XII

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Corey, aveva commesso un omicidio e ora doveva fare di tutto per non farsi beccare. La sua mente era in preda al panico, ma sapeva che doveva agire con intelligenza e sangue freddo se voleva evitare le grinfie della giustizia.
Si concentrò sul fornire un alibi solido. Creò una serie di prove false che lo avrebbero in teoria scagionato, come foto; Fatta in macchina di Mick, mentre era di fronte ad un veterinario, e in macchina con Sid. Aveva testimonianze che dimostravano che si trovava altrove al momento dell'omicidio.
In realtà, le foto non sarebbero servite a molto, perché gli orari e le date non corrispondono. Ma riuscirà comunque a fingere che quel giorno, lui era impegnato.

Aprì la porta di casa.
Suo padre era lì, seduto sul divano, con i gomiti sulle gambe e le mani tra i capelli.
Corey chiuse la porta alle sue spalle, lasciò le chiavi all'ingresso e si mise seduto sulla poltrona di fronte a suo padre.
Non riuscì ad ignorare l'odore pungente della candeggina che invase subito le sue narici.
Era davvero troppo forte.
《Fa vedere il biglietto》Disse Corey.
Riguardò con quanta cura scrisse quelle parole per renderlo più credibile possibile. Era bravo ad imitare la scrittura di sua madre, lo faceva a scuola quando c'era qualcosa da firmare, come le note o semplici avvisi.
《Perché così all'improvviso?》 Lasciò il foglietto sul tavolino e si appoggio allo schienale cercando di non sembrare troppo sospetto.
Ora doveva recitare la parte del figlio preoccupato, nient'altro.
《Non l'hai vista uscire?》 Chiese suo padre.
《No. Sono uscito questa mattina presto.》
《Che hai fatto ai capelli?》
《Basta con questi capelli. Sì, li ho rasati. Ora dobbiamo pensare a dov'è qndata la mamma.》
Suo padre si alzò in piedi e fece avanti e indietro per la sala.
《Non sembrava triste con me, non mi ha dato nessun segnale per sparire così. Non è una cosa che farebbe lei. Sono preoccupato perché non mi risponde al telefono.》
《Prova a chiamare la zia, magari è da lei.》Propose Corey.
《Ho già chiamato sua madre, sua sorella, suo fratello, le sue amiche. Nessuno sa dove sia andata.》
《A me ieri aveva fatto una battuta che avrebbe preso un aereo, e sarebbe andata lontano da qui, che era stanca di starmi dietro e che aveva conosciuto un uomo straniero.》
Ovviamente non era vero. Lo aveva inventato al momento.
《Ma che stai dicendo? Perché non mi hai detto niente? E chi è questo?》Suo padre stava iniziando ad alzare la voce.
《Ascolta, non credevo l'avesse fatto davvero. E sinceramente, non mi importa se ti lascia o se va via. Almeno non mi sta più addosso. Tornerà.》
Suo padre lo guardò con uno sguardo arrabbiato.
《Che c'è, è la verità. Sai che ti odio più di ogni altra cosa al mondo.》

Suo padre lo fissò negli occhi per qualche istante 《Anche io, ti odio più di ogni altra cosa al mondo.》
《Benissimo.》

Corey si alzò per andare di sopra in camera sua.
《Ma perché la casa ha quest'odore forte di candeggina?》 Disse suo padre.
《E io che ne so.》
Salì in fretta le scale per evitare altre domande di suo padre.
Andò nella sua stanza, poggiò il suo zaino per terra e prese la bottiglia di rum da sotto il letto.
Fece un sorso, e poi un altro, e un altro.
Non ha parlato con Joey oggi, ma forse era meglio così. 
Andò nel bagno, si spogliò, lasciado i vestiti sul mobiletto perché non poteva permettersi di lasciarli per terra o metterli a lavare e aspettare che si asciugassero, ora aveva solo quelli, sua madre gli aveva distrutto tutto.
Fece un doccia di almeno un ora, non voleva più uscire, non voleva più vedere nessuno. Soprattutto suo padre.
Che intendeva fare suo padre? Corey sapeva che suo padre non si sarebbe arreso. Sapeva che avrebbe chiamato chiunque, che avrebbe fatto qualunque cosa per trovarla.
Uscì dal bagno con l'asciugamano attorno ai fianchi.
In quel momento, anche suo padre stava uscendo da una stanza, ed era proprio quella di Corey.
《Che cazzo ci facevi nella mia stanza?》 Urlò il figlio.
《È la mia casa. Posso andare in ogni stanza che voglio.》
Notò che aveva il suo zaino sulle spalle.
《E che ci fanno i gioielli di tua madre, nel tuo zaino?》Disse suo padre, fissandolo negli occhi.
Corey lo fissò, spalancando gli occhi.
《Ho trovato tutta quella roba sul letto della mamma, forse voleva darmeli come regalo e scusarsi per essere stata la madre peggiore di sempre.》 Replicò il ragazzo.
《La mamma ha un legame sentimentale con queste cose. Sono tutti regali di suo padre, miei regali, e cose del nostro matrimonio. Non li avrebbe mai lasciati sul letto a caso. li avrebbe lasciati nella cassaforte o al massimo si sarebbe portata il suo anello preferito.》 Disse suo padre scendendo le scale.
《Se stai insinuando che io abbia rubato quelle cose, beh, ti informo che a saepre il codice della cassaforte eravate solo tu e la mamma. E ora, dammi il mio zaino.》
《Solo dopo aver preso tutto ciò che non ti appartiene.》Disse suo padre scendendo le scale.
Corey corse giù e andò nella sala dove suo padre stava rovistando nel suo zaino.
Prova a tirarlo dalle mani di suo padre ma non ci riesce. Doveva anche stare attento a non fare cadere l'asciugamano.
《Cos'è tutta questa roba?》 Dopo aver uscito alcuni gioielli, tirò fuori anche sacchetto, e dentro c'erano vari tipi di droghe.
《Non sono cazzi tuoi.》strappò il sacchetto dalle mani di suo padre e lo rimise nello zaino.
《Ti droghi ancora?
Bevi, ti droghi. Spacci ancora? Cos'altro fai eh? Devi andare via di qui. Non ti voglio vedere mai più in casa mia.》 Urlò suo padre.
《Fanculo.》
Recuperando lo zaino, andò in camera sua.
Si vestì con i vestiti di prima e si lanciò sul letto.
Pensò di chiamare James, ma molto probabilmente sarebbe stato inutile. James ha sempre da fare.
Pensò a Sid, ma non aveva voglia di vederlo.  La sua energia lo stancava.
Pensò a Joey, non lo sentiva dell'accaduto, ma non lo chiamò, nella sua mente era la cosa migliore da fare.
Alla fine chiamò un ragazzo che non sentiva da mesi. Almeno così sarebbe stato più facile. Più leggero.
Aveva bisogno di far finta che non fosse successo assolutamente nulla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2023 ⏰

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"I've felt the hate rise up in me" ||JOREY||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora