La mia ragione di vita // Kuroken

~16~

Kenma' s pov

*BIP BIP BIP BIP BIP*

"SPEGNETE STA COSA PER FAVOREEEE" perfetto già iniziamo male.

Mi svegliai al rumoroso e fastidioso suono della sveglia, imprecando già di prima mattina.

Sospirai ancora ad occhi chiusi, prima di aprirli e girarmi dalla parte in cui dormiva Kuroo, ma non appena mi spostai notai che la sua parte era vuota.

"Mh? Kuroo?" provai a chiamarlo, ma niente, così aspettai pochi secondi e quando stavo per riaprire bocca sentii dei rumori dal piano di sotto.

Scesi dal letto e mi stiracchiai per bene prima di scendere le scale con estrema lentezza. Appena arrivai in cucina vidi Kuroo ai fornelli.

"Giorno" dissi stropicciandomi gli occhi mentre appoggiavo la testa sul suo braccio.

"Hey, buongiorno piccolo" mi disse invec lui dandomi un bacio sulla testa dato che avevo il viso rivolto al pavimento.

"Che cucini?"

"Sto provando a fare dei dorayaki"

"Mh, okay"

"Hai fame?"

"Devo proprio risponderti?"

"Tranquillo, senti vogliamo parlare di ieri?" scossi la testa ancora appoggiato con la testa a lui, questa volta al suo fianco, mentre lo abbracciavo.

"Va bene, comunque e pronta la colazione quindi vai a sederti che ti faccio il piatto" disse lui con un sorriso, ma io non mi staccai.

"Kenma, dai su"

"Non voglio mangiare"

"Non fare il bambino ora dai" non volevo farlo arrabbiare, così mi andai a sedere, ma non avrei comunque toccato cibo. In quei giorni stavo mangiando più del solito e io mi sentivo un vero schifo, non voglio ingrassare, nemmeno di appena un kilo perché poi comincerebbero a prendermi in giro pure su quello, come hanno fatto in passato.

Mi mise il piatto d'avanti e io lo fissai con disgusto, mi saliva la nausea solo a guardarlo e preferivo di gran lunga vomitare che dover mangiare tutti quei carboidrati.

"Mangia"

"Ho mal di stomaco"

Senti, non voglio litigare per questo capito? Starai male se non mangi"

"Non mi interessa, già sto male"

"Kenma. Ti sei già scordato tutto quello che ti ho detto l'altro giorno?"

"No"

"Allora?"

"Lascia perdere"

"Senti fai come ti pare" sbuffò in fine prima di tornare a mangiare con gli occhi a fissare il tavolo. A quel punto mi alzai dal posto in cui sedevo e mi diressi in camera sua, mi cambiai per andare a scuola, non prima però di essermi lavato e tornai in salotto prendendo lo zaino.