IX

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Corey pov

"Non ci credo, sto per diventare pelato"
"Sei sempre bellissimo"

Corey si siede di fronte allo specchio del bagno, mentre il piccolo Joey accende il rasoio elettrico

"Sei pronto?"
"Si, sono solo capelli"

lo guarda dallo specchio e inizia a rasare dal centro
Una risatina scappa al più piccolo guardando il suo amico dallo specchio

"Che cazzo ti ridi? coglione"
"Guardati, con questo buco in testa sembri un deficente"
"fottiti"
"fottimi"

"Ecco fatto, il nuovo Corey"
"Mh, grazie"
"ora vado a pulire tutto nella camera di tua madre"

-
Corey arrivò a casa del suo amico alto 1.93, con l'aspetto minaccioso ma in realtà non ha mai fatto del male nemmeno a una mosca.
Suonò il campanello e non appena Mick aprì la porta non perse un secondo per chiedergli quel favore.

"Hey Mick, devi prestarmi la macchina"
"HEY, ciao Corey, come stai amico? è da un po' che non ci vediamo, e hai rasato i capelli non ci credo, io non riuscirei mai a tagliare i miei lunghissimi capelli neri, dai entra"
"No Mick ora non posso, mi serve la tua macchina, te la porto in meno di 2 ore"
"Am, che devi fare?"

Corey si guardò attorno e vide passere il gatto del suo amico

"Devo portare il mio gatto dal veterinario, sai è lontano da qui e non posso aspettare che venga mio padre dal lavoro"
"Oh hai un gatto ora?" chiede tutto sorridente Mick, lui ama i gatti, infatti ne ha 8.
"eh già"
"va bene ti prendo le chiavi"

Il gigante si allontanò lasciando la porta aperta e nemmeno 20 secondi dopo ritornò con le chiavi dell'auto

"tieni"
"grazie cazzo, mi hai salvato" disse Corey, andando via
"questo ed altro per un amico, e un animaletto" esclamò Mick

-

"Joey, eccomi"
"Hey, ti aiuto a portarla in macchina"
"sì"

i due presero il corpo senza vita della donna e lo portarono nel cofano dell'auto blu, non c'era quasi nessuno in giro dato che era l'ora di pranzo.

"Ok tu rimani qui e continua a togliere ogni singola traccia, ripulisci anche dove hai già pulito e poi vai via" disse Corey entrando in macchina.

Accese il motore e partì.
Decise si seppellirla nel bosco, fuori dalla sua città.

Parcheggiato il veicolo, uscì, e iniziò a scavare, tanto, usò principalmente le mani e qualche ramo abbastanza grande da aiutarlo a spostare più terra tutta insieme.
arrivò a fare una fossa davvero profonda.

Prese il corpo coperto con le buste della spazzatura e lo gettò in quella fossa.

Fissò il tutto per una decina di minuti, poi richiuse aggiustando bene il terreno.

Controllò il cofano e non vide macchie di sangue, ma per sicurezza si fermo ad un minimarket e comprò della candeggina, e la passo con uno straccio all'interno dell'auto, buttando lo straccio in un cassonetto.

Ripartì, sereno, come se non fosse mai accaduto niente.
Anzi, si sentì più libero.

E con un po' di musica, riportò la macchina a Mick.

-

joey pov

-Ricordo quando Corey disse "se mai taglierò i capelli è perché sarò costretto a farlo"
Cazzo, ha previsto il futuro?
Ci ha tenuto tanto
Era abituato ormai da tempo a portarli lunghi, e ora, io li sto rasando.
Lo ha chiesto a me sicuramente perché non ha avuto il coraggio di farlo da solo, infatti non si sta guardando mentre cadono ciocca dopo ciocca.

Mi dispiace tanto per lui, mi dispiace per tutto quello che ha dovuto subire, la mancanza di affetto, l'essere ignorato da sua madre, l'odio di suo padre sfogato tutto su di lui e tutto il resto.

D'ora in poi voglio restare sempre al suo fianco, e fare qualsiasi cosa per lui, voglio renderlo felice, almeno fino a quando non si stancherà di me, forse nemmeno lì me ne andrò.-

Alzo lo sguardo per vederlo dallo specchio ed è davvero figo anche così, come può essere così bello?

"Ecco fatto, il nuovo Corey"
"Mh, grazie"
"ora vado a pulire tutto nella camera di tua madre"

-Lo abbraccio prima che esca?
...
Niente, è uscito-

Il piccolo inizia a pulire tutto con molta attenzione, pulisce anche il bagno, la cucina, fa la lavatrice, cambia le lenzuola e raccoglie i vetri che aveva spaccato Corey

Ed ecco Corey

"hey Joey, eccomi"
"hey, ti aiuto a portarla in macchina"
"sì"

-menomale che ho pulito anche le buste, ho quasi vomitato al pensiero che dentro c'è lei, ma dovevo-

"Ok tu rimani qui e continua a togliere ogni singola traccia, ripulisci anche dove hai già pulito e poi vai via" disse Corey entrando in macchina e andando via

-non mi ha nemmeno salutato-

Joey rientrò in casa e finì di pulire, ripassando tutti i punti che aveva già pulito.

-ecco, aiuto che stanchezza.

Non credo ancora a tutto questo, arrivare a tanto, ora cosa succederà? potrebbero scoprirlo, e prenderebbero anche me sicuramente, mi viene l'ansia solo al pensiero di finire in carcere-

Joey prende le sue cose e va via, come aveva detto Corey.

Arriva a casa sua, ancora fa fatica a credere cosa è successo.

Decide di farsi un bagno.
chiude a chiave la porta e si spoglia,
Apre l'acqua calda, si siede sul bordo della vasca e aspetta che si riempie.
Mette una quantità eccessiva di sapone.
Una volta riempita, si siede dentro.
Sprofonda nella schiuma che si è creata.

Inizia a pensare, pensa alla notte passata con Corey, che è stata meglio dei suoi sogni, e pensa a quello che è successo la mattina.

Ripassando tutte le immagini, risente le urla della donna.

Cerca di pensare ad altro.
Chiude gli occhi.
Immagina di stare nel mare, a nuotare insieme alle creature marine, immagina di riuscire a stare sott'acqua per tutto il tempo che desidera. 
Quando dal nulla spunta la madre di Corey, che afferra il viso di Joey e urla con una voce simile a quella di un demone.

Apre subito gli occhi, ha il fiato corto e sta tremando.

-Il viso...era... tutto sciolto, tumefatto, orribile cazzo.
Devo uscire di qua-

Prende l'asciugamano, si copre, ed esce dal bagno prendendo i vestiti sporchi e li mette in lavatrice.
Potrebbero essere sporchi di sangue così fa anche partire l'elettrodomestico e se ne va nella sua stanza.

La chiude a chiave,
si mette il pigiama il più velocemente possibile e si mette sotto le coperte.

Si guarda tutto il tempo attorno, inizia a sentire delle voci, ma la più percettibile è quella della signora Taylor.
Gli sta chiedendo perché non ha fermato Corey.
Lo ha visto, era fermo davanti alla porta e non lo ha fermato.

Si è vero, Joey lo aveva visto e si era fermato senza fare niente, ma solo perché era paralizzato.
Non riusciva a capire se fosse solo un incubo.
Ed era anche scioccato dalle parole di Corey.
Ma quando si è ripreso, è corso a fermarlo.

Tremava tantissimo, in quel momento e quello dopo dove l'omicidio era già finito, ha solo pensato ad aiutarlo.

Ma ora è più terrorizzato di prima.

Vorrebbe tanto essere entrato in tempo nella stanza.

Vorrebbe tanto che non fosse successo niente, che tutto questo fosse solo un incubo.

Ma non è così.

E ora,

è complice di un omicidio.


"I've felt the hate rise up in me" ||JOREY||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora