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Oggi la produzione mi concesse una giornata libera, per lutto, così mi alzai presto e mi preparai per andare da mio fratello e mio padre.
Ai casting venni qui in moto, quindi non ebbi bisogno di chiamare nessun taxi. Verso l'ora di pranzo si è  tenuto il funerale, cercai di non piangere, ma il tentativo fu inutile...
Ora invece sto tornando agli studi della Mediaset.

<<Eccolaaaaaa!!!>> mi accolsero tutti molto calorosamente, sicuramente per alzarmi il morale dopo queste brutte giornate.
<<Sai mentre eri fuori abbiamo ascoltato gli inediti alla radio>> mi disse Piccolo G.
<<Cavolo avrei voluto esserci... com'è stato?>>
<<Emozionante>>mi rispose con occhi sognanti.
Avevo ancora il casco nel braccio e la giacca, quindi, dopo che mi raccontarono tutto ciò che è successo andai in camera, misi tutto al proprio posto e mi cambiai.

Dopo essermi preparata una sigaretta andai fuori insieme a Federica, non fummo sole quindi restammo in piedi.

<<È tanto difficile la coreografia?>> chiesi a Maddalena subito dopo aver saputo del suo compito.
<<Si, diciamo che non è semplicissima, però mi piace molto.>>
<<L'importante è quello>> risposi sorridendole.
<<Ma scusate... Claudia e Wax?>> chiesi abbassando un po' la voce.
<<Alti e bassi. Secondo me è finita definitivamente>> mi rispose Ramon seduto sulla panchina con la sua Iqos in mano. Annuii.
Per quanto possa volere bene a Wax, sapevo che non sarebbe durata più di tanto, non è ancora pronto a questo genere di cose.
<<Non sapevo fossi una centaura...>> se ne uscì Federica guardandomi. Io risi leggermente, molto spesso mi nominavano in quel modo a casa. <<Che ci posso fare... è bello.>> risposi pensando a quella libertà che provo in quei momenti.
Parlammo un altro po' finché tutti entrarono dentro, io decisi di rimanere, e a farmi compagnia arrivò il mio bastardo preferito.
Ero seduta sulla panchina e lui si mise vicino a me, ora eravamo una davanti all'altro.
<<Come va?>> mi chiese subito dopo.
<<Va.>> gli risposi. Lui mi guardava, io no. Non ce la facevo, non volevo.
<<Mh, un giorno me lo fai fare un giro sulla moto?>> sorrisi al solo pensiero.
<<Non so... non faccio questo tipo di cose di solito>> alzai le spalle e mi girai a guardarlo: mi sorrideva, ed era bellissimo.
<<E cosa fai di solito?>> Vidi il suo sguardo abbassarsi fino a guardare le mie labbra, ero incantata.
La sua bellezza mi incantava.
Si avvicinò sempre di più, pochissima distanza ci divideva ormai, così decisi di azzerarla.
Le nostre labbra combaciarono perfettamente come pezzi di un puzzle, e più rimanevamo attaccati più i miei sentimenti diventavano forti.
Gli misi una mano dietro la nuca, lui me l'aveva già messa sul fianco come per farmi avvicinare di più
Ormai tutti i pensieri erano volati via.
Rimaneva solo la consapevolezza di un gesto più grosso di quanto sembra.

Andando in fumo insieme | Gianmarco Petrelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora