Lettera 11

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Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E' il mio cuore
Il paese più straziato

5/12/2014

Caro amico,
Oggi pomeriggio sono andata in ospedale. Lawrence. Investito da una moto mentre era in motorino.
In pratica Lawrence era in salita sul motorino,tutto regolare,quando una moto di grandi dimensioni,che arrivava dal verso opposto,superando un pullman,aveva invaso l'altra corsia investendo Lawrence a piena velocità.
Sono caduti entrambi a terra,Lawrence è stato portato all'ospedale con intervento a codice rosso,con danni agli organi interni,l'altro aveva fratturato un gomito.
Ti giuro, quando Michael,uno dei migliori amici di Lawrence,me lo ha detto ci sono rimasta di sasso. Speravo scherzasse. Io ho pensato davvero che non potesse essere successo.
Mi ha scritto su Whatsapp che mi veniva a prendere a scuola e che doveva dirmi una cosa.
Pensavo fosse una cosa bella,non so cosa,ma non mi aspettavo una cosa simile. Cioè,non puoi capire proprio quanto mi sono sentita sprofondare. Michael ha capito che Lawrence mi piace tanto. Non che ci voglia una laurea per capirlo ma pare che nessuno se ne sia accorto. Quando me lo ha detto ho semplicemente pensato "non può essere". Michael mi ha chiesto se era tutto apposto perchè ero sbiancata di botto. Gli ho chiesto "dove sta ora?" e quando mi sono sentita rispondere " in ospedale" a tutte le sensazioni si è unita la paura che stesse male,tanto, e Michael l'ha capito e mi ha accompagnata li. Arrivati all'ospedale ci siamo dovuti fermare alla sala d'attesa,ed era tutto bianco,così bianco, e io stavo sempre peggio,volevo piangere, solo piangere,per me,per Lawrence per tutto quanto.
Ho anche conosciuto i genitori di Lawrence.
Ho visto l'amore davanti a me e per un attimo ho creduto di non farcela. Ho visto due persone amarsi e fare progetti, stuzzicarsi e scherzare e infondersi coraggio senza perdere la voglia di tenersi per mano. Ho visto la complicità nello stare bene e male,il viversi quotidianamente senza troppe ambizioni, solo una, forse: il per sempre.
Così ho visto ciò che non ho ma che vorrei, mi sono sentita così piena che dopo averli salutati, ho sentito il bisogno di piangere, ho preso il telefono e ho premuto play su di lei, sempre la stessa, quella canzone che dalla prima nota mi porta a sentirmi un niente e un tutto nello stesso istante.
Ci hanno fatti entrare nella stanza di
Lawrence. Stava mezzo addormentato con un sacco di nonsocosa attaccati al corpo e per l'ennesima volta oggi ho creduto di non farcela a restare in piedi.
Le lacrime uscivano da sole, senza sosta, mentre Billie Joe Armstrong cantava nel mio orecchio. La canzone e quella visione. Credo che stessi soffrendo come mai nella vita a quel punto.
Lawrence ha visto me e Michael nella stanza d'ospedale, e Michael cercava di non piangere ma si vedeva benissimo che appena Lawrence avesse detto qualcosa sarebbe scoppiato a piangere. Lawrence ha sorriso. L'ho distinto persino in mezzo alle lacrime che mi stavano offuscando la vista.
Io non so che mi sia successo con lui,ti giuro,ma ci sono persone che con un sorriso riescono ad incasinarti la vita. Lawrence è uno di quelli.

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