1

1.5K 24 0
                                    

Ormai era passato un giorno nella scuola, e dovevamo iniziare le lezioni.
Ai provini ieri, Arisa non esitò a prendermi con se ed io non potrei esserne più grata.

Erano le sette di sera ed avevo appena finito, così decisi di andare al mio letto, nella cosiddetta "camera celeste", per prendermi dei vestiti da mettere dopo aver fatto una doccia.
Il giorno prima appena tutti entrarono in casetta, iniziammo a conoscerci meglio, legai molto con Federica, cantante di Arisa come me, e Samuel, un ballerino.
Iniziai a parlare con Fede del più e del meno, sedute in cucina sugli sgabelli dell'isola mentre lei mangiava i biscotti ed io bevevo una tazzina di caffè.
<<Lavo la tazzina e poi andiamo fuori che me voglio fumà na sigaretta, va bene?>> chiesi alla mia amica e lei accettò annuendo con la testa.

Fuori a quanto pare c'erano già Ramon e Samu, stavano chiacchierando, erano entrambi molto simpatici, ma non avevo ancora avuto la possibilità di parlarci singolarmente.
<<Che dite, tutto apposto?>> chiesi mentre delicatamente aprivo la cartina e iniziavo a metterci dentro il tabacco.
<<Tutto bene, te invece? Come sono andate le prime lezioni oggi? Noi ne stavamo parlando proprio adesso.>> mi rispose Samu con la sua calata palermitana.
Stavo per rispondergli ma proprio in quel momento vengo interrotta da Gianmarco, un altro ballerino, che ci chiedeva se volessimo il caffè...
<<No grazie, l'ho già preso>> dissi io per poi fare un tiro.
Quella sensazione, mi ha sempre dato una sorta di tranquillità che non si prova facilmente, ogni volta che facevo un tiro mi sentivo una scarica di calma partire dal cuore per poi insinuarsi in tutto il corpo.

Gianmarco, poiché nessuno aveva voglia di caffè e, a quanto pare, nemmeno lui, si venne a sedere nell'unico posto rimasto libero: quello alla mia sinistra.
Parlammo tutti insieme di come ci sentissimo ad aver finalmente messo piede in questa scuola, e dei nostri obiettivi.

Mi svegliai richiamata da qualcuno, quando aprii gli occhi, mi accorsi di non stare nel mio letto, ma ancora di fuori sulla panchina.
<<È quasi mezzanotte, ti sei addormentata mentre parlavamo e abbiamo deciso di non svegliarti, ma adesso credo sia proprio l'ora di andare nelle nostre stanze.>> era Gianmarco, e lo sentii molto vicino, troppo, dato che mentre dormivo, probabilmente mi ero appoggiata a lui inconsciamente, rendendomene conto solo in questo momento.
<<Oddio scusa, non volevo darti fastidio, è che mi è calato il sonno e->>
<<Tranquilla, oggi è stato il primo giorno di lezioni, è normale che ti sia addormentata senza nemmeno accorgertene.>> Mi "tranquillizzò" anche lui mezzo addormentato, con un sorrisino.
E poi finalmente tornai in camera e mi abbioccai una volta per tutte.

Andando in fumo insieme | Gianmarco Petrelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora