I pochi metri che separavano la porta di Mary da quella di Jimin, vennero percorsi dai due ragazzi in completo silenzio.
Una volta arrivati davanti all'abitazione, Jungkook prese parola.
<La nonna mi ha detto che domani hai il giorno libero, sei voluto tornare a casa perché sei veramente stanco o per qualche altra ragione? Ti capirei se volessi dormire il più possibile>
<Sono realmente stanco, ma non così tanto da voler andar subito a dormire. La verità è che ho visto quanto fosse stanca Mary, quindi ho preferito ritirarmi per poterle permettere di riposarsi.
Penso che mi godrò qualche oretta di divano, televisione e coperta, prima di andare a letto>
<Sinceramente lo immaginavo> rispose Jungkook
Dopo ciò, calò il silenzio per qualche istante, venendo rotto però da Jimin che fece una proposta da se stesso inaspettata.
<Ti piacciono i film della Marvel? O sui supereroi in generale? Io avevo quasi quasi intenzione di fare una bella maratona>
<Io adoro i film sui supereroi, ma personalmente preferisco la DC alla Marvel. Ha quel non so chè di oscuro e misterioso che mi attira di più. Comunque se questa è una proposta per restare con te a guardare qualche film, accetto volentieri, non era necessario chiedermi le mie preferenze> rispose Jungkook con un leggero ghigno, notanto il crescente rossore di Jimin, che spari subito, rimpiazzato da un sorriso innocente.Una volta entrati in casa e aver mostrato a Jungkook come fosse fatta, scelsero il film e si adagiarono sul divano, non notando però quanto si avvicinarono man mano che commentavano il film.
In un momento di silenzio però, riecheggiò il suono del campanello.
Il padrone di casa si precipitò a capire chi fosse a quell'ora, ritrovandosi per la seconda volta in quella giornata senza parole sull'uscio di casa sua.
Davanti a lui, si ergeva in tutta la sua perfezione, un ragazzo alto, dai capelli castani, un fisico affusolato e una sguardo tagliente.
<Ciao, sto cercando Jungkook, sai per caso dove sia? Sua nonna sta già dormendo, considerando che non mi ha risposto al campanello. Quel bastardo non si degna neanche di dirmi dove farsi trovare e io ho una torta con panna che si sta sciogliendo. Appena lo becco, fa una brutta fine> disse leggermente innervosito
<Tae calmati sono qui, non aggredire così questo povero ragazzo> sentì dire Jimin alle proprie spalle.
<Ora che hai capito che non sono morto, facciamo qualche presentazione: Tae lui è Jimin, Jimin lui è Taehyung, il mio migliore amico se non l'avessi capito> disse mentre appoggiava un braccio sulle sue spalle, facendo mancare il respiro a Jimin dopo aver notato quanto fosse muscoloso.
<Oh, certo, giusto lui è il nuovo vicino di tua nonna.
Il tenero e dolce pasticcino di cui tua nonna parla tanto.
Kookie non guardarmi così, è quella donna che lo chiama in questo modo> disse Taehyung reagendo ad un raggelante sguardo di Jungkook.
<Jimin che ne dici se dividiamo il dolce che Tae ha portato? Sarebbe un peccato sprecarlo, visto che la nonna è già a letto> domandò Jungkook, nascondendo la speranza di una risposta affermativa.
<Finalmente dici qualcosa di sensato! Alleluia!
Tu che dici?> Esclamò Taehyung rivolgendo la sua attenzione a Jimin
<Credo sia una buona idea, ma prima penso che dovremmo valutare in che condizioni sia. Se si è sciolta troppo, potremmo metterla un po' in frigorifero, no?>
<Osservazione intelligente Jimin! Vedi Jungkook, finalmente abbiamo trovato qualcuno che il cervello lo usa seriamente> disse Taehyung beffandosi del più alto.Valutando la condizione della torta, decisero all'unanimità che fosse ancora abbastanza intatta da poter esser mangiata subito.
Il proprietario di casa, in quanto tale, fece accomodare il nuovo ospite e iniziò a predisporre il necessario per poter condividere la torta, tra cui un coltello apposito e tovagliolini.
All'appello mancavano solo i piatti di plastica, che aimé Jimin si ricordò aver messo sull'ultimo ripiano del mobile della cucina.
Cercando di evitare figuracce, dopo aver aperto lo sportello, si mise in punta di piedi allungandosi il più possibile per raggiungere l'oggetto di cui loro necessitavano.
Notando quando ancora mancasse ad arrivare all'ultimo ripiano e che i due ospiti fossero distratti, alzò una gamba per issarsi sul mobile, ma prima di potersi dare una bella spinta, sentì una mano sul fianco e un respiro caldo sul collo.
<Dolce piccolo Jimin, potevi chiedere il nostro aiuto, non credi?> Gli sussurrò Taehyung all'orecchio, facendogli venire i brividi.
Volendo nascondere l'imbarazzo, lasciò il non così arduo compito al ragazzo, voltandosi e dirigendosi in salotto verso il tavolo con l'intenzione di iniziare quanto meno a tagliare la torta, rendendosi conto però che Jungkook l'aveva preceduto e che, stando completamente immobile, osservava l'interazione tra i due ragazzi in cucina con una certa curiosità.
