CAPITOLO 20

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< ei ragazzo che fai lì dentro> mi disse una voce maschile da dietro la porta.

io non risposi.

< dai esci, ne parliamo> disse.

< non ho niente> risposi.

< dylan?> chiese < cazzo vado a chiamare mal>.

< no lei no!> dissi ma era troppo tardi.

le mie mani ormai sanguinavano ed ero con la schiena attaccata al muro, fin quando una voce femminile mi fece sconcentrare.

< dylan! apri questa maledetta porta> disse lei.

non risposi.

< dylan cazzo rispondi!> disse tirando pugni alla porta.

< io non ti merito> dissi e ruppi lo specchio dalla rabbia.

< esci e ne parliamo, esci!> disse.

decisi di aprire la porta ma svenni.

< merda> disse lei prendendomi per il viso.

pov mal:
vidi dylan con le mani spaccate e i vetri un po dappertutto .

< ora vieni subito con me> dissi prendendolo sulle spalle, non so con quale forza ma riuscii a portarlo in camera.

pensai di dover avvisare julia ma dylan stava in condizioni pietose.

< non curarmi, non me le merito> disse camminando verso la porta.

< non te le meriti, ma ti varranno trecento infezioni diverse se non la disinfetto> dissi facendolo sedere sul letto.

in quella stanza c'era solo silenzio.

< scusami> disse.

< non mi servono> dissi continuando a guardare la sua mano sanguinante.

< dai ti prego> disse.

< perchè hai detto quelle cose prima> dissi sul l'orlo di piangere.

<non le volevo dire, lo giuro, ero incazzato > disse toccando il mio viso.

< tu non capisci> dissi finendo di fasciargli la mano, mi alzai< io ti ho dato la mia verginità>.

< lo so, è per questo che mi odio> disse avvicinandosi a me.

< facciamo che da ora siamo solo amici> dissi.

< amici?> chiese lui< non potrò mai essere tuo amico mal>.

< dimmi che cazzo vuoi essere allora, perché sono in confusione> dissi con le mani nei capelli< stiamo per tornare a casa e ho passato la vacanza più brutta di sempre, era meglio quando eravamo ai tempi del bullismo, che mi chiamavate balena, gnomo e tutte le altre cazzate, vorrei non essermi innamorata di te, perchè sapevo dall'inizio che mi avresti ferito>.

lui non rispose.

<a mezzanotte è anche il  mio compleanno e non voglio pensare a niente> dissi uscendo dalla porta.

pov dylan:

il suo compleanno??

devo preparagli qualcosa per farmi perdonare.

cercai julia e appena la trovai mi tirò uno schiaffo.

< meritato> dissi.

< che cazzo vuoi> disse.

< devo parlarti, ti prego> dissi con gli occhi lucidi.

salimmo in camera e gli raccontai tutto.

< perché sei così orgoglioso dylan!> urlò < digli che ti piace, dille che la ami, dille che vorresti passare tutta la vita con lei, digli tutto>.

< ci provo, no, devo farlo> dissi in panico.

< domani prepariamo qualcosa> disse abbracciandomi.

< perchè questo?> chiesi ridendo.

< perché sei cambiato, e mi piaci più così> disse sorridendo.

io ricambiai e lei se ne andò.

pov mal:
entrai in camera e trovai dylan sdraiato sul letto.

< ei> disse lui.

io non risposi, mi andai a cambiare e mi coricai subito.

< buonanotte piccola> disse.

mi addormentai.

il mattino seguente, aprii gli occhi e sopra il comodino vidi la colazione con un biglietto.

' so che non dimostro i miei sentimenti per il mio orgoglio, so di non esser perfetto e so di non meritarti, ma devi sapere che dal primo giorno che ti ho vista il mio cuore ha cominciato a rifunzionare dopo anni, sei nella mia testa notte e giorno, non riesco a starti lontano e sono una merda ad aver detto quelle cose, voglio creare un futuro con te e magari anche una famiglia, voglio te e me insieme, perché ti amo e nessuno mi fa sentire come mi fai sentire tu, quindi ti ringrazio e spero che mi perdoni, ma soprattutto buon compleanno alla mia piccola donna' -dyl

a leggere quelle parole così dolci e sincere mi scesero un po' di lacrime , che asciugai sorridendo.

mi alzai e corsi subito fuori.

trovai lui e lo abbracciai.

esso prese il mio viso e lo baciò delicatamente.

< ti amo anch'io> dissi baciandolo di nuovo.

< quindi sono ufficialmente tuo e tu solo mia> disse prendendomi per la vita.

< probabile> dissi ridendo.

< probabile? ooo no > disse < risposta sbagliata>.

mi prese e mi buttò in piscina per poi buttarsi anche lui.

< ma sei scemo!> dissi asciugando gli occhi.

mi prese dalle cosce e mi attaccò a esso.

< dovevi dirmi di sì, che sei solo mia> disse.

< sono solo tua> risposi.



you and i are one ||dylanobrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora