Don't go out at night all alone

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                                  T/n's pov.
È notte e stai tornando a casa dopo una lunga giornata passata a fare varie commissioni e roba varia. Sei stanca e vuoi solo stenderti sul tuo letto e guardare un film. Forse non dovevi metterti i tacchetti, ma avevi voglia di cambiare un po'. Ti sei incamminata sempre più verso casa, contenta che ti mancava poco per arrivare. Ma la tua felicità duro poco, perché avevi notato qualcuno che era abbastanza lontano da te, ma che era strano. Infatti, sotto la luce di un lampione, c'era la figura di un ragazzo incappucciato e stava giocando con qualcosa di lungo e affilato. Indossava una felpa bianca, aveva un paio di jeans scuri, sneakers e quello che cavea in mano era un coltello. Eri sobbalzata quando avevi visto delle macchie di sangue a terra e ti tremavano le gambe. Stavi piangendo appena, ma tu non potevi farci niente. Ed astata una reazione involontaria, ma chiunque avrebbe reagito così, se non peggio. Jeff the killer: ecco chi era. Lo avevi riconosciuto, perché nessuno perdona normale avrebbe mai giocato in modo così inquietante con un coltello e per di più, gocciolante di sangue. Ti aveva sentito quando eri sobbalzata e si girò a guardarti: i suoi occhi color ghiaccio erano così profondi e sembravano volerti scrutare nell'anima. Il suo sorriso però, era la parte più inquietante, perché era gocciolante di sangue, o meglio, non più, ma era intagliato con un una lama sulle sue guance. Non fece niente. Ti fissava solamente. Presto, ti sei messa a correre e avevi sentito che ti stava rincorrendo. "Aiuto!!! Vi prego, aiutatemi!"avevi urlato, correndo sempre più forte. I ragazzi nei pub, probabilmente fatti o ubriachi, facevano glia gemo tra di loro, non curandosi molto di voi due. Ti sei nascosta dietro una macchina, guardando sotto di essa e vedere se Jeff stava ancora dietro a te. Niente. Ti sei rialzata e piano piano, te ne sei andata. Ma neanche io tempo di rialzarti e sistemarti, che Jeff ti prese da dietro e ti sbatté contro la parete più vicina di un edificio. Ti teneva i polsi sopra la testa con una mano e con l'altra, il mento, per costringerti a stare ferma e guardarti bene negli occhi (c/o=colore occhi). Il tuo respiro era aumentato e volevi scappare via, gridare...ma non potevi. "Bene bene, guarda chi abbiamo qui. Vuoi giocare un po' con il mio coltello?"ti fece Jeff. Portò il suo coltello vicino le tue guance, mimando un sorriso. "Ti prego no!"avevi gemito, mentre Jeff, non riusciva a toglierti gli occhi di dosso. Ridacchiò. "Vuoi che smetta? E che ti lasci andare?"ti sussurrò all'orecchio sensualmente, per poi leccarti il lobo. Sei sussultata di nuovo alla sensazione del suo respiro contro il tuo orecchio e la sua lingua. "J-Jeff!"avevi gemito, sentendo la sua lingua sempre di più. "Aw, mi conosci, piccola. Allora facciamo così: mi dici il tuo nome e non ti farò niente"disse Jeff, tornando a guardarti. "T/n..."avevi detto. Jeff sorrise in modo malizioso. "Cosa ci facevi tutta sola di notte?"chiese lui. "Anche tu eri da solo"avevi detto furbamente. "Certo, ma perché io so come difendermi da quelli come me, mentre tu sembri un cucciolo indifeso..."disse lui, avvicinandosi sempre di più al tuo viso. "Jeff..."avevi gemito appena. Strofinò il suo naso contro il tuo, senza mai smettere di guardare le tue labbra. "Adoro sentire il mio nome su queste labbra così morbide"ti disse piano. "È stato un bene che ti abbia lasciata andare. Sei davvero carina quando sei indifesa"fece Jeff. Improvvisamente eri arrossita e istintivamente, ti sei morsa il labbro. Jeff non resistette più e ti baciò con foga contro la parete in cui ti intrappolava. Hai messo le mani tra i suoi capelli neri mentre ti teneva le guance. Era passata quasi mezz'ora dopo vari baci appassionati e carezze. "Davvero non mi uccidi? Cos'ho di speciale?"avevi chiesto. "Perché non sei una di quelle ragazze oche che si vedono in giro. Sei diversa e mi piacciono quelle timide come te. In più, sei molto carina. Sarebbe stato un peccato farti del male"spiegò Jeff, accarezzandoti il mento e baciarti poi il collo. "J-Jeff..."gemevi dal piacere. Jeff era sempre più duro. "Voglio prenderti qui, ora. Ho fatto finta di non conoscerti, ma io è da qualche giorno che ti vedo in giro e mi piaci molto. Non riesco più a trattenermi"disse, mentre ti baciava il collo sempre di più. Gemevi forte ed eri felice, perché anche a te piaceva. "Non qui...vieni a casa mia"avevi detto, per poi baciarlo piano. Jeff adorava come lo baciavi e ti lasciò fare. Siete andati a casa tua e vi siete spogliati. Jeff lavorò sul tuo petto facendoti ansimare e gemere dal piacere. Amava sentirti gemere e decise di andare oltre. Ti tolse l'intimo e iniziò a farti un bel servizietto. Inutile dire che stavi provando un piacere davvero intenso e gemevi sempre di più, inarcando la schiena e gettando la testa all'indietro. Gemevi e Jeff era sempre più eccitato. Ad un tratto, hai raggiunto il culmine, ansimando e sentendo le gambe tremare. Jeff era contento e decise di passare al livello successivo. Si tolse i boxer, ma avevi deciso di ricambiare il favore. Glielo hai accarezzato e hai fatto tu un bel servizietto. Jeff ansimava dal piacere e ti accarezzava i capelli, mentre tu andavi sempre più velocemente. Alla fine, venne e ti mise a novanta. "Pronta, piccola?"chiese e tu avevi annuito. Non lo avevi mai fatto in quel modo e avevi paura che ti facesse male. Infatti era un po' doloroso, ma il dolore fu ben presto trasformato in piacere. Gemevi forte e anche Jeff. Non avevi mai pensato che quella sera, avresti boss dato una notte del genere. Dopo varie spinte, eravate venuti entrambi e vi siete addormentati insieme.

Creepypasta x reader lemon 🍋❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora