CAPITOLO 8
Il primo giorno passato in quella baita, dopo quell'improvviso scambio reciproco di piacere, era passato piuttosto tranquillamente.
Jimin ebbe modo di osservare il più grande a distanza ravvicinata e a lungo.
E non poteva farne a meno. L'aveva rapito, certo. Gli aveva indubbiamente fatto del male.Ma era andato contro a degli ordini, l'aveva salvato e portato via.
Quello che non capiva, che proprio gli sfuggiva, era la motivazione.
Perfino Suga stesso aveva ammesso di non saperne la ragione.
“Cosa fai?” Chiese Yoongi all'improvviso, senza alzare la testa dal telefonino.
Jimin arrossì, come se fosse stato colto in flagrante.
“I-io? N-niente.”
“Mi stavi fissando.”
“Beh, sì, ecco, io... ho molte domande e tu non parli poi molto.”
“E osservandomi pensi di ottenere tutte le risposte?”
Jimin si morse la lingua per evitare di rispondere in modo scortese.
Lo conosceva da pochi giorni, ma era abbastanza chiaro che il suo rapitore aveva un caratterino facilmente irritabile.
Poteva sempre cambiare idea e farlo fuori. Quel pensiero, nonostante l'attrazione fisica innegabile che provava per quel ragazzo, non era certo sparito dalla sua testa.
Restarono entrambi in silenzio. Yoongi continuò a usare il telefonino per un po', poi si mise a dormire quando iniziò a farsi sera.
E fu a quel punto che Jimin decise di fare qualcosa di avventato, forse anche di impulsivo.
Scappò.
Uscì di casa senza pensarci, senza neanche riflettere su quello che stava facendo.
Ma voleva tornare a casa.
Voleva tornare da suo padre, dai suoi amici, da Taehyung che gli mancava da morire.
Riuscì a rubare le chiavi dell'auto del più grande e con un po' di difficoltà accese il quadro.
Il fatto che non avesse ancora la patente fu un dettaglio a cui proprio non aveva neanche pensato.
Non era certo la prima volta che guidava, Taehyung l'aveva fatto provare un paio di volte.
Ma quella era una macchina abbastanza grande e veloce, troppo veloce per lui.
Secondariamente, non aveva riflettuto su un'altra questione: non aveva la più pallida idea della strada da percorrere, non aveva un telefono a disposizione per usare il navigatore.Terzo punto, forse non meno importante, stava guidando in una strada buia nei sentieri di montagna.
Iniziò ad addentrarsi in stradine sempre meno asfaltate, fino a prendere un sentiero in mezzo al bosco. La macchina iniziò a traballare per via delle continue buche e rami che iniziavano a invadere la strada poco praticata e non certo adatta ad una macchina di quel genere.
“Cosa ho fatto, cacchio, sono un coglione, ora che faccio?”
E più Jimin si impanicava, più perdeva il controllo dell'auto. Ad un certo punto, qualcosa attraversò la strada, forse un animale, che lo portò a sterzare bruscamente ma anziché frenare per errore premette il piede sull'acceleratore, finendo fuori strada e sbattere contro un albero.
L'airbag dell'auto probabilmente gli salvò la vita, ma questo non gli impedì di prendere una brutta botta e di perdere i sensi.
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My Prisoner [yoonmin • taekook]
FanfictionDue vite completamente diverse si incontrano anzi, si scontrano. Uno diventa il prigioniero dell'altro. Due nemici possono innamorarsi? • Yoongi ha un compito: rapire il figlio di un debitore, Jimin. Ma cosa succederà quando proverà attrazione per...