➷𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝟕➹

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Andai in cucina a prepararmi la colazione. La solita: latte e cacao. Può sembrare una colazione infantile, ma so che anche quando avrò 40 anni, invece del caffé, mi farò latte e cacao (anche se mia mamma ha 50 anni, continua ogni giorno a fare latte e cacao). Lo misi nel microonde, e mi sedetti a terra a pensare alla situazione attuale... Nel letto dei miei genitori c'è Giulio, e io ho dormito con lui. Nel letto dei miei genitori c'è un bono e io ho dormito insieme a lui. NEL LETTO DEI MIEI GENITORI C'È UNO STRA BONO, E IO HO DORMITO CON LUI. Sono esperienze che non si dimenticano. In tutto ciò, mi stavano venendo dei film mentali su quello stra bono di Giulio. Ora che si penso bene, i miei genitori non ci sono. Sono ancora impegnati con quel lavoro importantissimo. Ho come l'impressione che i miei genitori mi picchieranno quando un giorno LONTANISSIMO lo scopriranno.  A proposito, a che ora torneranno da quel lavoro importante? 

Tutt'un tratto mi squilla il telefono. Maledetto telefono. Parli del diavolo e spuntano le corna. È mio padre. 

:<<Ciao Amore? Come stai?>>

:<<Ciao papà! Sto bene>>

:<<Sei a casa?>>

:<<Sì>>

:<<Da sola?>>

EHM EHM

:<<Certo che sono da sola>>

Mi girai e vidi Giulio che si era appena svegliato. Mi ha fatto un sorriso del tipo "Ehi, io sono qui. Non sei da sola"

:<<Come hai dormito stanotte?>>

UNA FAVOLA

:<<benissimo>>

:<<Va bene. Noi verremo all'ora di pranzo, verso le 13. Pensa a qualcosa per il pranzo, mi raccomando>>

Sono le 11.32

:<<Va bene. Ciao>>

Riattaccai. Guardai Giulio e gli sorrisi, e gli feci i pollici in su, come all'esame.

:<<Cosa vuoi per colazione? Abbiamo latte, cacao, thè, caffé, biscotti, marmellata, nutella e pane>>

:<<Latte e cacao... Lo lo prendo da quando ero piccolo, eh sì, puo' sembrare infantile, ma mi piace>>

LO AMO. BASTA.

:<<Non giudico, stai tranquillo. Io lo bevo ancora e ho 18 anni. Ti consiglio di mangiare il latte con le gocciole. Sono buonissime>>

:<<Io le mangio ogni mattina>>. Dopo questa, penso di sposarmelo.

:<<Senti, hai impegni per pranzo?>>

:<<No. Why?>>

:<<Vuoi pranzare con me e la mia famiglia?>>

:<<Sì, tanto i miei non sono a casa>>

Mangiammo il nostro latte, parlando e scherzando. Gli chiesi se volesse accompagnarmi con la """""""""""""""""MIA""""""""""""""""" cinquecento sfasciata a prendere qualcosa per il pranzo in qualche rosticceria. Non è proprio mia. Appartiene a mia mamma, ma ha detto che posso usarla. Sfasciata perché ha quasi 30 anni, ed è mezza rotta. Ci vestimmo, ci lavammo e ci misimo a bordo della cinquecento sfasciata. 

Misi la chiave nel quadro, e misi in moto. Mentre uscivamo dalla mia traversa, una macchina ci tagliò la strada. Io cominciai a parlare male di questa macchina, però il bello era il modo di come parlavo: palravo come un siciliano ignorante. Ovviamente non sono così ignorante, però era un modo per fare ridere Giulio, e ci riuscì. Ci dirigemmo verso Via Salemi, alla Manciatura. Prendemmo una lasagna, delle frittatine alle verdure e della parmiggiana. Sembravano così buoni, che dall'odore sbavavo. Lo stesso valeva per Giulio. Arrivammo a casa che erano le 12.30. 

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