Capitolo 12

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"Caro diario...

Gliel'ho chiesto, e non so nemmeno come abbia fatto quella domanda uscire dalla mia bocca.

In passato, che poi tanto passato non è, non riuscivo a spiaccicare due parole in croce davanti a lui, figuriamoci chiedergli che cosa prova per me.

Che poi... quale motivo mi ha spinto a farlo? Forse perché la vecchia me era riuscita ad avere il sopravvento e a manovrare i fili dei neuroni che controllano la parola?

Un gesto involontario quindi... ma non è questo il punto, ormai la frittata era stata fatta, tanto valeva aspettare la sua risposta.

Lo so, sei curioso di sapere che cosa Adrien pensa di me, di cosa prova.

Lo vorrei sapere tanto anch'io giunti a questo punto.

D'un tratto mi sento stupida e vorrei non avergli posto un simile interrogativo.

Nei suoi occhi ho letto ansia, terrore, paura e smarrimento.

Un po' quello che è successo a me mentre ricordavo la prima volta che c'eravamo incontrati e stando a quanto scritto relativamente a quella giornata, innamorata perdutamente di lui.

Diario... ci si può innamorare due volte della stessa persona?

Perché credo sia quello che è successo a me oggi.

E se ci penso ancora, dentro di me ho ancora quella sensazione di leggerezza che non mi lascia andare, come il viso di Adrien che continua ad apparirmi nella mia testa ogni volta che provo a chiudere gli occhi.

Mi volge quello sguardo magnetico e non riesco a staccargli gli occhi di dosso, sono rapita da lui, come una falena attratta da una fiamma.

Ho paura di scottarmi, ma ormai credo sia troppo tardi per tornare indietro...

Che cosa devo fare?

Io voglio RICORDARE! Sapere il perché non ho mai potuto confessargli apertamente i miei sentimenti.

Ricordare di tutti i momenti felici passati insieme.

Ricordare delle nostre avventure come Lady Bug e Chat Noir.

(Si Diario... Adrien era Chat Noir!!!)

Ma più vado avanti e più mi rendo conto che questo sarà impossibile, ho degli sprazzi ogni tanto, solo frammenti che non riesco a collegare tra di loro.

A volte mi chiedo se sono solo sogni, se ho vissuto per davvero quelle cose oppure uno scherzo del mio subconscio.

*

Marinette in preda ad una crisi di rabbia e disperazione gettò il diario in un angolo della sua stanza provocando un tonfo sordo.

Portò le ginocchia vicino al petto e le cinse con le braccia, infilando poi la testa al loro interno.

Pianse.

Ormai lo faceva quasi tutti i giorni.

In silenzio. Da sola.

Rannicchiata in quell'angolo della sua camera.

Senza che nessuno la potesse sentire, a volte soffocava i singhiozzi dentro il cuscino e non solo, spesso liberava al suo interno delle urla che rimbombavano all'interno della sua testa talmente forte da fargliela vibrare.

Quelle lacrime erano tutte per Adrien.

Aveva capito di amarlo. Di nuovo. Ancora.

Nonostante la sua mente avesse cancellato i suoi ricordi, l'amore che provava per quel ragazzo era risalito a galla.

Ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora