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I̷n bılıco

𐐪𐑂

Mi accompagna fin dentro casa.
Il viaggio è stato abbastanza silenzio, dove io non ho fatto altro che domandarmi se sa che ho visto la foto. Non gliel'ha detto? Mi giro, pronta a dirglielo.
"Ho visto la foto."
"Scusa."
Inizio a parlare ma la sua voce sovrasta la mia. Corrugo la fronte. "Te lo volevo dire." Continua. Sapeva quindi che me ne ero andata per la foto.
Certo che lo sapeva.
"Dovevo dirti che ci conoscevamo da tantissimo tempo con Steve." Si avvicina, ma come scottata faccio un passo indietro, anche due.
"Eravamo come fratelli. Inseparabili."
"Perché non ne sapevo niente?" Domando subito. La voce, ecco che ricomincia a tremare, ma in quel momento la voglia di sapere è così tanta. Sono delusa da Steve perché dopo tutto il tempo che abbiamo passato insieme non me l'ha mai detto.
"Perché nessuno doveva sapere che eravamo amici. Nemmeno tu. Tutto quello che abbiamo fatto, dove siamo arrivati, è merito di questo segreto. Sai come sono i paparazzi, loro hanno bisogno di queste notizie, o scandali come li chiamano loro. Potrebbero addirittura inventarsi che questa unione è nata dal rapporto che avevamo con Steve, e non è così." Parla parla, ma continuo a non capire il senso.
Solo per questa cavolata?
Perché non me ne ha mai parlato? Come se mi avesse letto nel pensiero, continua.
"Non poteva dirlo nemmeno a te, per sicurezza. Capisci che-" lo interrompo subito.
"Capisco che è una gran cazzata questo motivo Dorian. Lo sai? Capisco che Steve non mi ha parlato mai di questo pezzo della sua vita, ed è grave non pensi? Avevamo intenzione di sposarci, di fare sù famiglia e lui, non mi parla di una cosa così importante? Che riguarda il lavoro di una vita? È importante eccome se adesso ci sei tu che lavori nella nostra casa editrice! È importante eccome visto che adesso è tutto in comune. Dovevo saperlo prima." Alzo il tono di voce.
"E cosa avrebbe cambiato se lo avessi saputo prima?" Si avvicina. Sembra dispiaciuto per me e non ne capisco il motivo.
"Niente. Ma non è questo il punto, il punto è che come base in una coppia ci sta l'onestà! Può sembrarti una cosa da niente, o stupida, o altro ancora, ma non è bello sapere dopo un anno che il mio ragazzo è morto, una cosa del genere. Lo capisci, questo, invece?!" Attimi di silenzio si susseguono, carichi di tensione. Le mie labbra schiuse tremano; sono arrabbiata con Steve, sono arrabbiata anche con Dorian, perché nascondermi questo?
A maggior ragione che non è nulla di grave, che è una gran cavolata e che io sono.. ero la sua fidanzata, perché nasconderlo? Non si fidava? Lo guardo negli occhi, ed è ancora dispiaciuto. Ma leggo anche che non è tutto, che c'è dell'altro ma sta in silenzio e non dice più nulla.
"C'è dell'altro." Non è una domanda e lui sembra saperlo, lo capisco dalla sua espressione quasi di ineluttabile sofferenza. "Ma non vuoi dirmelo." Sussurro amareggiata, scuoto la testa e mi incammino verso la mia stanza. Spero capisca che se ne deve andare da casa mia e non metterci più piede, ma invece mi segue.
"Scarlett, credimi, non posso dirti più nulla... per il tuo bene." Parla a bassa voce, piano. Mi giro arrabbiata
"Se ci tieni, proprio per il mio bene mi devi dire qualsiasi cosa tu nasconda ancora. Soprattutto se riguarda Steve!" Silenzio. Si sente solo il rumore del mio respiro furioso. Dopo aver capito che non avrebbe aperto bocca, ricomincio a parlare.
"Vattene via." Sussurro trattenendo un singhiozzo. Mi giro e mi chiudo in bagno facendo scattare la chiave. Sento i suoi passi avvicinarsi, ma si bloccano. Altri passi, più lontani questa volta e finalmente esce da questa casa. Mi appoggio alla porta e scivolo lentamente a terra, stanca.

*

"Buongiorno signora James!" Mi alzo per venirle incontro e nascondo uno sbadiglio. Non sono riuscita a chiudere occhio questa notte per colpa di Dorian e i suoi segreti, di Steve con i suoi segreti e i suoi incubi, e adesso mi ritrovo a morire dal sonno e con due occhiaie profonde. Ci stringiamo la mano e le chiedo di accomodarsi. A proposito di Dorian, di lui non vi è nessuna traccia questa mattina.
Meglio così.
"Allora iniziamo subito che dopo devo concludere un intervista!" Afferma. Le porgo i documenti preparati da me il giorno prima e iniziamo.
"Questo libro che fascia di lettori deve avere?" Domando mentre clicco sulla cartella dove va inserito questo tipo di informazione, così da poterlo stampare.
"Young Adult." Risponde frettolosamente, ed è così che completo le altre domande.
"Per la revisione del libro domani passano i miei colleghi dal suo studio." Mi alzo avvicinandomi alla stampante. Annuisce contenta e la congedo.
Guardo l'ora e strabuzzo gli occhi: come fanno ad essere le dieci e quarantacinque?
Mi alzo in fretta, apro la porta del mio ufficio e mi avvicino a Clary. "Per la traduzione del libro te ne occupi tu? Io devo incontrare altri cinque autori e l'appuntamento iniziava alle dieci, sono in mega ritardo." Annuisce e scendo al piano inferiore.

Hold me while you waitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora