I ragazzi ci lasciarono da soli. Nessuno dei due fiatò una parola, ci guardavamo solo negli occhi.
"Ehm... È imbarazzante questo silenzio" disse rompendo il silenzio, non riuscii a pronunciare parola "vuoi rimanere in silenzio tutto il giorno?" Domandò
"No..." Riuscii a mala pensa dire "è solo che non ho visto i tuoi occhi per un mese, e non me li ricordavo così belli" dissi
"Grazie" disse arrossendo e abbassando la testa
Mi avvicinai a lei e con l'indice sotto il suo mento le alzai la testa affinché i nostri sguardi si incrociassero.
"Non ti devi vergognare" le dissi
"Non mi vergogno. È solo che è raro che tu fai complimenti" disse
"Tu stai parlando del vecchio me. Io sono cambiato grazie a te" le risposi dandole un bacio sulla guancia. Sorrise
...
Ormai era una settimana che Mia era ritornata con noi, a scuola tornò oggi.
Eravamo mano nella mano nei corridoi dirigendoci nella nostra aula.
Incontrammo Clara, che ovviamente fece la stronza anche ora.
"Oh, Mia Lucenti, sei tornata! Purtroppo" iniziò a parlare, Mia alzò gli occhi al cielo
"Cosa vuoi Clara?!" Disse lei
"Io? Niente. Volevo solo sapere se lo strafigo qui presente ti ha detto quello che ha fatto questo mese mentre tu eri all'ospedale a fare la morta, ovviamente quello che ha fatto lo ha fatto con la sottoscritta" rispose la ZOCCOLA
Sta ragazza, se si può definire così, la ammazzo. Pensai. Ti rendi conto che fa di tutto per separarti dalla tua ragazza? Sta zoccola del cazzo. Disse il mio subconscio, che aveva ragione
"Senti, tu a lei non le parlo così, okay? E poi sentiamo... Cosa avremmo fatto?!" mi intromisi io
"Ma come tesoro, non ti ricordi?!" Iniziò a dire
"Sentiamo un po'. Cosa avreste fatto?!" Domandò Mia incrociando le braccia
"Tutte le sere mi chiamava ordinandomi di andare da lui perché aveva voglia... Lo abbiamo fatto due volte al giorno, a volte anche di più, per tutto il mese. È stato così sexy" disse passando una mano sul mio petto, gliela presi e la tolsi "sì, ma purtroppo il mese è finito"
Quanto può essere falsa????
"Senti zoccoletta! Non so chi ti credi di essere, anzi ti dico io chi sei, sei una zoccola puttana. E devi smetterla di dire cazzate, io non ti ascolto più e non ti credo perché io so cosa ha fatto il MIO RAGAZZO mentre io ero in coma. Sai, abbiamo degli amici in comune, cosa che tu non hai perché quelle tre che ti seguono sono identiche a te, cioè delle zoccole. E se continui a dirmi ste cazzate, cosa che non succederanno mai, farai i conti con me e sappi che ti strapperò quei capelli, da finta ochetta, uno ad uno" rispose Mia
Mi sorpresi per quello che disse. Se glielo avesse detto qualche mese fa adesso se ne sarebbe andata e non mi avrebbe più parlato. Ma io non ho fatto niente con questa, e può esserne testimone Kendall (un mio amico d'infanzia), in cui ha lasciato la sua ragazza perché l'ha vista mentre limonava con un tipo.
Clara rimase impietrita da quello che aveva detto la mia ragazza, infatti non disse più nulla.
Fece un verso di frustrazione e se ne andò dalle sue 'amichette', se così si possono chiamare.
Mi voltai verso Mia, che continuava a guardare dritto davanti a se. Sospirò.
"È vero?" Domandò lei voltando il suo sguardo su di me
"No!" Risposi subito "te lo detto, da quando sto con te sono cambiato. E poi tutto il mese sono stato insieme ad un mio amico a sfogarci, perché lui ha trovato la sua ragazza con un altro e io perché non volevo pensare che eri all'ospedale per colpa mia. E poi ho parlato anche con Christian, mio cugino, quello di Londra, che ti avevo raccontato che ha il cancro. Ma io a lei non l'ho mai sentita, né chiamata ne niente perché a me non interessa. Guarda, adesso chiamo anche quel mio amico così te lo dice lui" dissi prendendo il telefono e iniziando a scrivere il suo numero, ma una mano mi coprì lo schermo
"Ti credo" disse dopo che posai il mio sguardo su di lei
"Sicura?" Domandai, annuì
Misi via il telefono e ci dirigemmo verso l'aula.
Ormai erano quattro ore che facevamo lezione, che facevano lezione, non sapevo nemmeno di quello che la prof stesse parlando.
Stavo pensando che questa sera avrei avuto la cena dai miei, ma volevo stare con Mia. Magari le avrei chiesto se veniva con me dai miei.
Una gomitata da parte di Mia mi fece ritornare al presente.
"Signorino Ferrari! Mi dica di cosa stavo parlando" disse la prof guardandomi in cagnesco
"Shakespear" sussurrò Mia
"Stava parlando di Shakespeare" dissi
"Prima di essere interrotta, stavo dicendo che Willam Shakespeare e' considerato il maggior autore di opere teatrali, alle quali gran parte della sua fama e' dovuta. Pochi sanno che quando Shakespeare era in vita,la maggior parte dei suoi guadagni e della sua fama, venne proprio dalla scrittura dei poemi..." Continuò a spiegare
"Grazie" le sussurrai, si voltò e mi sorrise
Altre due ore di lezione passarono in un lampo. E finalmente suonò la campanella per 'dirci' che anche questa giornata era finita.
Uscimmo da scuola.
"Amo, sei impegnata stasera?" Domandai a Mia
"No, perché?" Disse
"Vuoi venire con me alla cena dai miei?" Continuai
"Ma non sarebbe una cena in famiglia?" Domandò
"Si, cioè, più ameno. Verranno anche degli amici" dissi "daiiiiii!" Dissi facendo il bambino
"E va bene" disse arrendendosi
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SPAZIO AUTRICE
Ciaoooooo!
Visto?! Questo capitolo l'ho fatto leggermente più lungo.
Il perché l'ho pubblicato oggi l'ho detto ieri (volevo scusarmi per quello che era succcesso giovedì e perché il capitolo 15 era corto).
Come al solito vi ringrazio per le visualizzazioni che siamo arrivati a 765, tra poco arriveremo a 800 😱
GRAZIEEEE
Baci baci
~Ale
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Sei il mio amore
RomanceMia e Simone sono uguali ma dopo anni loro riescono a scoprirlo. Si amano alla follia ma non lo vogliono ammettere. Chi/cosa cambierà?