Beccato in flagrante, si ricompose continuando a tagliare la torta.I minuti successivi passarono molto rapidamente: si sedettero tutti e tre sul divano, torta in mano, scambiandosi opinioni sul film che Jimin fece ripartire dall'inizio, permettendo così anche all'ultimo arrivato di goderselo appieno, essendo anche lui amante dei supereroi.
Il film stava per raggiungere la tempistica adatta per una pausa, ovvero dopo poco più di metà, momento in cui i ragazzi decisero di fermare la riproduzione per poter sistemare le stoviglie, tappa bagno e riprendere tranquillamente la visione.
Posarono dunque i piatti sul tavolino di fronte al divano, ma sentendo una risatina non del tutto celata Jimin si girò verso l'origine, notando Taehyung sogghignare ma non capendone il motivo.
Si girò verso Jungkook per capire cosa si fosse perso, quando sì sentì afferrare delicatamente il mento da quest'ultimo.
<Abbiamo un bel pasticcione qui, vero Tae?> Disse il ragazzo rivolgendosi al proprio migliore amico.
<Ebbene sì! Jimin, tesoro, hai la guancia sporca di panna, lo sai?> Disse Taehyung intenerito ma anche incuriosito dalla scena.
<Oh cielo che disastro che sono!> Esclamò Jimin imbarazzato cercando di raggiungere un tovagliolo per rimediare.
Ma il suo intento fallì quando vide i due ospiti sogghignare al suo mancato tentativo di ripulirsi.
<Lascia stare, ci penso io> disse Taehyung avvicinandosi a Jimin con uno sguardo divertito.
<Grazie, davvero, di solito non sono così sbadato> disse il proprietario di casa
<Nessun problema> rispose Taehyung facendo segno a Jungkook di avvicinarsi senza che Jimin vide.
Cercò invano di ripulirsi con la lingua quanto meno dove poteva arrivare.
In quel momento il più vecchio dei tre, si ritrovò tra i due che lo guardarono intensamente, per poi scambiarsi uno sguardo d'intesa che Jimin non comprese.
In contemporanea, entrambi i ragazzi si avvicinarono alla guancia di Jimin, lasciando un delicato bacio, senza però effettivamente levare i rimasugli di panna e, soprattutto, senza comunicargli su quale guancia fosse.
<Jimin però così non si fa, quella tua tenera lingua sta facendo ciò che vorremmo fare noi.
Non credi che sia sleale?>
Disse Jungkook a bassa voce, ma abbastanza alta da farsi sentire.
<Kookie ha ragione, se qui seduto tra di noi, con la tua tenerezza e la tua aura innocente che ti lecchi le labbra in quel modo così provocante.
È decisamente più che sleale> concordò TaehyungJimin non riuscì a seguire il loro discorso, tanto era distratto dai sospiri che raggiungevano il suo collo.
Con un rossore crescente sulle guance, cercò di alzare una mano per pulirsi rozzamente le guance, venendo però fermato dalla delicata presa di Kookie.
<Lascia fare a noi.
Il tuo compito in questo momento è capire su quale guancia si trova la panna.
Ci stai?> Disse quest'ultimo
<Ragazzi vi prego, sono già abbastanza imbarazzato di mio, così diventerò rosso come un pomodoro> rispose Jimin
<Non ti devi preoccupare, perché sei dannatamente carino quando arrossisci.
Mi viene voglia di leccarti e morsicarti una guancia per capire quanto dolce possa essere la tua pelle> ammise Taehyung con uno strano luccichio negli occhi.
Nel momento in cui si avvicinaro entrambi al più grande, iniziando a baciargli in modo più inteso le guance, Jimin capì che non sarebbe stato in grado di fermarli perché una sensazione di benessere si stava impossessando di lui.
Con una sincronizzazione disarmante, continuarono a dargli piccoli baci, fino a quando sussurrando Taehyung non chiese indicazioni.
Jimin, in un frangente di lucidità, ipotizzò che la panna potesse trovarsi in una posizione adiacente alle sue labbra, e, con non poco imbarazzo, gli chiese di passare dallo zigomo alla guancia vera e propria.
Quello che non si sarebbe mai aspettato Jimin, è che passarono direttamente alla mandibola.
Iniziarono a baciare quel punto, per poi scendere verso il collo.
In questa situazione di totale estasi, non si accorse nemmeno che presero ad accarezzargli le ginocchia per poi passare alla coscia.
Rilascio un sospiro, quando baciarono la zona sottostante al lobo.
<Cos'era? Un sospiro? Penso invece che fosse un dolcissimo gemito, vero Tae?>
<Si Kookie, ma per sicurezza vorrei verificare sentendolo di nuovo> rispose Taehyung iniziando delicatamente a leccargli il collo.E qui, in questo preciso istante, Jimin comprese di essere totalmente alla mercé dei suoi ospiti.

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RED LIGHTS
Fanfiction(Short story +18) E se guardare un film sui supereroi non finisse esattamente come tutti si aspettano? E se la casa di Jimin fosse un luogo di perdizione per una volta? Tratto dalla storia: Jimin prese la decisione più semplice di tutta la sua vita:...