Oggi non verrà invasa la Russia, come qualcuno sperava (chi deve intendere, intenda), ma Roma. Quindi parliamo dell'unico condottiero punico che ne capiva qualcosa di guerra e che dopo aver piegato Roma mi è pure simpatico: Annibale.
Annibale nasce nel 247 a.C. in quella che sarà la salatissima Cartagine. Il padre Amilcare gli fa giurare di impiegare la sua vita per la distruzione di Roma. Giusto per non mettere pressione a un bambino. Annibale cresce tra campagne militari in Iberia con il padre e all'età di 28 anni, assedia ed espugna Sagunto. La frase che marca l'indecisione dei Romani è "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur". In pratica mentre a Roma cercano di capire che cazzo fare, Annibale si fotte una città. Questo diventa il casus belli della II Guerra Punica. Guerra che vedrà i Romani prenderle come Carlo Alberto con, però, alla fine vittoria romana, ma solo grazie a Scipione.
Nel 218 ad Annibale viene in mente l'idea del secolo: attraversare le Alpi per sorprendere i Romani. Ovviamente è una delle idee più coglione di sempre, visto che perde metà dell'esercito e metà degli elefanti, ma poiché alla fine ha funzionato non posso discutere troppo.
Nel 218 attraversa le Alpi, la difesa naturale che doveva proteggere i Romani, che secoli prima ebbero una conversazione del genere:- Tullio, non dovremmo costruire delle mura per proteggerci dalle invasioni transalpine?- -ma scherzi, Antonio? Ci proteggeranno le montagne-. Da qui il detto: le ultime parole famose. Arrivato in Italia sconfigge i Romani sul Ticino, sul Trebbia e sul Trasimeno. In pratica li umilia.
Nel 216 si arriva alla battaglia peggiore della storia romana di sempre: la Battaglia di Canne. Annibale mette in atto la tattica bellica più intelligente di sempre e vince. Poi che Varrone fosse un coglione è appurato, ma mi tolgo il cappello davanti ad Annibale. A Roma la sconfitta si sente moltissimo. Molti dei sopravvissuti non tornarono, per l'umiliazione (e anche perché sarebbero stati scuoiati vivi, probabilmente). Ovviamente non può, però, sempre fare le cose giuste. Infatti decide di non dirigersi verso Roma, ma decide di assediarla da lontano, tagliandole i rifornimenti bruciando i campi di grano. Poi si accampa in Campania (da notare il gioco di parole) ad aspettare le truppe ausiliarie di suo fratello, ma mentre il console Nerone impegnava Annibale, Livio Salinatore sconfiggeva e ammazzava il fratello del cartaginese sul Metauro.
Si arriva al 204, quando Scipione, entrato in campo come console l'anno prima, decide di andare a combattere in Africa. Infatti l'Africano significa: colui che si diverte ad ammazzare molti africani (stessa roba con Germanico e così via). Si allea con un re numida e si prepara allo scontro con Annibale. Annibale torna in patria, costretto a difendere Cartagine e si scontra con Scipione a Zama nella celebre battaglia. Brevemente, Scipione usò la manovra a tenaglia usata da Annibale a Canne, aiutato dalla cavalleria di Massinissa.
Dopo la sconfitta torna al governo sette anni dopo e gestisce un po' la situazione della ripresa economica di Cartagine. Poi viene odiato dagli oligarchi cartaginesi e sceglie l'esilio volontario. Va in giro per molti posti e arriva da Antioco III, che poi le prende dai Romani in guerra e Annibale scappa. Arriva a Creta e scappa ancora. Arriva dal re Artassa e fa fondare Artaxana, città dedicata al sovrano. Arriva in Bitinia e fa fondare una città chiamata Prusia, in onore del re che lo accoglie. Da questo possiamo capire quanto fosse un leccaculo.
I Romani si mettono d'accordo con Prusia , che è d'accordo nel consegnare Annibale a Roma. Lui, però, non è della stessa opinione e pur di non essere ucciso dai Romani, si suicida nel 182 o 183.
Tre capitoli in nemmeno 24 ore. Credo bastino per un mese minimo. E per una volta non ho diviso il capitolo in due parti.
Angelo
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Dementi e altrettante idiozie nella Storia
HumorRacconto gli eventi storici ironizzandoci sopra