'orlo delle lacrime «Non cambia nulla. Anzi, molte cose ora acquistano un senso.» Will gli diede una pacca sulla spalla. «Non devi nascondere ciò che sei. E di certo non devi nasconderti tra noi.» Rimasero in silenzio per qualche minuto, un silenzio complice, di quelli buoni.
«Come si chiama?» domandò Will.
«Paul» rispose senza esitazione «Ci siamo incontrati in un bar ed è scoppiato qualcosa tra noi. Stiamo bene insieme.» Will sorrise «Ce lo farai conoscere allora!»
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Nothing after Midnight
Ficción GeneralIl ragazzo abbassò ancora il tono e la incatenò con lo sguardo «Se io ti baciassi, proprio qui e ora, mi respingeresti?» domandò. Rimase immobile a guardarla «Vuoi che io ti baci?» Kat non sapeva cosa dire per fermarlo. Si sentiva in trappola e non...