VIII capitolo: buon viaggio!!!

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sono le 3 di pomeriggio.
fra due ore ho il colloquio con la "The Company of actors" e ho davvero molta ansia.
insomma, questo sarà l'evento che rivoluzionerà la mia vita, il mio lavoro.
da una povera barista a una costumista, specifico, costumista di tom holland.
mi preparo e vedo tom aspettarmi sotto al mio palazzo.
«pronta per diventare la mia costumista?»
«certo che sì»
«... però sono molto in ansia» ammetto preuccupata.
«non ti preuccupare lilly, andrai benissimo» conclude tom rassicurandomi.

siamo appena arrivati alla residenza.
«vai lilly credo in te» dice tom tenendomi la mano.
«grazie tom aspettami qui»
mi dirigo verso l'entrata e noto un ambiente molto moderno, lussuoso.
è presente una reception, quindi mi soffermo a chiedere alla receptionist qual è il piano in cui dovrei tenere il colloquio.
«allora... piano 33... sì ultimo piano, giri a sinistra quarta porta, dovrebbe tenerti il colloquio la signora Bianca Williams»
ringrazio e corro verso l'ascensore. premo il trentatreesimo pulsante e aspetto ansiosa.
"dai su everly andrà tutto bene" cerco di calmarmi ma è quasi impossibile.
mentre penso e ripenso noto l'ascensore fermarsi: sono appena arrivata.
«allora sinistra quarta porta... 1,2,3,4... eccola!» esclamo con ansia ma allo stesso tempo entusiasmo.
vedo sulla porta un enorme cartello bianco su scritto "Bianca Williams", busso e da dietro la porta sento una voce molto fine ma contemporaneamente autoritaria: «avanti»
entro nel bellissimo studio ricco di decorazioni e piante. dietro la scrivania, si trova, presumo, Bianca Williams seduta su una bellissima sedia bianco e nera.
«lei è Bianca Williams?» chiedo intimorita.
«sì, sono proprio io... lei dovrebbe essere la signorina Everly Whitemberg, giusto?»
«esatto»
«bene, volevamo informarla che siamo molto grati di fare entrare nella nostra compagnia lei... il curriculum è perfetto, se non sbaglio ha lavorato in un bar ma ciò poco importa... devo dire che sono rimasta molto stupita, e quindi le dico che il ruolo di costumista è suo! ma prima di farle lasciare lo studio, vorrei farle qualche domanda...» dichiara con entusiasmo.
non ho neanche il tempo di parlare che la signora Williams continua il suo discorso.
«deve sapere che l'affideremo a tom holland... ciò significa che dovrà sempre essergli accanto nei tour o quando ce ne sarà bisogno. si sente pronta per questo?»
«certo che sì... sono disposta a tutto» affermo con un sorriso a trentadue denti.
«bene... ciò significa che anche la sua vita sarà condizionata dalle esigenze dell'attore, e deve saper dare consigli e metterli in atto... sicura?»
«certo...certo che sì! grazie, grazie mille... sono contentissima di entrare nella vostra agenzia» annuisco felice.
«perfetto, aspettavo questo tipo di risposta! allora... ultima cosa, fra pochi giorni ci sarà il tour di stoccolma, lei parteciperà a tutti i tour o eventi... mi raccomando sì organizzi bene» termina la signora Williams.
«la ringrazio davvero tanto... e ringrazio anche la vostra, anzi nostra, agenzia» ammetto allegra.
«noi abbiamo finito, buon lavoro!» finisce salutandomi con un allegro sorriso.
appena esco dallo studio della signora Williams, mi metto a urlare dalla felicità, tanto che sento Bianca ridere da dentro lo studio.
«mi scusiii... l'emozione» dico fuori dalla porta.
«non sì preoccupi» ride lei.
mi dirigo verso l'ascensore saltellando dalla felicità e appena aspetto di dare la notizia a tom e a jane.
vedo la macchina di tom aspettarmi fuori dal portone, saluto cordialmente la reception e corro da tom, che si trova fuori dalla macchina, e lo abbraccio.
«tooom mi hanno presa!!!» urlo contenta come una bambina.
«io lo sapevo fin dall'inizio» sussurra lui al mio orecchio.
«ora avrò una scusa per stare di più con te... ti hanno detto che ogni volta che c'è un tour o un evento tu dovrai accompagnarmi... giusto?»
« purtroppo mi hanno informata...» rispondo ironica vedendo nel suo viso un leggero sorriso.
«questi sono per te» continua mostrandomi un bellissimo mazzo di rose bianche e rosa.
«le mie rose preferite...come facevi a saperlo?»
«instagram aiuta» ammette ridendo.

mentre tom guida scrivo a jane del mio nuovo lavoro da costumista. ho giurato che ci saremmo viste a stoccolma ed è proprio ciò che succederà, sono davvero troppo felice della nuova notizia.
finalmente potrò iniziare un nuovo capitolo della mia vita: costumista di tom holland.
quanto mi piacerebbe parlare con i miei genitori di tutto ciò che mi è successo negli ultimi due anni...ma allora non importa più niente di me e me ne farò una ragione.
«lilly»
«tom»
«visto che fra quattro giorni dovremmo partire, io mi dovrei preparare la valigia... e visto che ora te sei la mia costumista dovresti aiutarmi...» continua ridacchiando.
«solo perché è il mio lavoro» borbotto io facendo la finta arrabbiata.
«perciò significa che dovrai stare a casa mia tutta la serata» ammette tom.
«tanto anche se ti rispondevo di no mi avresti obbligata a venire da te» concludo con il broncio.
«ti ho mai detto che sei carina quando ti arrabbi?»
«sì tom, è la seconda volta»
«e non sarà l'ultima» termina toccandomi la mano.

