Giacomo ingoiò in un colpo solo il liquido nel bicchiere di cristallo, quel maledetto gin di scarsa qualità gli bruciava la gola e finiva nello stomaco appiccando un incendio.
Strinse le palpebre per qualche secondo, poi aprì il cofanetto di metallo ed estrasse una sigaretta che, portò alle labbra accendendola con un fiammifero.
Aspirò del fumo che subito gli provocò alcuni colpi di tosse. Sorrise a quel sadico mezzo che alimentava il suo vizio e da cui non riusciva a svincolarsi; era diventato una cosa inevitabile, per lui, fumare un cofanetto intero di sigarette, aggiungendo qualche sigaro in compagnia dei colleghi di lavoro.
Poi, il pensiero di Claudia decise di rifarsi nuovamente vivo e, senza pensarci, spense la sigaretta accesa da pochissimo. Non riusciva a spiegarsi come, quella giovane, dopo pochi giorni, riusciva ad annidarsi nei suoi pensieri.
Voleva tagliarsi la testa da solo, gettarsi da un ponte pur di smettere di pensare a lei. Diveniva sempre più incessante il bisogno di sentire la sua voce simile alla leggera brezza marina che ti solleticava il viso, i suoi occhi scuri brillavano di una luce mai vista prima e Giacomo, perdeva ogni battito del suo cuore mentre osservava quei due pozzi senza fondo.
Dopo quel giorno, non erano più riusciti a parlare ma, si erano visti, raramente, quando entrambi erano a lavoro e passavano per i corridoi del governo; si lanciavano occhiate furtive e, cercavano di sorridere in modo impercettibile. Giacomo odiava quella situazione ed odiava il fatto di non poter esserle vicino come tutti quei giovani fascisti, solo perché lui discendeva da quei traditori della patria.
Strinse la testa tra le mani e sbuffò sonoramente, poi decise di alzarsi e, afferrata la giacca, chiuse la porta dell'appartamento e corse giù dalle scale.
Si avviò sulla strada per raggiungere il Colosseo e, quasi correndo, si sedette sulla "loro" panchina e cominciò ad osservare il Colosseo, il cui lo proteggeva con la sua ombra immaginaria nella speranza di sentire al suo fianco, la presenza della giovane donna. I suoi desideri, seppure completamente opposti al suo modo di essere, furono esauditi e, una mezz'ora dopo si sedette Claudia che gli sorrise gioiosa.
<<Credevo che non ti avrei trovato>> cominciò con voce entusiasta.
<<Anch'io, rispose lui accennando ad un sorriso sincero, pensavo non saresti venuta>>
<<Non potrei mancare>>
lo rassicurò lei avvicinandosi di qualche centimetro,
<<mi piace stare qui assieme a te>>.Giacomo fu stupito e, la sua felicità saltò alle stelle poiché, ebbe la sicurezza che entrambi non riuscivano a stare lontani <<Vale lo stesso per me, Claudia>> lui la osservò meglio; quel giorno indossava un vestito più corto del solito, di un bel color grigio e i capelli corvini erano acconciati in una semplice coda di cavallo <<Sei particolarmente graziosa oggi>> azzardò Giacomo.
<<Grazie>>
disse lei arrossendo,
<<invece tu oggi hai fascino da vendere>>.<<Lo dici per accontentarmi?>> le chiese lui sorridendo.
<<Assolutamente no, è la nuda verità >> ammise lei alzando le mani.
<<Ti credo>> concluse lui.
Dopo qualche attimo di silenzio, Claudia riprese la conversazione.
<<Sei un'artista?>>
<<Si, rispose lui stranito, come lo sai?>>
<<Ti ho visto quando eri seduto qui, concentrato a muovere con precisione la matita sul foglio bianco>> spiegò lei con tono sognante.
<<Tu sai disegnare?>>
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All'ombra del Colosseo
Science FictionCatapultati in un dopoguerra in cui la resistenza era stata sconfitta, Roma cadde finalmente nelle mani dei fascisti istituendo una nuova organizzazione del territorio. All'ombra del Colosseo, narra la nascita di un amore che nonostante la voglia d...