2 𝖢𝗁𝖾𝗆𝗂𝗌𝗍𝗋𝗒 𝖼𝗅𝖺𝗌𝗌

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' Non è come sembra , Jeongguk , posso spiegare. '
La voce gli esce flebile e spezzata dalla gola , il suo tono è impacciato , i suoi occhi spalancati come si fosse appena ritrovato davanti un mostro , le sue mani , inermi contro i fianchi , non smettono di tremare , incerte sul da farsi.
La prima frase che pronuncia quasi non mi costringe a credere di star sognando , di essermi addormentato durante le lezioni ed esser finito all'interno di un clichè piuttosto ricorrente nei film.
' Perchè , cosa credi che sembri ?
Cosa credi io stia pensando dopo aver visto il mio ragazzo baciare lo stesso idiota a proposito del quale meno di tre ore fa sono stato rassicurato grazie ad un lungo discorso del cazzo durante il quale hai avuto addirittura il coraggio di dirmi :
" 𝙻𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚖𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚎̀ 𝙱𝚘𝚐𝚞𝚖.
𝙸𝚕 𝚛𝚊𝚐𝚊𝚣𝚣𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚖𝚘 , 𝚒𝚕 𝑚𝑖𝑜 𝚛𝚊𝚐𝚊𝚣𝚣𝚘 , 𝚜𝚎𝚒 𝚝𝚞 , 𝙹𝚎𝚘𝚗 𝙹𝚎𝚘𝚗𝚐𝚐𝚞𝚔. "
Ti ringrazio per avermi fornito chiarimenti , altrimenti non sarei mai stato in grado di comprendere quale motivazione ti abbia poi spinto ad infilargli in bocca la lingua.
Magari hai cambiato idea.
È forse così , Taehyung ? '
Per qualche secondo sono costretto a trattenermi dal parlare , lasciando andare soltanto una sottospecie di risata dal tono rassegnato e scossa da un leggero tremolio il quale suggerisce il fatto che mi stia in questo momento appellando ad ogni briciola di forza di volontà presente nel mio cervello pur di non scoppiare in lacrime.
' Pensavo di averti aperto gli occhi spiegandoti quanto tu gli sia visibilmente piaciuto fin dal primo istante in cui vi siete incrociati e , come al solito , non ho avuto torto.
Purtroppo , però , sei spesso troppo disponibile , troppo ingenuo per comprendere che non tutti sono come me o Yoongi , che le persone di caratteri come il tuo si affrettano ad approfittarsi. '
Tento di giustificare allora il punto di vista tramite il quale ho più volte tentato di spingere anche lui a guardare mentre al centro dei palmi delle mie mani le unghie scavano dei piccoli solchi a forma di mezzaluna che poco resistono prima di iniziare a sanguinare , colpevole la forza inutilmente impiegata nel tentativo di placare le contrastanti emozioni che provo.
' Ti prego , lascia che ti spie - '
Prova a degnarmi di una risposta , frasi che
adesso , però , non ho nè voglia nè coraggio di ascoltare , preferendo di gran lunga continuare ad annegare nel mare del mio stesso pianto.
' Spero tu possa perdonarmi , ma non ho alcuna intenzione di ascoltarti.
Ora come ora tutto ciò di cui ho bisogno è tornare a casa , pensarci su e riposare , cosa che , ti assicuro , non sarà affatto semplice. '
Neanche aspetto controbbatta , semplicemente do ad entrambi le spalle , girandomi una seconda volta soltanto quando sento la mia mano destra pizzicare.
' Ah , prima che vada , Park ? '
Ma nemmeno gli do il tempo di aprir bocca o comprendere la situazione , lascio che mi guardi fiero seppur confuso prima che il mio gancio destro viaggia a tutta velocità verso il suo viso , atterrandogli dritto sul naso dal quale sento provenire un suono che risulta fin da subito esser musica per le mie orecchie.
Un 𝘤𝘳𝘢𝘤𝘬 che fa nascere in me la speranza di averglielo quanto meno rotto , sul volto del castano una smorfia di dolore , nella mente del corvino sorpresa e timore che mi è quasi possibile toccare ed afferrare nel momento in cui i suoi occhi , lucidi e completamente aperti , incrociano i miei , spenti ed iniettati di sangue e delusione.
' Buona fortuna per il progetto di chimica , spero possiate divertirvi anche per me
stasera. '
Concludo rimettendomi in spalla lo zaino che , con un non troppo leggero tocco , accarezzo come se quel gesto potesse in qualche modo servire a ripulirlo un minimo.
' Jeongguk , aspetta ! '
Le sue dita mi si stringono intorno al tessuto della tuta , impedendomi di avanzare ulteriormente.
' Non toccarmi. '
Eppure sento la sua presa , al contrario , aumentare come se temesse la mia fuga.
' Ti scongiuro , non fare così , ascoltami. '
' Hai detto la stessa cosa due ore fa , lascia che torni a casa. '
Continuando ad ignorare la mia richiesta , mi si posiziona velocemente davanti senza mai interrompere quel contatto , l'unica cosa che ci impedisce di separarci.
' No , dobbiamo parlare. '
' Non ho nient'altro da dirti. '
' Io ce l'ho , invece. '
' Taehyung. '
Dico gelido , spostando poi lo sguardo su un punto in particolare della mia maglietta.
' La mano. '
Do voce ai miei pensieri con lo stesso tono , osservando poi quest'ultima tornargli sconfitta lungo il fianco.
' Non pensare che mi sia arreso soltanto perché ti sto lasciando andare.
Domani , che tu lo voglia o meno , dovrai ascoltare ciò che ho da dire prima di decidere , come
sempre , in modo impulsivo. '
Poi , senza rendermene conto , mi ritrovo all'esterno dalla struttura , le cuffie poggiate sulle orecchie sebbene spente ed il cellulare , così come le mani , al sicuro nelle tasche dei pantaloni.
Una volta a casa , il primo ad accogliermi calorosamente è Bam , un cucciolo di doberman che da pochi mesi è entrato a far parte della famiglia , seguito da mia madre la quale col solito sorriso mi accoglie , abbracciandomi mentre il primo sembra non aver alcuna intenzione di smettere di abbaiare , scodinzolare e farmi le feste.
' Hey , sei tornato presto !
Credevo pranzassi con Taehyung oggi. '
' Purtroppo ha avuto un imprevisto , un compito scolastico dell'ultimo minuto.
Sarà meglio che inizi anche io , ora che ci penso. '
Velocemente mi impegno a dar vita ad una scusa credibile , combinando le mie bugie alla realtà.
' Capisco. '
Inizialmente non sembra tanto convinta , poi riprende a parlare con la stessa tonalità gioiosa che da sempre la contraddistingue.
' Beh , hai fame ?
Sono avanzati del riso e dello stufato di kimchi , posso riscaldarli , se ne hai. '
Farfuglia dirigendosi verso la cucina non aspettando risposta , azione che mi fa involontariamente sorridere.
' Non adesso , mamma , grazie.
Magari più tardi , ho molto da studiare. '
Rifiuto la sua offerta non sollevando , neanche per un istante , lo sguardo dal pavimento.
' Tesoro , è per caso successo qualcosa ?
Sembri un pò triste.
Tu e taehyungie avete litigato , forse ? '
' Sto bene , eomma , sono solo un pò stanco.
Con tae è tutto ok , non preoccuparti. '
Mi affretto a strofinare gli occhi nel momento in
cui , sentendo pronunciare così tante volte il nome che , almeno per oggi , vorrei fare a meno di
sentire , salate gocce d'acqua minacciano di scapparmi via dagli occhi.
' Jeong - '
' Ho bisogno di una doccia. '
Sussurro per poi , impedendole di avvicinarsi ulteriormente a me , recarmi a passo svelto verso il piano superiore dove raccatto soltanto un accappatoio , chiudendomi in bagno senza neanche preoccuparmi di portare con me un cambio.
Sotto il caldo getto d'acqua passo più tempo del dovuto , prendendo posto sulle fredde piastrelle in marmo del box doccia , rannicchiato in un angolo con le ginocchia portate al petto , la testa tra esse e le labbra strette tra i denti al fine di mascherare singhiozzi di frustrazione.
Quando trovo poi il coraggio di sciacquarmi via dalla pelle i rimasugli di bagnoschiuma alla lavanda ed uscire fuori dalla cabina , per poco non scivolo , poggiando un piede al di fuori del tappeto appositamente posizionato difronte ad essa.
D'istinto mi aggrappo con forza al lavandino per evitare di cadere e , dopo aver alzato lo sguardo verso lo specchio incastonato nella parete al di sopra di esso , non posso far altro che notare un paio d'occhi arrossati con al centro delle pupille talmente larghe da farne sembrare le iridi completamente nere che a loro volta mi osservano.
Ispiro profondamente , aspettando qualche secondo prima di avvolgermi intorno al corpo l'asciugamano con indosso il quale mi sposto in camera dove ho la possibilità di rivestirmi , afferrando alla cieca un paio di boxer dal primo cassetto del comodino , dei pantaloni grigi ed una t-shirt azzurra che , percependone l'odore , mi rendo conto esser la stessa la quale , durante le rare notti in cui restava a dormire qui , più volte ho prestato al corvino.
Ne afferro allora un lembo , stringendolo tra le
dita , portandomelo al naso ed immergendo nella stoffa le narici , respirando un familiare e delicato profumo al muschio bianco.
Non me ne accorgo ma sorrido , gli angoli delle mie labbra si sollevano mentre ricordo i suoi confortevoli abbracci e le sue carezze donatemi nei momenti in cui , giratosi e rigiratosi tra le lenzuola , si ritrovava puntualmente a due centimetri dal mio naso.
Quella stessa espressione svanisce , però , non appena ricordo la scena alla quale non molto prima sono stato costretto ad assistere.
Voltando poi la testa di qualche centimetro noto , poggiati ai piedi del comodino , i miei guantoni da boxe rivestiti da uno strato di pelle rossa , un ulteriore suo regalo.
Come credevo , anche per solo qualche ora , di poter smettere di pensare a lui se ogni cosa , persino in casa mia , mi ricorda noi ?
La maglietta , gli arnesi da allenamento , una polaroid incorniciata e poggiata su una
mensola accanto al letto , una sua foto da addormentato come sfondo del mio cellulare , degli auricolari che lui stesso , in occasione del mio compleanno , aveva impacchettato per me insieme ad un piccolo diario nel quale era riportata una playlist creata al fine di farmi sapere quali canzoni gli ricordassero di me , di noi , del nostro amore e delle cazzate fatte insieme oltre che il mio bagnoschiuma , acquistato la settimana precedente durante una passeggiata che ci aveva condotti nei pressi di un minimarket.

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𝗧𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮

' Dovresti prendere questo.
Adoro il tuo bagnoschiuma alla menta piperita , ma che ne diresti di provarne uno alla lavanda ?
Somiglieresti ancora di più ad uno di quei ragazzacci dei quali tanto si parla nei libri. '
Avanza la proposta con la testa ancora infilata tra i numerosi scompartimenti in cui erano stati divisi gli scaffali.
' Ma quelli non profumavano di legno e tabacco ? '
Domando avvicinandomi a lui con un intenerito sorriso stampato sulle labbra , osservando la boccetta di sapone colorata di un leggero verde adesso intenta a saltare da una mano all'altra del minore.
' Non penso riuscirei a starti accanto se avessi quell'odore. '
Ammette , bloccando i suoi movimenti mentre io ripercorro in mente tutte le volte in cui mi ha esplicitamente ricordato che odiasse quella fragranza quasi tanto quanto quella del caffè.
' Mi baceresti lo stesso se profumassi di
tabacco ? '
Lo provoco nonostante immagini già la risposta che immediatamente da.
' Assolutamente no , kookie. '
' Allora non se ne fa niente.
Prendiamo questo , su , proverò la lavanda. '
E vederlo ridere , saltellando trionfante tra le corsie come un bambino al quale erano state comprate vagonate di caramelle , scaturisce in me la medesima contentezza.

            
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𝗣𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲

Torno alla realtà di sera quando , svegliatomi di soprassalto , mi rendo conto di essermi appisolato non smettendo di portare a galla nella mia memoria quei ricordi , a farmi da sottofondo la voce di mia madre che , dal tono , immagino stia chiamando il mio nome da un bel pò.
' Jeongguk ? '
Silenziosamente fa ingresso in camera , probabilmente preoccupata dalle mie mancate risposte.
' Arrivo , mamma , devo essermi addormentato. '
Le chiedo mentalmente scusa con la voce ancora roca ed impastata a causa del sonno che , tutto d'un tratto , sembra piombarmi addosso come un macigno.
' Dai , scendi , la cena è pronta e tuo padre è appena tornato da lavoro. '
Amorevolmente mi comunica , guardandomi annuire prima di tornare al piano di sotto , cosa
che , qualche minuto dopo , faccio anche io , salutando l'uomo appena ritornato a casa e prendendo posto al tavolo , augurando a tutti buon appetito per poi iniziare a deliziare il mio palato con una enorme porzione di pollo fritto , riso ed uova prontamente immersi in una ciotolina di salsa piccante.
Terminato il pasto , dopo aver guardato un film in compagnia di entrambi i miei genitori i quali tanto hanno insistito per passare del tempo insieme , torno di sopra dove , resomi conto dell'orario , estraggo da uno dei cassetti della mia scrivania dei contenitori di cibo per pesci , criceti e cincillà.
Prima di mettermi a letto , infatti , ogni sera mi occupo di far svagare e sfamare il piccolo zoo al quale negli anni ho dato vita tra i ripiani e le mensole della libreria.
Inizio con l'immergere all'interno di una grossa ampolla riempita d'acqua limpida ed a temperatura ambiente del mangime in fiocchi destinato ai miei due Betta : Joon e Jyn.
Successivamente riempio di semi di girasole , frutta secca e cereali la piccola ciotola di Hobi , il mio minuscolo ed amato criceto siberiano per poi , ultimo ma assolutamente non per importanza , dedicarmi a Chimmy , un sofficissimo cincillà il quale ama riempire il proprio stomaco di fieno e foraggi disidratati.
Soengo infine le luci , tenendo accese soltanto quelle che hanno lo scopo di illuminare lievemente e tenere a caldo i loro habitat , notando soltanto quando è oramai notte un libro di chimica abbandonato accanto ad una delle gabbiette dei roditori : ho totalmente dimenticato di svolgere i compiti.

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Trascorse tra fialette colorimetriche , provette colme di sostanze e reagenti , combinazioni di elementi chimici , imbuti e contenitori in vetro circa due ore , ho finalmente anche io la
possibilità , così come ogni essere umano e non presente all'interno di questa abitazione , di spegnere i led colorati posti sul soffitto ed andare finalmente a letto.
Sfinito a causa dello studio , per non parlare poi della pessima giornata vissuta , unisco in un becher tutti i fluidi ottenuti dalle varie reazioni chimiche sulle quali ho dovuto scrivere una sorta di tema , notando con mia sorpresa che ne sia venuto fuori un composto totalmente trasparente il quale mi riprometto di gettar via il mattino seguente , troppo stanco per farlo adesso , e che poggio
sul comodino accanto ad un secondo bicchiere contentente dell'aqua che sono solito bere appena sveglio , prima di affrontare la giornata che mi aspetta.
Fatto ciò , sbadigliando rumorosamente mi lascio scivolare tra le coperte e coccolare dalla freschezza delle lenzuola , lasciando le mie palpebre abbassarsi lentamente ed il rumore della pioggia cullarmi fino a sprofondare tra le braccia di morfeo che tanto ansiosamente stavano aspettando il mio arrivo.

𝖫𝖨𝖰𝖴𝖨𝖣 𝖤𝖴𝖯𝖧𝖮𝖱𝖨𝖠 | 𝖪𝗈𝗈𝗄𝗏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora