Capitolo 8 - Tradimento

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Quella mattina, Amanda, si presentò a casa mia per svegliarmi, sapendo che odiavo andare a scuola. Avevo una mia teoria, dal lunedì al venerdì a scuola, tranne il mercoledì (soprattutto perché avevo tre ore di matematica).
<<Sei venuta a svegliare quella dormigliona?>>chiese Lara.
<<Sì, signora, posso?>> chiese Amanda, gentilmente.
<<Oh, ma certo, buttala giù dal letto>> le rispose Lara.
Quando Amanda salì nella mia stanza, mi trovò in piedi, davanti allo specchio, a finire di truccarmi ed ero già vestita, e pronta per uscire.
Amanda rimase pietrificata, sapeva benissimo che non mi alzavo mai presto, conoscendomi doveva immaginare che fosse successo qualcosa.
<<Oh, buongiorno Amanda>> dissi, svagando.
Lei si mise seduta sul bordo del letto, con un sopracciglio alzato, attendendo la rivelazione.
<<Che cosa c'è?>> chiesi, con aria innocente.
<<Avanti, sputa il rospo>> rispose Amanda, eccitata.
Non sapevo se parlargliene o meno, volevo che questo piccolo segreto fosse solo tra noi due; così per la prima volta, mentii alla mia amica. Lo avrei fatto una volta che fossi stata sicura di quello che stava accadendo.
<<Be', diciamo che le cose con Mike, stanno andando meglio, credo>> le dissi
Amanda si alzò di scatto, in piedi <<Oh, ma è fantastico, vedi che piano piano, le cose si sistemano>> .
<<Già...>>
Mi dispiaceva da morire, mentirle, ma non volevo creare pettegolezzi, su cose, ancora infondate.
Così scendemmo giù facendo colazione, e andammo via, con la BMW, di Amanda, o meglio di suo padre.
Nel viaggio in macchina, cantavo ,ero troppo allegra e spensierata, e purtroppo nei miei pensieri, sapevo che non era per Mike.
Che cosa mi stava succedendo?! Mi sono addirittura lasciata sfiorare.
Arrivammo a scuola, e come previsto, c'era Mike, ad attenderla. Stava chiacchierando con... Sam, e Damon.
Fui più gelosa di Damon, che si trovasse vicino a quell'arpia piuttosto che per il mio ragazzo.
Poi però, avvicinandomi sempre di più, notai che Damon, era in disparte, quasi annoiato; appoggiato sulla moto, con la testa bassa sul telefono.
Era Mike, che le dava corda.
Arrivai con aria interrogativa.
<<Scusate, interrompo qualcosa?>> chiesi
<<Oh no, assolutamente, ciao ciao>> rispose Sam, andando via.
<<...>> Fissavo Mike, ma con la coda dell'occhio osservavo Damon.
<<Guarda, mi stava solo restituendo gli appunti>> disse Mike, mostrandoglieli.
Sbuffai in segno di resa. Non potei fare a meno di pensare che ero soltanto gelosa di Damon, non di Mike.

-Damon

Ero qui da venti minuti almeno ad ascoltare, no, mi correggo, a sopportare questi due deficienti che facevano finta di non mangiarsi con gli occhi. Così mi misi al telefono, finché non sentii la voce più bella del mondo.

Notavo un pizzico di gelosia ma non verso Mike, ne ero sicuro, la vedevo occhiarmi ogni tanto.

-Elèna

<<Buongiorno ragazze>> disse Damon, guardandomi.
Salutammo di rimando.

Spero non si sia accorto che lo stavo guardando.
Suonò la campanella, era ora di entrare, ma nonostante ci fossero le ore di matematica, ero felice di essere li.
Mike mi prese la mano, che tolsi subito, ma non perché fossi arrabbiata. Solo perché sentivo che potesse infastidire Damon.
<<Buona lezione>> disse Mike, arreso.
Entrammo in aula e come il giorno prima, noi eravamo seduti vicino.

-Damon

Avevo il cervello in tilt quando vidi che lei scansò Mike.

Beccati questa.

-Elèna
Era lezione di matematica, così sussurrai a Damon <<Ti va di andare un po' in giro per la scuola, così evitiamo questi calcoli noiosi?>>. Lui sorrise e rispose <<Assolutamente>>.
Andai per prima.
Dopo un po' mi avrebbe raggiunto anche lui.
Solo, che le cose non andarono proprio, come mi aspettavo
Passai davanti alla biblioteca, sapevo che in quell'ora non c'era mai nessuno. Così avevo detto a Damon, di vedersi lì.
Entrai piano piano, ma sentii delle voci a me familiari.
<<Mhmh, finalmente ti sei deciso a baciarmi>> disse, una voce femminile.
<<Lo volevo da tanto>> disse, quella maschile.
<<Ma, se la tua ragazza ci trovasse qui?>> chiese lei.
Lui sospirò e disse <<No, non verrà, ha lezione ora, non preoccuparti>>
Avanzai e mi cadde il telefono dalle mani. Quella coppia di piccioncini altri non erano che Sam e il mio ormai ex ragazzo Mike.
Non si erano accorti della mia presenza, troppo occupati a mangiarsi la faccia
Sam cominciò a baciarlo sul collo, e fu lì che lui, mi vide.
<<Oh mio dio, Elèna ti posso spiegare>> disse Mike, spingendo Sam, da parte.
<<Non c'è proprio niente da spiegare, mi fai schifo!!!>> dissi urlando.
<<Oh, Mike, che cosa c'è da spiegare, ti piaccio, era evidente>> disse Sam soddisfatta, mentre si rimetteva la giacca.
<<Aspetta, tu lo hai fatto per farmi lasciare con lei? Per fargli un dispetto?!>> chiese Mike, confuso.
Sam cominciò a ridere, a crepapelle e disse <<Pensavi davvero che ti amassi? Ma per favore>>.
<<Che figlia di...>> disse Mike. Ma Sam gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere e disse <<Shh, non vale la pena, vi lascio parlare tranquilli, ciao ciao>>.

-Damon

Entrai avendo già capito cosa stesse succedendo. Lo sapevo già che questo bastardo la stesse tradendo e ora gli ci vorrebbe una bella lezione.

-Elèna
<<Elèna non è come pensi>> disse Mike, avvicinandosi.
Arretrai.
<<Sei un bastardo, mi fai schifo!!>> dissi, furiosa.
<<Lasciami parlare>> chiese lui, supplichevole.
<<Non ho niente da dirti!>> dissi spingendolo.
Mentre Sam si godeva la scena, si avvicinò a Damon, posandogli una mano sulla spalla.
<<Eh, purtroppo, lui era cotto di me, come tutti del resto>> le disse Sam, arricciandosi una ciocca di capelli intorno al dito.!
<<Intanto, toglimi la mano di dosso>> ringhiò Damon, spostandosi.
In quel momento mi voltai, accecata dalla rabbia, non doveva nemmeno sfiorare Damon.
Vedendomi furiosa, Sam sorrise, dicendomi <<Uh, qualcuno è arrabbiato per caso?...Tesoro non è colpa mia, se il tuo ragazzo si trova meglio a scopare con me>>
"Ora la faccio a pezzi questa troia da due soldi". "Stai calma".

Le tirai una sberla, talmente forte, da lasciarle il segno.
Sam rimase di stucco, Damon mi prese per i fianchi, attirandomi a sé.
<<Non la passerai liscia>> grugnì Sam, mentre Mike la tirava per un braccio.
<<Avanti, andiamo>> disse Damon.
Mi portò nello scantinato della scuola, dove li era sicuro che fossimo soli.
Qui cominciai a piangere, Damon mi prese tra le sue braccia, e mi sentii cullare, come mai prima d'ora.

-Damon

Mi distruggeva vederla in quello stato, ma era stato meglio lasciar perdere una persona del genere. Anche se mi stupì ancor di più ciò che disse dopo.

-Elèna

<<Shh, tranquilla dolcezza... non sa cosa si perde>> mi sussurrò lui, mentre mi accarezzava i capelli.
Mi spostai, mi misi seduta sulle scale e dissi <<Non piango per lui, avevo già intenzione di lasciarlo>> confessai
Damon fece un sospiro, di sollievo. Almeno così sembrò.
<<E come mai piangi?>> chiese lui.
<<Perché alla fine ci credo sempre, che qualcuno sia diverso>> dissi.
<<Mh, e perché volevi già lasciarlo?>> chiese lui
<<Io... quando non mi sento al sicuro con una persona, so che non è quella giusta>> confessai.
<<E... con me, ti senti al sicuro?>> domandò lui, avvicinandosi e togliendomi una lacrima dal viso.
<<Stranamente... sì>> ammisi.
<<So che hai bisogno di tempo, ma io ci sono>> disse lui, abbracciandomi.
Rimanemmo così. A goderci i reciproci respiri, per più di cinque minuti, cullandoci dolcemente.
<<Coraggio, andiamo, ora c'è la pausa>> disse lui, interrompendo l'abbraccio.

-Damon

Quando mi disse che aveva già intenzione di lasciarlo mi sono sentito arrivare sulle nuvole.

-Elèna

Uscimmo da quella cantina e andammo in mensa, dove ci sedemmo, raccontando ad Amanda l'accaduto.
<<Be', lei lo sappiamo come è fatta, ma da lui non me lo aspettavo proprio>> disse la mia amica, arrabbiata.
Parlando del diavolo, arrivò Mike, interrompendoci <<Possiamo parlare?>>
<<Oh ragazzi, voi sentite questo insetto fastidioso?>> dissi.
<<Ti prego, ascoltami>> alzò la voce Mike.
Sbuffai <<Non ho voglia di parlare con te>>
<<Prima o poi dovremmo farlo, lo sai>> disse lui, sottovoce.
<<Ora no>> risposi in tono secco.
Così Mike se ne andò.

-Damon

Se non se ne fosse andato gli avrei schiacciato la faccia contro il tavolo. Meglio per lui.

-Elèna

Finirono le lezioni e andammo nel parcheggio.
<<Allora ragazzoni, che vogliamo fare?>> chiese Amanda.
<<Assolutamente nulla, voglio andare a casa e dimenticare questa giornataccia>> risposi.
<<Be', allora a domani>> disse Damon, dandomi un casto bacio sulla mia guancia, ormai diventata rosea.
<<Ehm... ciao>> risposi toccandomi la guancia, che era appena stata sfiorata dalle sue labbra... così morbide.
Lui salì sulla sua moto, sempre seguito dal mio sguardo, finché non andò via. Andammo via anche noi.


Sotto la luna pienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora