Andando in fumo insieme | Gianmarco Petrelli

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Iniziò questa puntata con Belen che fece una sorpresa a Wax, che quando la vide rimase a bocca aperta... ridemmo un po' tutti quanti a vederlo così impacciato.

Subito dopo ci fu il compito per Megan che non venne superato e poi toccò a tutti noi.
In palio c'era la finale di Tù si que vales, ed eravamo tutti pronti a dare il massimo. Entrarono i giudici: Beppe Vessicchio, Stash, Michele Bravi e Irma Di Paola.
Sapere che Michele, uno dei miei cantanti preferiti, mi avrebbe giudicata, mi fece agitare ancora di più... ma alla fine andai piuttosto bene e mi classificai con un 8.5, sotto Aaron che vinse con un 9.
Il vincitore nella categoria ballo fu Gianmarco, fui così orgogliosa di lui quando fecero vedere la classifica. Dopo tutte queste disavventure anche lui ebbe una vittoria. Fu contentissimo, glielo si leggeva negli occhi.

Dopo la puntata tornammo in casetta e decisi di videochiamare mio fratello.
<<Hey Tommy>> dissi appena vidi il suo volto apparire nello schermo.
<<Chiarina come va?>> mi chiese con la sua solita "allegria", che quotidianamente facevo fatica a sopportare, ma stimavo... <<Bene. Voi? Mamma?>>
<<Insomma, mamma è di nuovo all'ospedale...>> iniziai ad avere gli occhi lucidi, ripensai a tutto quello che avevamo passato insieme prima che io entrassi nella scuola, alla gioia nei suoi occhi dopo la notizia...
<<Scusa ma la chemio? Stava andando tutto bene...>> cercai di trattenere le lacrime mentre parlavo.
<<Stai tranquilla, non preoccuparti.
Ci sentiamo domani che sono un po' stanco>>
<<Ok, salutami papà>> spensi il cellulare e mi lasciai andare in un pianto liberatorio.
Cantare, scrivere mi aiutava a sfogarmi.
Ma piangere invece, mi faceva sentire debole, preferivo tenere tutto dentro piuttosto.
Iniziai a fumare proprio per non piangere, nelle situazioni difficili spendevo soldi per il tabacco, anche se forse avrei dovuto -e dovrei ancora- spenderli in uno psicologo...

<<Che succede?>> mi chiese Federica preoccupata.
<<Niente, solo un po' di nostalgia di casa...>> Nessuno sapeva della mia situazione familiare, a parte Maria.
Non mi piaceva essere "pubblica" su certi argomenti e sulla mia vita in generale.
<<È normale, anche a me manca la mia famiglia>> cercò di consolarmi ed io apprezzai tantissimo questo suo gesto, soprattutto perché in parte le mentii: non avevo "nostalgia di casa", i miei problemi erano ben altri.
<<Dai su andiamo, ci mangiamo due piadine e via>> mi spuntò un sorriso, questo modo di tirare su il morale era efficace...

Vidi Samuel bighellonare per casa senza nulla da fare così lo chiamai e lui si venne a sedere accanto a me.
<<Come ti sei sentito dopo aver saputo di tuo padre?>> gli chiesi.
<<Spiazzato, anche un po' arrabbiato, non ci volevo credere. Il momento più brutto è quando si realizza di aver perso una persona tanto importante e fondamentale per la tua vita. Perché questa domanda?>> Non so perché glielo chiesi, questa situazione mi stressava.
<<No niente, scusa>> mi uscì una lacrima inaspettata, mi asciugai subito la guancia cercando di non darlo a vedere.
Mi abbracciò ed io non potei fare altro se non ricambiare.