Recensione di Fata Ignorante per "La mia ultima richiesta: No flowers..."

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Eccoci a noi, coopercroft.

Ho avuto il privilegio e il piacere di recensirti perché tra le tre fate sono quella che conosce meglio la serie della BBC, che adoro.

La copertina è molto elegante e conoscendo i personaggi di Sherlock ho immediatamente compreso a chi fosse dedicata la storia. Tuttavia, non credo sia possibile per tutti riconoscere il personaggio di Mycroft Holmes né la serie che ti ha ispirato, di primo acchito. Per cui il mio consiglio è di inserire degli elementi che possano attirare anche l'attenzione di un lettore più superficiale e che rimandino direttamente alla serie stessa, per colpire l'utente, in modo tale che non passi alla storia successiva e vi si soffermi. Ad esempio proprio Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, in secondo piano. 

Sono andata un po' avanti della lettura prevista e ho compreso che ci sarà anche una svolta sentimentale del nostro Myc! Quindi potresti rimarcare pure l'aspetto più rosa e romantico della vicenda nella cover, per dare nuova vita a un buon prodotto, così come rendere accattivante la sinossi che è più che stringata, direi... inesistente... Per gli Dei dell'Olimpo, due righe! 😁

Spiegherei chi è Mycroft Holmes, sottolineerei l'ispirazione alla serie, c'è persino un refuso nelle due righe "Ma la non ha fatto conti con il destino, che non ha ancora chiuso la partita con lui". Qui hai tante possibilità di integrare a tuo piacimento. Crea una sinossi (in realtà la sinossi letteraria è un'altra cosa, uso il termine per semplicità) o meglio un sunto di ciò che si andrà a leggere; non dovrà essere né troppo corto come il tuo, né troppo lungo per non togliere il piacere di leggere la storia.

Ho trovato pochi errori di battitura o distrazione (un ai al posto di hai sfiorato il suicidio, quarto capitolo... è un chiaro errore di battitura, però attenzione!) ma qualcosa da sistemare delle forme verbali (ad esempio: ero sempre io quello che mi curavo di te. Va messo: ero sempre io quello che si curava di te).

Sono troppo utilizzati gli aggettivi dimostrativi (questo e quello) che sfoltirei, eliminandoli del tutto in alcuni punti. Ci sono degli errori legati all'inserimento di forme gergali tipiche nel parlato ma non nello scritto (quando gli aveva dovuto rivelare, riferito ai genitori; la forma corretta è: aveva dovuto rivelare loro).

Stesso dicasi per i rafforzativi che si usano mentre si dialoga. Ad esempio: il suo compito lo aveva svolto fino alla fine. Trovo più corretta ed elegante la forma classica: aveva svolto il suo compito fino alla fine.

Il vocativo nel mezzo dell'enunciato, preceduto e seguito da altre parole della stessa frase, va necessariamente racchiuso tra due virgole.

Un altro aspetto su cui mi soffermerei è cercare di ridurre le ripetizioni. Ad esempio, fra il primo e il secondo capitolo si parla di atroce dolore, dolore schiacciante, soffrire in modo atroce. Al di là di decidere se evitare una ripetizione che sia concettuale (questa è una scelta dell'autore, su cui dovrai riflettere), casomai si volesse calcare tale condizione (vedi il dolore) sarebbe opportuno inserire dei sinonimi.

Nel terzo capitolo pure, il nome di John è ripetuto troppo spesso, cambierei in Watson, l'uomo, il dottore.

Poiché gli studi classici sono un'ossessione, segnalo che la parola calligrafia deriva dal greco e il suo significato originario è bella scrittura; anche se nell'uso comune il significato di "bello" si è perso e calligrafia viene utilizzata per indicare la grafia, ritengo meglio togliervi l'aggettivo bella. E scrivere signora per esteso e non sig.ra.

Consiglio di limitare l'uso della d eufonica ai casi in cui essa è posta fra due vocali uguali oppure ad alcune locuzioni quali ad ogni istante, ad esempio, ad ogni modo, varie ed eventuali, salvo errori od omissioni e simili, come da prassi nelle odierne pubblicazioni editoriali.

I soprannomi o i diminutivi si usano nei dialoghi fra i personaggi e non nel resto dello scritto.

Spezzerei maggiormente le frasi aggiungendo punteggiatura, virgole o punti: non sempre le frasi lunghe sono più corrette di quelle lunghissime. La punteggiatura, virgole, in particolar modo, danno il senso del ritmo giusto della lettura. 

Il testo è scorrevole e interessante nel contenuto, anche nelle parti dove sono assenti i dialoghi, ad esempio il primo capitolo, che (nota molto positiva) contiene diversi riferimenti al passato di Mycroft Holmes. A mio avviso tali accenni, che in una ff sono spesso assenti, permettono, invece, che il lavoro sia letto e ben compreso non solo dagli amanti del genere, ma anche dai neofiti, e dovrebbero essere esplicitati lungo tutto il testo.

Ho trovato corretta la scelta della lunghezza dei capitoli e la chiusura di ciascuno, il pizzico giusto di interesse per la continuazione della storia e perfetto il rapporto descritto fra i due personaggi principali, i fratelli dai caratteri particolari che, nel momento del bisogno e della difficoltà tirano fuori anche i lati caratteriali più nascosti.

Le descrizioni possono essere ampliate, moltissimo. Hai una certa facilità a descrivere ciò che sentono i personaggi, ma, almeno in apparenza, non altrettanto l'ambiente in cui si muovono. Poiché destreggi più che bene il fandom, puoi sbizzarrirti in ogni genere di dettaglio, ad esempio la casa di Baker Street di cui puoi inserire tanti elementi visivi

E, soprattutto, nel momento dell'introduzione di nuovi personaggi (nuovi perché li vediamo per la prima volta) dai loro sempre una caratterizzazione fisica, spiegandone anche il ruolo (chi è, che fa, perché si trova lì). Ad esempio, di nuovo, proprio quando entriamo per la prima volta in Baker Street scrivi che la signora Hudson era andata dalla sorella e Rosie dormiva, lasciando un vuoto narrativo, che puoi colmare, senza annoiare.

La storia, al di là dei rilievi segnalati, è ben scritta, hai un discreto lessico e lo stile è maturo, adulto. Forse fin troppo maturo (dal mio punto di vista, credimi è un complimento), vista l'età dei lettori/lettrici della piattaforma. E', comunque, uno stile che vira sempre alla ricerca del bello, della pulizia dell'utilizzo dei termini, della scelta del lessico e dell'emozione, non volgare (nemmeno nelle scene passionali che sono, comunque, abbozzate, per quel poco che ho letto e quindi non credo rientrino nemmeno nel canone mature) e misurato, coerente perché tratti di personaggi adulti e di un certo spessore narrativo, e, pertanto, è assai azzeccato. 

Trovo che la tua storia abbia delle ottime potenzialità e che il prodotto potrebbe essere migliorato con un'opera di restyling, magari affidandoti all'aiuto di un beta reader, una persona esterna che ti legga con un occhio critico differente. La revisione potrebbe essere più o meno limitata, a seconda di ciò che vuoi inserire e/o cambiare (ho notato che hai scritto che vorresti revisionare l'opera e che era uno dei motivi della richiesta di essere recensita); tuttavia, a mio modesto avviso, l'arricchirei il più possibile per rendere il prodotto sempre più perfetto.

Spero di esserti stata utile. 😊

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