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S̷ensαzıonı ımprovvıse

𐐪𐑂

È passata una settimana da quando ho deciso di darmi una possibilità con Dorian.
Una settimana dove mi accompagna ovunque e non mi lascia mai da sola. Anche perché mia mamma è letteralmente scomparsa. Non mi chiama più e non risponde alle mie chiamate.
Perciò, Dorian durante il giorno non fa che parlare di lui, dei suoi problemi, della sua famiglia ed io non posso che esserne felice. Ed io faccio lo stesso con lui, parlo di me, della mia famiglia e della mia vita prima di Steve.
Ma non parliamo mai di lui.
Mai.
Non riesco nemmeno a pronunciare più il suo nome che sento una fitta nel petto.
È come se mi rifiutassi di pensarlo, come per evitare di sentirmi in colpa.
Ma non appena guardo Dorian non posso far altro che riaffermare la mia decisione.
Ho scelto lui.
Ho scelto, così, di andare avanti.

"Vuoi la salsa sopra?" La sua domanda mi fa ritornare con la mente tra i muri della mia cucina. Annuisco accennando un sorriso. Mi sono imbambolata ad osservarlo perché è la prima volta che cucina da me.
Si avvicina e si china sul mio viso.
"Tutto bene?" La sua vicinanza mi mette in uno stato di allerta e nervosismo.
Dopo che siamo tornati da mare... da quella sera non ci siamo più baciati. Poi, lui ha cercato di non essere insistente con la paura di fare la mossa sbagliata.
L'avevo capito.
Per questo motivo, adesso, che me lo ritrovo a nemmeno un palmo dal naso mi viene il batticuore. L'osservo da sotto le ciglia e dischiudo appena le labbra. Non sono sensazioni che non ho mai provato, eppure sembro una ragazzina alle prime armi.
"S-si." Balbetto.
"Sicura?" Sussurra avvicinandosi ancora. Soffoco un verso. "Pensavo..." prendo un po' d'aria. "Pensavo a te... qui, nella mia cucina..." Mi osserva ancora per poco, poi, i suoi occhi cadono sulle mie labbra.
Si sta trattenendo?
Chiude gli occhi non appena le fa sfiorare tra loro. Sento il suo respiro caldo infrangere sulla mia pelle facendomi venire piccoli brividi sul retro del collo. Mi irrigidisco sentendo una fitta nello stomaco, quasi da farmi mancare il fiato. Basterebbe un solo, breve, movimento e le nostre labbra si toccano in un bacio. D'un tratto però sento il suo respiro spezzarsi in modo brusco e si allontana. L'osservo, stralunata, prendere i piatti e poggiarli sul tavolo.
"Perciò? Vuoi la salsa sopra o no?" Annuisco ancora una volta, assente. Una caloria strana sprigiona dal mio petto ed è come se... come se ci fossi rimasta male da quel bacio mancato, non dato. Per non parlare del suo improvviso cambio di tono.
Ho fatto qualcosa di sbagliato?

Mangiamo in silenzio la pasta. Faccio fatica ad inghiottire con il nodo improvviso che ho alla gola. Si, ci sono rimasta male dalla sua reazione.
"Scarlett." Pronuncia, sbattendo dapprima la lingua nel palato. Sembra seccato. Questo non fa che aumentare il nodo, così deglutisco ripetutamente. Alzo lo sguardo e lo poso su di lui.
"Si?" Dico con voce sommessa. "Scusa." Lo guardo in silenzio, perché non lo capisco. Dovrei essere io, casomai, ad essere titubante per ogni minima cosa fatta con lui. Invece, è il contrario.
"Perché ti sei allontanato così?"
La mia domanda sembra innervosirlo. Sento il cuore pulsare in un movimento quasi doloroso. Poso il dorso della mano sulla bocca, timorosa che tutto il contenuto nello stomaco possa rovinosamente uscire fuori.
"Scarlett... voglio fare le cose con calma..." afferma. Deglutisco ancora prima di parlare.
"Lo so..." È anche quello che voglio io, vorrei dirgli.
Si alza in fretta e si avvicina a me, adesso sembra arrabbiato e nervoso. Perdo un battito.
"Vuoi la verità?" Annuisco un po' timorosa dal suo comportamento, soprattutto dalla sua, nuovamente, vicinanza con il mio viso.
"Ho una fottuta paura anche solo di sfiorarti." Alza la mano e mi sfiora delicatamente il naso. Scende, scende più giù, fino allo sfiorarmi le labbra con il pollice. Queste ultime le dischiudo e il respiro accelera. Inizio a tremare.
Si avvicina al mio orecchio, scaturendo mille brividi in tutta la schiena.
"Riesco a trattenermi..." Inclino la testa di lato, per il suo fiato sul collo che mi solletica. "... ma non credo ancora per molto." Sfiora con il naso tutta la lunghezza del collo e mi si mozza il fiato.
Oh. Dio.
Chiudo gli occhi, cercando di ritornare a respirare normalmente. Ma mi rendo conto che mi viene difficile.
"Dorian..." sussurro. Non so perché lo chiamo.
Sento che si sposta, così riapro gli occhi. Lo trovo di nuovo davanti a me, naso contro naso.
"Scarlett." Risponde. E mi mordo il labbro nel sentire la sua voce diventare rauca.
Che mi succede?
Sento le gambe molli anche se sono seduta.

Hold me while you waitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora