Da qualche giorno Adrien era volato in Tibet e Marinette sentiva dentro di lei un enorme vuoto, sembrava che la sua assenza la destabilizzasse, ma non riusciva a capire perché.
Non aveva tolto le sue foto dalla parete della camera, perché se le aveva appiccicate lì, in quel preciso ordine un motivo c’era sicuramente.
Sapeva, da quanto appreso dal suo diario segreto, che Adrien le piaceva e anche molto, ne era innamorata, ma a un certo punto era apparso questo ragazzo, Luka, che era riuscito a insinuarsi nella sua mente e in parte nel suo cuore.
Lo dipingeva come un ragazzo amorevole, sincero e dolce, di quelli che ti capita di incontrare una volta ogni cento anni.
Ma lo amava? Questo non viene specificato, quello che traspariva era l’enorme affetto che prova per lui.
Quello che Marinette non riusciva assolutamente a capire da quelle poche righe, era il motivo che l’aveva spinta tra le braccia di Luka se il ragazzo che le piaceva e amava era Adrien.
Si faceva accenno a una ragazza, Kagami.
Lei non esita mai, c’era scritto in una scrittura più marcata e sottolineata un paio di volte preceduta da un paio di punti esclamativi.
Possibile che fosse stata così imbranata da non riuscire a spiccicare due parole e farselo portare via?
Quella risposta l’aveva ottenuta dalla sua migliore amica Alya qualche pomeriggio prima, anzi aveva ottenuto tante risposte a dire il vero, ma è come se le avesse letto un libro pieno di racconti. Nessuno di quelli aveva suscitato in lei emozioni tali da farglieli ricordare e percepire le sensazioni di quei momenti felici e tristi.
Marinette chiuse il diario e lo mise al solito posto, poi prese l’album da disegno e si diresse verso la terrazza, disegnare qualcosa l’avrebbe rilassata un pò.
Iniziò ad abbozzare il profilo di una modella a cui fece indossare poi un abito, una tuta intera rossa a pois.
Marinette sorrise quando accanto raffigurò anche il ragazzo con una tuta nera e sembianze da gatto.
“Non sapevo fossi così brava con le matite.” Quella voce la fece sussultare e volgere lo sguardo sulla ringhiera sulla sua destra.
“Chat Noir!” Esclamò allibita guardandolo nella sua posa ben salda con mani e piedi.
“Allora ti ricordi di me!” Saltò giù e si avvicinò a lei tendendole una mano. “Ti va di ballare, principessa?” Sussurrò dolcemente facendole un inchino da vero gentiluomo.
Marinette non rispose verbalmente, ma con i gesti, afferrò la sua mano e si tirò su dallo sdraio.
Sentì all'interno del suo stomaco una miriade di farfalle liberarsi e svolazzare solleticandole le pareti.
Chat Noir l’avvolse con le sue braccia forti ed iniziarono ad ondeggiare a ritmo di musica, una melodia immaginaria nella testa di entrambi, Marinette si lasciò cullare dal battito del suo cuore.
“Perché sei venuto qui?”
“Mi mancavi, principessa”
“Anche tu.” Gli sussurrò dolcemente.
“Questo vuol dire che ti ricordi di me?”
“Non lo so…” Alzò il suo volto per specchiarsi meglio nei suoi occhi smeraldo così simili a quelli di Adrien.
Il cuore di Marinette sussultava e il cervello fu invaso da un milione di scariche elettriche quando Chat Noir abbassò la testa per avvicinare le loro labbra.
“Chat…” Sussurrò chiudendo gli occhi e dischiudendo la bocca.
“Non dire niente principessa.” Chat Noir le stava sfiorando le labbra quando il trillo del suo cellulare la fece destare dal suo sogno.
Marinette aprì un occhio e prese il telefonino “Luka!”
“Ciao Marinette, ti disturbo? Hai una voce?”
“M-mi ero addormentata in terrazza.” Spiegò cercando di stare più calma possibile, il suo cuore batteva ancora all’impazzata e la scarica di adrenalina era ancora presente nel suo corpo.
Marinette si asciugò con un dito i lati della bocca.
“Ah scusami, non volevo disturbarti” Rispose rammaricato.
“Ma tranquillo, anzi grazie per avermi svegliata, forse sarei andata avanti fino a sera rischiando di non chiudere occhio stanotte e passare la notte in bianco…”
“Marinette…” La richiamò interrompendo il suo monologo.