«eccoci arrivati a casa mia mademoiselle» e come suo solito mi apre la portiera ponendomi la sua mano.
prendiamo l'ascensore e tom mette le chiavi nella serratura.
«bene mettiamoci all'opera» dico io per prevenire battutine imbarazzanti.
«questa è la valigia e questo è il mio armadio... sai cosa fare» parla lui prima di andare in cucina.
"allora questa camicia con questi jeans è favolosa... questa giacca con questi pantaloni è fenomenali... ma sì dai abbiniamo" penso mentre metto in valigia una valanga di vestiti.
«toom ho finito, manca solo l'intimo e cose essenziali» corro da lui.
«a quelle ci penso io, hai già fatto tanto non ti preuccupare»
«sono le 7... vuoi cenare da me? si farebbe troppo tardi dopo ...» continua lui supplicandomi.
«se per te non è un problema...» ammetto io davvero affamata.
«ordiniamo la pizza?» propone tom.
«sii pizza, perfetto» annuisco contenta.
mentre lui chiama la pizzeria, io accendo la televisione.
mentre guardo i diversi canali mi soffermo su uno: è presente una mia fotografia in cui ci siamo io e tom mano nella mano.
"non di nuovo ti prego"
«TOOOM!!» urlo dal salone.
«ti devo salvare? mi travesto da spiderm- » si ferma quando si accorge della nostra fotografia in televisione.
«è per questo che mi hai chiamato?»
«sì, non penso sia una cosa normale vedersi in televisione... sai» dico girando gli occhi dal basso verso l'alto.
«dai lilly non succede niente, chissene frega di quello che pensano, penseranno solo che sei stupenda...tutto qua» balbetta avvicinandosi a me preuccupato.
«lo so tom, ma non sono abituata...non sono abituata a stare sotto i riflettori e chissà cosa fantasticheranno di noi due»
«scusa, scusa lilly, scusa se ti sto mettendo a disagio ...non pensavo potesse succedere ciò»  dice con gli occhi rossi.
«eiii non fa niente, non ti sentire in colpa...daaaiii vieni da lilly» cerco di farlo ridere e stranamente riesco a creargli un sorriso sulle labbra.
«vedi quanto sei carino quando sorridi?»
«lo pensi sul serio?» chiede felice
«io sono sempre onesta»
il campanello suona. è arrivata la pizza. ci mettiamo a mangiare mentre guardiamo la televisione.

«grazie tom per la cena e per il nuovo lavoro, è tutto merito tuo...» lo abbraccio.
«ci sentiamo lilly, preparati la valigia» dice ricambiando l'abbraccio e baciandomi la testa.
arrossisco e entro nel mio appartamento.

sono passati ben quattro giorni, e oggi è il giorno della partenza. l'aereo parte verso le 10 di sera e ho tutta la giornata per ricontrollare la mia valigia.
ho informato jane del mio arrivo e lei è davvero molto contenta.
io e tom ci scrivevamo e parlavamo al telefono, e per tutta questa settimana dovremmo stare insieme nella stessa stanza.
ho ricontrollato la mia valigia minimo trenta volta, ho una valanga di vestiti, ho ben tre valigie.
i biglietti li ha acquistati tom, dopo una serie di lunghe discussioni si è deciso lui a pagare sia il mio sia il suo.
pranzo e dopo qualche ora, verso le 7 mi prende tom per andare all'aeroporto.
«pronta ad andare a stoccolma?»
«certo che sì» rispondo soddisfatta.
ci dirigiamo verso il grandissimo aeroporto di londra e con le mie tre valigie, anzi due poiché una me la porta tom, corriamo verso il nostro gate.
il traffico era tremendo, due ore per arrivare, e ormai sono le 9:30.
ringrazio tom di aver già preso i biglietti... sennò avrei avuto minimo trenta attacchi nervosi nell'arco di un minuto.
10:00. "i passeggeri del volo londra-stoccolma sono chiamati per l'imbarco. ripeto, i passeggeri del volo londra-stoccolma sono chiamati per l'imbarco" sento provenire dal grande microfono.
entriamo nell'aereo e come pensavo ho il posto accanto a quello di tom.
«buon viaggio darling»
«buon viaggio tom» dico prima di addormentarmi involontariamente sulla sua spalla.

me, you and love [tom holland]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora