Recensione di Fata Ignorante per "Una playlist per la fine del mondo"

34 7 11
                                    


Ciao, Yongary, eccomi a te.

Parto dalla cover. La foto che hai scelto è legata al tema della musica, ma le cuffiette che porta la ragazza (credo sia una donna, dalla canotta) sono in bianco è risaltano poco, perché c'è troppo chiaro/monocolore, la maglietta mélange e i font, sempre bianchi, e fanno risaltare poco il tuo nome autore. Il font del titolo non mi piace molto, si potrebbe cercare un carattere più curvilineo, più "romantico".

Ti lascio una considerazione che formulo  spesso. La mia idea di base è che dalla copertina di un lavoro su WattPad debba (o spero si possa) comprendere il genere di libro che si va a leggere, come quando si passa davanti a una libreria e si vede un romanzo esposto su uno scaffale; nel tuo caso il lavoro è comunque una storia d'amore. Ho pensato più all'immagine di una coppia che divide le cuffie con un auricolare ciascuno, oppure a due mani (una maschile e una femmine, su un lettore mp3 o uno smartphone) a cui sono agganciate delle cuffie, e a un titolo sul pentagramma oppure con una nota sulla i, ma prendili come suggerimenti da approfondire. Forse poteva essere adatto anche uno sfondo che rammenti Villa Riccio.

La sinossi è semplice ma esaustiva. Inserirei qui la frase di una canzone, proprio all'inizio come incipit, preferibilmente la parte del brano per te più significativo per la storia della coppia con il riferimento al titolo della canzone stessa e dell'autore, per rendere tutto in coerenza in tema musicale, dall'inizio alla fine.

Il capitolo dei ringraziamenti lo sposterei alla fine, lascerei invece quello In memoriam, ovviamente, e vista la contaminazione di Bowie su tutto l'inizio, sceglierei proprio una canzone di quest'ultimo per la sinossi.

Un po' troppi secondo me i tre capitoli del prologo, tra l'altro tutti sullo stesso personaggio, mi sembrano già parte integrante delle storia; toglierei la pubblicità autoreferenziale all'interno del lavoro, si poteva evitare di inserire un capitolo per incensarsi (ridiamo, non è una bacchettata seria, la mia) e mettere una nota a pie di pagina di medesimo contenuto, era un pochettino più elegante.

A mio gusto personale ci sono anche troppe parti in corsivo con la pesantezza delle duplici virgolette, ad esempio quelle caporali del discorso di Conte e quelle singole per segnalare termini particolari, disturbano alla vista. Meglio mettere in corsivo le parti tra le virgolette singole.

Consiglio anche di limitare gli incisi.

Non ho, per fortuna, consigli particolari da dare, sulla grammatica, sintassi, ecc., ho notato che conosci le regole delle lingua italiana, sempre usata correttamente, in un lessico semplice ma valido, vario, non noioso, e adatto ai personaggi e al genere di storia cui ci si approccia. 

Adoro i riferimenti continui all'interno del racconto alla realtà che i personaggi vivono, che li circonda e ai loro pensieri, sui loro gusti, musicali e cinematografici, arricchiscono il contenuto e sono... veri! 

Non sempre le descrizioni passano attraverso termini arzigogolati e poetici, non è detto che ve ne sia bisogna a tutti i costi o servano alla narrazione o alla comprensione degli eventi; qui tu hai trovato lo stile adatto a trasmettere emozione, senza strafare.

Ciò che colpisce del tuo lavoro, a mio avviso, è in primis l'idea di base, geniale nella sua semplicità. 

Personalmente la musica è stata ispirazione di molti lavori, sia nel momento in cui la ascoltavo e le sensazioni dell'ascolto mi fornivano elementi da inserire o trame, sia perché spesso le canzoni sono divenute parti delle opere stesse. In fondo ascoltare la playlist di qualcuno è un modo di conoscerlo, di capire com'è davvero. 

Semplicità è un'altra parola chiave. Il lavoro molto delicato è l'esempio perfetto che (a volte) - e mi ripeto - non servano paroloni o scene per forza angst o zeppe di sesso o trame improbabili e mai realizzabili nella vita vera delle persone, per emozionarsi ed emozionare. 

Il realismo e la semplicità di una relazione e di un legame come da te descritto rendono molto di più a livello empatico della storia con risvolti improbabili che virano al fantasy o alla favola impossibile.

Un autore può stupire anche in modo "diverso" ed è ciò che hai fatto tu, dando voce e note e bellezza attraverso un racconto connesso a un periodo davvero surreale, quello terribile della pandemia.

Ciò che ognuno di noi ha subito con essa è stato un evento inimmaginabile che ha arricchito di oscurità le nostre giornate,  ma nel tuo romanzo è stemperato  dai toni sempre misurati, pacati, comunque raffinati del tuo modo personale di gestione della narrazione. Probabilmente un'impostazione diversa avrebbe troppo appesantito il racconto; invece hai recuperato la chiave giusta per renderlo scorrevole, piacevole e interessante in ogni capoverso a cui mi sono approcciata.

Segnalo che non sempre ho apprezzato autori molto premiati dalla piattaforma che avevo letto per mera curiosità, alla luce proprio di premi ricevuti; nel tuo caso, diversamente, i riconoscimenti sono meritatissimi e corrispondono alla qualità del tuo lavoro, a una concretezza generale che ne è alla base, unita a un vero talento.

Complimenti!

Buona giornata.  

IL SOGNO NEL CASSETTO Servizio di Recensioni di Le Fate della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora