Calde e splendenti giornate di aprile. Era la primavera che si faceva sentire. Mi vengono sempre momenti belli quando trascorro quelle giornate. Era l'ultimo anno, e io ero presa dalla tesina degli esami di maturità. Non riuscivo a trovare collegamenti che andassero tutti in una direzione. Una sola. Pensavo di portare il teatro, visto che da grande vorrei tanto diventare un'attrice, ma pensavo di cambiare idea, non lo so. Ero molto indecisa. Mi ritrovavate ogni giorno, ogni pomeriggio, ogni sera, ogni week-end, lì, seduta nella sedia della mia scrivania, a studiare e a trovare tante strade che portassero alla fine a una strada. Pensavo solo a studiare in quel momento, e quando tornavo da scuola, i miei pensieri li chiudevo fuori dalla mia stanza. La stanza chiusa a chiave, per evitare che i pensieri superflui e persone che vivono fuori da quella porta potessero entrare ed evitare, ovviamente, che mi disturbassero. Sentivo quei maledetti pensieri che graffiavano violentemente la porta, come se fossero gatti.
Nonostante avessi un carattere solare ed estroverso, ero molto asociale in quel periodo, e mi dispiace ammetterlo, ma stavo trascurando tutto, tranne lo studio. Mi dispiace anche aver trascurato la mia migliore amica, Olivia, che in quel periodo, che non se la passava tanto bene. Una serie di lutti la assalivano a uno a uno. Se potessi ritornare indietro, avrei lasciato tutto per consolarla. Quanta pazienza che ebbe. Però, nonostante fosse una tipa festaiola, in quel periodo non trovava niente di bello , neppure le feste, che erano la sua grande passione. Ad aprile, però, quando si riprese del tutto, cominciò a organizzare feste il fine settimana, dove ero anche io invitata, ma non ci andavo mai.
Per colpa dello studio avevo perso d'occhio Olivia che, nonostante avesse 18 anni come me, non è molto matura. Avevo più che altro paura che potesse combinare qualcosa delle sue in una di quelle feste. Fortunatamente non successe mai nulla di grave, ma Olivia aveva litigato con il suo gruppo di amici, e grazie al suo fidanzato, si inserì in un altro gruppo, più piccolo di quello di prima. Molte volte mi propose di andarci, ma avevo sempre rifiutato.
Un pomeriggio, mentre studiavo, si presentò a casa mia Olivia, che cominciò a bussare dietro la mia porta con tutti i pensieri superflui. Il rumore di quella porta era fastidioso, ed era fortissimo. Poi mi sono scocciata e sono andata ad aprire la porta, e c'erano Olivia e... MIA MADRE?!
No ok, che cosa centrava adesso lei? :<< TI SEI DECISA AD APRIRE! MA TI SEMBRA NORMALE FARE ASPETTARE LE AMICHE DIETRO LA PORTA PER TUTTO QUESTO TEMPO?>>. Aveva un mattarello in mano e mi faceva paura. :<<Bene. Alex, tu domani andrai alla festa con Olivia>>. Mamma era calma, ma io no. NON POTEVANO COSTRINGERMI! :<<E se io non ci volessi andare?>> chiesi. :<<Sai che cosa faccio se non ci vai>>. No mamma. Non dirmi che mi farai fare il giro del vicinato a portare torte e caramelle... :<< Ti farò fare il giro del vicinato a portare torte e caramelle>> :<<No mamma>> :<<Sì figlia. Vai a questa festa>> :<< Ma io devo studiare>> :<< Ma gioia di mamma, stai sempre in quella stanza. Esci, c'è un mondo. I tuoi voti sono più che sufficienti. Vai, svagati>>. Non potevo dire di no. allora ho chiuso la porta in faccia a tutte e due e ripresi a studiare.
Il giorno dopo, cioè sabato, Mi svegliai alle 11, cosa intollerabile da me. AVEVO UNA SVEGLIA ALLE 8. :<< Mamma, hai disattivato tu la mia sveglia alle 8>>. In un primo momento, mamma mise una faccia che diceva "Mi sgamà. Appostu semu", e poi disse :<<Ma no, amore mio>>. Aveva un sorriso più falso di una cosa comprata dai cinesi. Le diedi le spalle, e me ne andai in camera mia. Nel frattempo mi stava chiamando Olivia. :<< Vuoi uscire?>>. Guardai dalla finestra e c'era Olivia che mi aspettava in macchina. :<<OLIVIA SONO IN PIGIAMA!>> :<<SEMPRE LA SOLITA RITARDATARIA>>. Io sono una tipa puntuale, ma Olivia ama stuzzicarmi dicendomi che sono sempre in ritardo. Mi misi i primi vestiti che trovai, e andai nella macchina. :<<E il cambio?>>. IL CAMBIO?!. :<< Vuoi andare vestita così alla festa? E poi vieni a dormire da me. Vuoi dormire pure così?>>. :<<E che cazzo, però>>. Scesi dalla macchina e andai dentro casa a prendermi un pigiama e qualcosa per la festa. Il problema è che non avevo niente di elegante. :<< Ho capito, faremo shopping>>. C'era Olivia dietro di me, che mi fece spaventare. :<< CRISTO! OLIVIA>> :<< Ma qual è il problema? Non hai soldi?>> :<<Come sempre hai azzeccato, Olivia>> dissi in modo nervoso. :<< Tieni>>. Si affacciò mamma con 40 euro in mano. :<<Mamma non ti ci mettere pure tu, per favore>> :<< ALEX! Ho le caramelle pronte>>.
Salì in macchina con la malavoglia del mondo. :<< Allora, hai idea di cosa vorresti indossare stasera?>> mi chiese Olivia. Ruttai. Per dispetto. :<< Mi hai rotto le palle, Alex. Ma vuoi essere più felice?>>. Ruttai una seconda volta. Insomma io volevo solo studiare, io odio le feste. :<<Vuoi mettere un po' di musica? Basta che non siano i cinesi.>>, e misi i BTS, perché non sono cinesi, ma coreani. Misi "Ma City" dei BTS. Olivia mi guardò con uno sguardo di disapprovazione, e appena ci fù il ritornello, cominciai a gridare "MA CITYYY", e Olivia mi ignorava. Appena arrivammo in un negozio, mi comprai una t-shirt XXL, molto carina, marrone con la scritta "I'm not a thing" arancione. Andammo a casa di Olivia, e mi diede dei pop-corn del supermercato. Avevo degli occhiali da sole, e mangiavo con la bocca aperta. Olivia mi disse, senza guardarmi :<< Senti, Alex. Io ti devo chiedere scusa, ma pure tu hai sbagliato. Ti rendi conto che non mi stai portando rispetto? Io faccio di tutto per farti svagare e tu mi tratti così?>>. La guardavo mangiando sempre i pop corn scadenti, con la bocca aperta. Olivia mi guardò :<< Che schifo Alex!>>, e scoppiammo a ridere. Avevamo fatto pace.
Dopo pranzo, ci riposammo un po', e verso le 18 ci preparammo per la festa. Olivia mi ha detto che ha parlato tanto di me, quindi e come se mi avessero già conosciuta, ma il problema era che io NON CONOSCEVO NEMMENO I NOMI DI TUTTI QUEI RAGAZZI, eccetto Olivia e Marco, il suo fidanzato. Ha detto che saremmo andati a casa di Marco. Io ero andata un sacco di volte a casa di Marco, anche senza Olivia. Marco e io ci conosciamo dalla prima media, è il mio migliore amico, e ammetto anche di avere avuto una cotta per lui, cosa che non ho mai detto ad Olivia e mai dirò. Li ho fatti mettere io insieme, nel periodo che mi piaceva Marco, e non ero gelosa, anzi, sapevo che comunque non era il mio momento e avrei trovato qualcun'altro da amare.
Arrivammo a casa di Marco, e con mia sorpresa, eravamo noi soli per ora. Odio fare il terzo in comodo tra Marco e Olivia, stanno tutto il tempo a dirsi " ma sei solo tu quella che amo" "oh tesoro", e i baci volano, si toccano e cose così. CHE SCHIFO. Speravo tantissimo che arrivasse qualcuno, così da non sentire solo quei due. Suonarono alla porta. :<< Forse è Giulio>>. Appena sentii questa cosa, mi girai di scatto verso la porta, e apparve un ragazzo alto, biondo, di corporatura un po' robusta. Aveva anche degli occhiali neri-blu. "Decente" dicevo nella mia testa. "Forse è simpatico". I due maschi si salutarono con un abbraccio, e Olivia sembrava infastidita da tutto ciò. :<< Lei è Aurora. Parlate>> disse Marco al ragazzo, che a quanto ho capito si chiama Giulio.
:<<Ciao! Mi chiamo Giulio>> :<< Io Alex, piacere>>
☯ 𝕤𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖 ☯
Scusatemi per il ritardo. Pubblico quando posso il 3° capitolo. Vu farò sapere.
Spero vi piaccia il 2° capitolo. Bye <3
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♡-Ʋƞɑ Stɾɑɗɑ Veɾsσ Il Fʋtʋtɾσ-♡
Romanceè una storia d'amore, non voglio spoilerare sksk