Capitolo 2 - La Festa

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Arrivammo finalmente a casa.
<<Amanda, è sempre un piacere vederti, come stai?>> disse mia mamma.
<<Tutto bene signora Lara, grazie mille>>
<<Ragazze vi ho preparato un pranzetto con i fiocchi, è tutto in frigorifero Elèna>>
<<Va bene mamma... ah noi stasera usciamo, andiamo in quel nuovo pub aperto in centro, e Amanda dormirà qui stasera, va bene?>>
<<Ma certo, fate attenzione>>
<<Certo>>.

Si fecero le cinque di pomeriggio e decidemmo di cominciare a prepararci. Amanda si vestiva con abiti molto più appariscenti, non si intimidiva, gli piaceva mostrarsi; e così si mise un abito rosso, scollato sul petto e che le arrivava sopra il ginocchio, raccolse i capelli in una coda e si truccò molto pesante.
Per quanto riguarda me, vi ho già detto che sono timida vero? Bene, perché mi vergogno anche davanti al mio ragazzo, per cui mi sono vestita con semplici jeans, con un body nero di pizzo, molto carino, e un paio di scarpe comode, le ormai vecchie converse. L'unica cosa di cui avevo particolarmente cura, erano i miei lunghi capelli, così li sciolsi, lasciandoli mossi naturali come sempre. Infine, mi feci un trucco molto leggero, incluso di mascara, eyeliner e rossetti. Una volta pronte, scendemmo in cucina.
<<Mamma, cosa ne pensi?>> chiesi
<<Oh siete bellissime, come sempre>> disse mamma.
<<Grazie>>
<<Mi raccomando ragazze>> aggiunse mamma.
<<Stia tranquilla, signora Lara>> la rassicurò Amanda.
<<Ciao mamma>>
Prendemmo le borse e uscimmo.

<<Andiamo con la mia macchina Elèna, con la tua ci metteremo un secolo>> disse Amanda ridendo.
<<Hey, non giudicare la mia povera auto, fa del suo meglio>> risposi ridendo a mia volta.
<<Okay, andiamo haha>> disse Amanda.

Una volta in macchina, Amanda aprì un discorso, che mi faceva sempre ribrezzo.
<<... Allora, ancora non sei riuscita... insomma a parlare con Mike di quella storia?>>
Cambiai espressione sul volto e risposi: <<No, non ancora. Non riesco a fidarmi completamente di nessuno, lo sai.>>
<<Capisco... ma sai che significa che forse non è quello giusto, se non riesci a parlarne almeno con il tuo ragazzo>> disse Amanda.
<<Sì lo so, o forse mi serve più tempo>> rispose lei.
<<Lo sapremo, tranquilla>> la rassicurò Amanda.
Misero un po' di musica, ballando e cantando, sembrava tutto normale; ma nella mia mente c'era sempre spazio per quel segreto che mi tormentava da anni ormai, e che avevo confidato alla mia unica vera amica.
<<Non ci pensare, tesoro>> disse Amanda, interrompendomi dalla mia riflessione.
<<Non posso farci niente, è più forte di me>> dissi lasciando cadere una sola lacrima.
Amanda accostò con l'auto, si avvicinò, stringendomi a sé, e mi disse <<Non posso vederti cosi, tesoro, è una cosa che farà sempre parte di te, ma ora non può farti più del male>>
<<Perché allora non riesco a superarlo, non riesco ad aprirmi come vorrei?>> dissi giocando con il bracciale a forma di quadrifoglio che mi aveva regalato proprio lei per darmi forza.
<<Forse non hai trovato la persona giusta, vedrai lo riconoscerai>> disse Amanda guardandomi con occhi teneri.
<<Non so che fare, ho questo incubo che mi tormenta...>>
<<Ascoltami non hai avuto scelta, chiaro? Non permettere a te stessa di abbatterti>> disse Amanda determinata.
<<Ti adoro, grazie>> dissi, ricambiando il suo abbraccio.

Amanda mi fissò con occhi lucidi <<non devi ringraziarmi>>. <<Hey, ora non devi piangere tu>> le dissi.
<<Solo con te mi succede... coraggio ragazza, andiamo a divertirci>> chiuse Amanda.
Mise in moto e ripartimmo.
Arrivammo in centro, dove ci attendeva Mike; vestito con jeans strappati, e camicia, capelli tirati indietro, con lacca e gel, come al solito. Era un bel tipo, non c'è che dire. Riceveva molte occhiate dalle ragazze che passavano.
Andammo verso di lui, ridendo, tenendo entrambe l'ombrello; essendo che pioveva a dirotto, e tirava un forte vento.
Mike si avvicinò salutandomi con un solito bacio, e Amanda con il cinque.


Sotto la luna pienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora