CAPITOLO 6

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la mattina mi svegliai ma non ero in vena di andare a scuola.

scesi sotto e feci colazione, subito dopo mi suonarono al campanello.

aprì ed era jul, con dylan in macchina che mi guardava.

< eii vuoi venire con noi a scuol- > chiese, poi vide che ero ancora in pigiama< non vieni?>.

<non sto tanto bene> dissi sorridendo falsamente.

<se vuoi oggi mamma fa un po' di brodino, mangi da noi?> chiese preoccupata.

< ci ripenserò, grazie lo stesso> dissi.

lei mi sorrise tornò in macchina, vidi la mano di dylan salutarmi ma gli chiusi la porta in faccia.

pov dylan:

mi chiuse la porta in faccia ma rimasi serio nel tragitto fino a scuola.

<  che gli hai fatto?> mi chiese jul.

< io?> dissi pieno di ansia, cazzo forse a scoperto cosa le faccio.

< sai bene cosa> mi disse.

< senti non è colpa mia, io seguo solo la massa, marck l'ha sempre bullizzata così per entrare nel suo gruppo dovevo farlo anch'io, ora non so se sta male a causa mia e non mi interessa sinceramente, la chiamavamo solo balena e gnomo, la rendeva una tragedia> dissi senza respirare.

< tu cosa?> chiese lei con gli occhi spalancati.

< non volevi dirmi questo?> dissi confuso.

< no dylan! volevo chiederti se ieri era nato qualcosa fra voi due !> disse agitata.

parcheggiai e chiusi la macchina.

< mi fai schifo sul serio> aggiunse < come puoi trattare così un ragazza, poi anche la mia migliore amica!>.

< sisi poi ne parliamo> dissi strafottente uscendo dalla macchina.

< dylan, se la perdo a causa tua non definirti più mio fratello> disse guardandomi minacciosa.

poi se ne andò, io raggiunsi marck e gli altri coglioni.

< dylan, ieri non mi sei piaciuto, hai fatto troppo il lecchino> disse.

< le mani non si alzando alle donne, è un gesto che non ho mai tollerato> dissi.

< allora puoi anche uscire da questo gruppo> rispose.

< sul serio marck?> dissi confuso.

< bullizzeremo balena da soli tranquillo> disse lasciandomi una pacca sulla spalla e se ne andò.

dalla rabbia tirai un pugno al muro e decisi di tornare a casa.

pov mal: 

vidi la macchina di dylan arrivare, lui scese con la mano sanguinante, così uscii di fretta e andai da lui.

< che è successo! > dissi.

lui mi guardò per un po' e poi aprii la porta.

<non sono fatti tuoi> risposi.

< daccordo scusami, ma almeno fattela curare> dissi.

andammo in bagno e cominciai a fasciargli la mano in silenzio.

< sai che in realtà la pancetta c'è lhai?> disse avvicinandosi.

< smettila> dissi abbassando lo sguardo.

< le cosce sono enormi> rispose.

io stetti in silenzio fin quando non sbattei la schiena al muro e lui si ritrovò davanti a me.

< io impazzisco per le cosce grosse> disse.

sentii il suo fiato sul collo e poi si allontanò.

< ora vai gnomo, grazie> disse.

appena stavo per uscire arrivò julia.

< ei...  perchè eri già a casa mia?> disse.

< ho medicato la mano a tuo fratello> dissi con gli occhi assonnati .

< ti ha fatto qualcosa?> chiese.

< no > dissi.

< a me puoi dirlo, dylan oggi mi ha detto tutto quello che ha fatto e tranquilla che avrà delle punizioni> disse ridendo.

< ah quindi lo sai?> chiesi imbarazzata.

< si ma non ti chiamerò balena> disse.

io gli accennai un sorriso e ritornai dentro.

la madre ci preparò il brodino e in tutto ciò mi ero fatta la doccia e jul mi aveva prestato dei pantaloncini e top suoi, anche se mi andavano abbastanza stretti.

appena dylan mi vide fece un sospiro e si tirò il labbro.

lo guardai confusa e lui tole lo sguardo.

nn lo capisco questo ragazzo.

mi sedetti vicino a lui visto che era l'unico posto libero.

mise la sua mano grande e venose sul mio interno coscia strizzandola.

la tolsi subito dall'imbarazzo mentre lui rise in silenzio scuotendo la testa.

you and i are one ||dylanobrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora