La mia ragione di vita // Kuroken

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Kenma's pov

Arrivato a casa, mi levai le scarpe e corsi in camera. Mi buttai sul letto non curante dello zaino buttato da qualche parte della stanza e presi la console, la mia amata console, misi le cuffiette ed iniziai una nuova partita.

Ad un certo punto mi sentii scuotere le spalle, aprii gli occhi piano per vedere chi fosse.

"Kaede?" guardai mia sorella confuso.

"Ma buongiorno fiorellino, quanto hai dormito?"

"Dormito?"

Eh? Ho dormito?

"Si, sono tornata a casa più o meno mezz'ora fa e non vedendoti, ho pensato che fossi di qua a giocare con il tuo Nintendo ma, a quanto pare dormivi"

"Che ore sono?"

"Sono le 21:15"

Ho dormito quasi 6 ore senza nessun incubo?

"Hai detto che sei tornata tipo mezz'ora fa giusto?" annuì con la testa.

"Ma non dovevi lavorare solo fino a pomeriggio tardi?"

"Si, ma c'è stata più gente di quel che credevamo, quindi sono rimasta ad aiutare"

"Capito"

"Io vado a preparare la cena, c'è qualcosa in particolare che vorresti?"

Devo trovare una scusa plausibile...

"No, tranquilla ho già mangiato, sono apposto" dissi regalandole un sorriso al quanto falso, ma non posso di certo permettermi di far trasparire qualche emozione negativa, non voglio farla preoccupare inutilmente.

"Va bene" mi rispose lei con un sorriso di rimando.

Detto questo, uscì da camera mia chiudendo la porta.

Subito un senso di tristezza mi pervase, facendo scendere una lacrima salata a rigarmi la guancia. In quel periodo mi sentivo molto, molto più triste del solito, ma non sapevo il perché e non volevo farmi vedere così da Kaede.

Tsk, forse ha proprio ragione

Mi asciugo la lacrima e mi dirigo verso l'armadio per prendermi il pigiama, ovvero, una semplice maglietta nera oversize e dei pantaloncini, anch'essi neri e larghi.

Cercai, inutilmente, di dormire.

Passai una nuova notte insonne, battendo tutti i record che avevo fatto la scorsa notte sul Nintendo quando, la sveglia suonò allo scoccare delle 7 di mattina e, come la mattina precedente, andai in cucina dove ad aspettarmi però, questa volta, c'era mia sorella seduta al tavolo mentre mangiava e guardava la tv.

"Yo"

"yo" dissi con la mia stessa, monotona, inespressiva, noiosa voce.

"Wow, fratellino tutto ok?"

"mh? Si si, tutto ok. Ho solo sonno"

"Sicuro? Sei più pallido del solito" mi chiese con fare preoccupato.

"Sta notte non ho proprio dormito, sarà per quello"