“Scusami, parlo troppo.”
Luka sorrise, era felice che non avesse perso quel suo lato imbranato.
“Senti… ti va di andare al pontile oggi? Sono bloccato con una canzone e ho voglia di svariare un pò… e chissà magari parlare con un’amica mi farà venire l’ispirazione”.
E’ solo un’amica.
“Marinette… Marinette ci sei?”
Ma lei stava pensando a chi potesse averle mai detto quella frase osservando l’orizzonte quasi pietrificata e per poco il cellulare non le cadde dalle mani, lo salvò in extremis quando sentì per l’ennesima volta la voce del suo interlocutore chiamarla per nome.
“S-si Luka, s-scusami. Allora al-al pontile. Ti va bene tra dieci minuti?” Balbettò tornando per pochi secondi la vecchia Marinette.
“Ottimo. Ci vediamo lì allora. Ciao!”
“Ciao!” Chiuse la telefonata guardando il salvaschermo del sul smartphone.
Adrien.
Marinette aveva come l’impressione che ci fosse qualcosa tra loro che andasse ben oltre alla semplice amicizia.
Lei lo amava, ormai anche i muri glielo avevano detto, quello che non era chiaro e che nemmeno Alya era riuscita a dirle, era quello che effettivamente Adrien provava per lei, in quanto, il compagno di classe non era solito esternare i propri sentimenti, ma da come la guardava, sembrava proprio che Marinette non gli fosse del tutto indifferente.
Al momento però, poco le importava perché aveva un appuntamento con quello attualmente essere il suo ex ragazzo.
Si sistemò alla meno peggio e cercò di coprire con un filo di trucco due grosse borse sotto gli occhi, pettinò i capelli lasciandoli sciolti.
Baciò sua madre intenta a servire un cliente e la salutò con un “Ci vediamo dopo, io esco”.
*
Luka si stava chiedendo se fosse giusto vedere Marinette in quel momento, da soli, infondo non era passato molto tempo da quando si erano lasciati.
La vide arrivare con i capelli mossi dal vento, avvolta da una luce e musica diversa, ma era sempre Marinette, infondo.
Salì i gradini di legno con lo sguardo basso e le mani in tasca e pensò che non gli importava, per una volta voleva fare l’egoista e pensare a sé stesso.
Gli avrebbe fatto male vederla? Probabile.
La ferita della loro rottura era ancora fresca, ma Luka non poteva rischiare di perdere un’occasione del genere, del resto lei aveva un segreto che ora probabilmente non ricordava nemmeno più, come non ricordava l’amore per Adrien, quindi perché non provarci nuovamente?
Stupido. Come poteva sperare che ricordasse invece l’amore che provava per lui? Sempre se di amore si potesse trattare, in cuor suo Luka aveva sempre saputo che finchè il centro dei pensieri di Marinette fosse Adrien, non sarebbe stata al cento per cento sua.
Ormai era troppo tardi per tornare indietro e dirle che aveva avuto un impegno improvviso (nel giro di cinque minuti dopo la loro chiamata?!?), Marinette agitò una mano in aria quando lo vide dalla parte opposta e lo raggiunse avanzando a passo spedito.
Arrossì quando lo vide e diventò ancora più cremisi quando la salutò con due teneri ed innocenti baci sulle guance.
“Ciao Luka!”
“Ciao Marinette, ci sediamo?” Gli indicò la panchina vuota vicino al lampione “…o ti va di passeggiare? A me non cambia” Le disse notando la sua espressione confusa.
“Non ho preferenze, decidi tu. Facciamo ciò che ti darà ispirazione per la tua nuova canzone.”
Già la canzone, che stupido, se ne era completamente dimenticato che aveva usato quell’espediente per strapparle un appuntamento.
Luka si grattò la nuca imbarazzato.
“Stai bene?” Gli chiese notando il suo disagio.
“Certo.” Luka pensò che doveva essere sincero con lei come lo era sempre stato, nascondere le cose non avrebbe portato a nulla, anche se fosse stata una bugia a fin di bene “In realtà Marinette” Continuò prendendole le mani “…volevo stare un pò da solo con te”.
La corvina strabuzzò gli occhi e il cuore iniziò a battere più forte “S-so-solo co-con m-m-e?” Balbettò dallo stupore.
Luka annuì con il capo sorridendole.
“Da quando è successo… si insomma…della tua perdita di memoria, non abbiamo avuto molte occasioni di stare soli. Volevo assicurarmi che stessi bene e dirti che puoi contare su di me per qualsiasi cosa.”
Marinette prese posto accanto a lui “Grazie, per me è importante. E sono felice di vedere che siamo rimasti in buoni rapporti.”
Luka strizzò gli occhi come per chiederle il perché di quella affermazione, ma si rispose da solo quando pensò che la sua amica Alya le avesse raccontato di loro due.
“Non so bene che cosa ci abbia fatto rompere, ma…” Inclinò la testa di lato in una smorfia perplessa.
“Adrien”
“Adrien?” Fece eco lei meravigliata arrossendo.
“O almeno credo. Sapevo dell’amore che provi per lui, ma non era questo che mi disturbava, volevo solo sapere la verità, ma tu non me la volevi dire.”
Marinette si rattristì d’un tratto, era chiaro che non poteva dirgli di essere la super eroina di Parigi, la priorità era proteggere quel segreto per non mettere in pericolo le persone che amava, ma non era quello che aveva attirato la sua attenzione, ma bensì il fatto che fosse consapevole che il suo cuore batteva per un altro ragazzo.
Si diede della stupida mentalmente per averlo fatto soffrire.
“Mi dispiace, Luka. Non lo meritavi” Gli occhi della corvina si stavano facendo lucidi e trattenere le lacrime era diventato difficile, ma doveva assolutamente farlo, si portò le mani a pugno sulle ginocchia.
“Diciamo che un po' me la sono cercata.” Sospirò volgendo lo sguardo al cielo.
“Non meritavi di soffrire, ma non potevo dirti tutta la verità. Non perché non mi fidassi di te, ma per proteggerti.” Parlò come se ricordasse tutte le dinamiche le avevano portato alla loro rottura, come se pendesse ancora su di lei quello sguardo deluso e malinconico.
“Lo capisco, Marinette. E non pretendo che tu me lo dica ora, ho come l’impressione che non assumerebbe lo stesso significato.”
Luka la capiva molto bene, gli bastava uno sguardo per sapere se c’era qualcosa che non andava, forse era per questo che aveva accettato di restargli amico.
“Tu sei una ragazza fantastica, chiara come una nota musicale e sincera come una melodia. Sei la canzone che suona nella mia testa la prima volta che ti ho incontrato”
Marinette deglutì il nulla ed arrossì, nella sua testa risuonava quella dolce dichiarazione d’amore che la fece isolare e risultare sorda a quello che Luka le stava dicendo in quel preciso istante.
“Mi stai ascoltando, Marinette?” Le chiese interrogativo notando il suo sguardo perso nel vuoto e sognante.
“Eh? Che… sì sì… hai detto che sono sincera come una nota musicale…”
Luka sorrise e si meravigliò a quelle parole pronunciate da Marinette, ricordava bene la sua prima dichiarazione d’amore e poco importava quello che le aveva appena detto, le cose ben diverse da quelle, che iniziasse a ricordare?
“Marinette… quelle erano parole che ti ho detto molto tempo fa…”
“Davvero?” Si meravigliò pure lei.
“Dai, facciamoci una foto, giusto per ricordare questo momento e sono sicuro che un giorno rideremo di questo.” Luka prese il suo smartphone e attivò la telecamera frontale, nell’istante in cui scattò, Marinette non si sa bene come, ma scivolò e da com’era angolata sembrava che gli stesse stampando un bacio sulla guancia abbracciandolo.
Luka la guardò e rise “La devo pubblicare, è troppo bella.”
“No, dai sono venuta malissimo” Protestò.
L’intenzione di Luka quel pomeriggio era quella di poter avere una seconda occasione con lei, ma tutto quello che aveva capito, nel breve momento passato con lei, in maniera spensierata e chiarificatrice, era che per Marinette poteva essere solo un buon amico e sperava un giorno potesse tornare a ricordare quanto bello fosse averlo accanto.
*
Continua

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Ricordati di me
Fanfiction[MIRACULOUS LADYBUG] Marinette, a causa di un errore, ha dovuto rinunciare ad essere la guardiana dell Miracle Box. E la notizia, della perdita di memoria della ragazza, rimbalzerà tra i corridoi della scuola, arrivando alle orecchie di Adrien. Un d...