Capitolo 4

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Stava dormendo beatamente, godendo del calore sotto le coperte. E mentre riposava il povero corpicino non ricordava nemmeno di essere un prigioniero.

Perché avrebbe dovuto? Probabilmente si sarebbe svegliato e si sarebbe ritrovato a sonnecchiare sul bancone del supermercato notturno. Nulla di nuovo.

Ad un certo punto, sentì qualcosa.

Qualcosa di morbido, di tiepido, sfiorargli la bocca.

Ed era una sensazione così piacevole, così reale, che non poté proprio fare a meno di svegliarsi.

Ma quando aprì gli occhi, tutto si sarebbe aspettato fuorché questo.

Il suo rapitore.

Il suo fottutissimo rapitore era chinato su di lui, e lo stava baciando.

Un bacio incredibilmente dolce, delicato, che cozzava non poco con quegli sprazzi di personalità che Jimin aveva visto da parte del più grande.

Ad un certo punto sentì la bocca altrui schiudersi, e una strana sensazione iniziò a fargli formicolare il collo.

La tentazione di voler ricambiare quel bacio man mano che passavano i secondi si faceva sempre più insistente, sempre più pressante.

Ma alla fine, anche il suo assalitore aprì gli occhi e si ritrovò a fissarlo a propria volta.

Proprio in quel momento Jimin agì totalmente di impulso. Con un movimento rapido riuscì a ribaltare le posizioni, afferrandolo per la spalla con la mano non bloccata dalla testiera del letto, e ritrovarsi sopra di lui, schiacciandolo sotto il proprio peso.

Jimin era più giovane, più basso, ma oggettivamente era più muscoloso e in quel frangente si rivelò estremamente utile.

Il più piccolo afferrò Yoongi per il collo, stringendolo.

"Wow, che bambolino aggressivo."

La voce di Yoongi risultò un po' strozzata, per via di quella presa contro di lui.

Eppure non sembrava minimamente spaventato.

Sorpreso, forse. Perfino divertito.

"Smettila di chiamarmi così. Dovrei spaccarti la faccia per quello che mi hai fatto!"

"Se tuo padre sputasse fuori i soldi torneresti subito a casa, quindi prenditela con lui che si è indebitato per giocare d'azzardo."

"Non ti azzardare di parlare di mio padre in quel modo!"

E la rabbia prese possesso di Jimin, che gli lasciò andare la gola unicamente per tentare di dargli un deciso pugno verso il viso, colpendolo al labbro facendoglielo sanguinare.

Jimin non era un tipo violento, non lo era mai stato.

La rabbia che prese possesso di lui sul momento lasciò posto a una sensazione strana.

Ad una sorta di senso di colpa, non appena vide quel sangue.

Ferire qualcuno non era nella sua indole, e si sentì male.

Inoltre, era fortemente emofobico.

L'odore vago di ferro, di sale, unita alla vista di quel rosso gli fece girare la testa.

Impallidì di colpo, iniziò a tremare terrorizzato.

Era un qualcosa che andava al di là della sua volontà e del suo autocontrollo.

Yoongi approfittò proprio di quel momento per rimetterlo al suo posto, schiena contro il materasso e lui sopra.

Probabilmente in altri frangenti avrebbe ricambiato la cortesia, dandogli un pugno a propria volta.

My Prisoner  [yoonmin • taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora