Infilò nella valigia l'ultima maglietta bianca in modo ordinato.
Era pur sempre uno stilista e non sarebbe stato giusto nei confronti di quel capo accanirsi gettandola dentro alla rinfusa e con non curanza.
Aveva imparato il rispetto di ogni tipo di stoffa fin da piccolo, da quando la sua passione per il disegno, taglio e cucito si era fatto strada dentro di sé, non importava se era un abito elegante o semplicemente un paio di mutande, ognuno doveva sempre essere trattato nella giusta maniera.
Ripose anche le ultime due toghe color arancio dentro l'armadio, sospirò quando lo chiuse, segnando la fine della sua prigionia, o liberazione.
Era finita.
I guardiani del tempio avevano dato finalmente il via libera e poteva tornarsene a casa con la sua famiglia.
Lui e Adrien avrebbero potuto ricominciare a vivere, o meglio ad andare avanti con la loro vita.
Gabriel, liberato dall'influenza negativa del miraculous della farfalla, avrebbe affrontato la vita con un'ottica diversa ripromettendosi di essere più indulgente con il figlio e concedendogli quella libertà che si confà ad un ragazzo di sedici anni.
Adrien, si era ripromesso che non avrebbe mai più rinfacciato al padre le azioni commesse in passato e che lo perdonava per tutto, inutile continuare a portare rancore, la mamma questo non lo avrebbe voluto, avrebbe semplicemente detto "il passato è passato, l'importante è saper perdonare per continuare a vivere."
E avrebbe avuto ragione.
L'unica che questo non lo aveva ancora capito era Marinette.
Da quando avevano aperto quell'ultima maledetta porta, era cambiata.
E una volta che anche quell'ultimo ricordo era stato aggiunto alla collezione e che la lanterna aveva sprigionato il suo potere catapultandola nel suo corpo custodito dallo stregone e da Su-Han, non aveva voluto vedere Adrien per ben due giorni.
A nulla erano valsi i tentativi di Tikki, mandata lì per parlare con lei, a farla rinsavire per dirle che ormai era tutto finito.
Il timore che in qualche modo Chat Noir si ritrasformasse in Chat Blanc, era ancora vivo dentro di lei.
"E se un giorno Papillon tornasse?" Le aveva detto con la voce rotta dal pianto.
"Papillon non esiste più, e i miraculous verranno tutti custoditi dai guardiani, non permetteranno che nessuno li porti via." Le rispose Tikki con la solita calma pronta a farla ragionare.
"Si, ma..."
"Si, ma...un bel niente Marinette, hai fatto di tutto per avere Adrien nella tua vita, e ora che lo hai lo vuoi lasciare? E per cosa? Per una situazione che si è verificata in un futuro che non esisterà mai?"
"E' complicato da spiegare, Tikki."
"Ascolta, Marinette... io non potrò più essere la voce della tua coscienza, e l'unica cosa che ti posso dire è quella di fare la scelta giusta, una scelta di cui non ti dovrai mai pentire."
*
Adrien aveva bussato alla porta del padre, pronto anche lui con le valigie a lasciare quel posto.
Un paio di settimane fa probabilmente si sarebbe dato del pazzo solo a pensare di voler scappare da quel luogo di pace, ma ora ne sentiva proprio il bisogno.
Era stata una buona idea andare al monastero insieme a Marinette, almeno aveva riavuto i suoi ricordi e l'aveva aiutata come promesso.
Lui il suo lavoro lo aveva eseguito e mantenuto fede ad un impegno, ora era lei quella che doveva fare la sua mossa, una definitiva però.
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Ricordati di me
Fanfiction[MIRACULOUS LADYBUG] Marinette, a causa di un errore, ha dovuto rinunciare ad essere la guardiana dell Miracle Box. E la notizia, della perdita di memoria della ragazza, rimbalzerà tra i corridoi della scuola, arrivando alle orecchie di Adrien. Un d...