Capitolo 1

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[NDA Sono sempre io, ex nikkahh23. Grazie a chi vorrà rileggere questa storia. Prima del ban aveva più di 25.000 letture, mi dispiace di aver perso i vostri commenti, i vostri voti e le letture. Ma ormai è andata così. Chi la legge per la prima volta, benvenut* e spero vi piaccia.

Come ho già scritto su instagram e telegram, verranno pubblicate così:

Lunedì, mercoledì e venerdì My prisoner.

Martedì, giovedì e sabato Our Secret Love.

Poi passerò a Teach me e You flow inside me like blood in veins.

Poi toccherà a Damned Moon e Untounchable and Silent.

Poi ancora ad I kiss a boy e Interstellar.

Una volta ripubblicate tutte, riprenderò Bonded <3 buona lettura!]

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Lavorare in un supermercato notturno non era proprio il massimo della vita. Ma all'ultimo anno del liceo, con una famiglia sull'orlo della bancarotta e con tanti sogni del cassetto bisognava scendere a compromessi.

Avrei potuto ambire a qualcosa di meglio piuttosto che questo.

Lavorava lì da sei mesi, la paga non era granché ma gli permetteva di fare la spesa e aiutare suo padre, perennemente a corto di soldi. Eppure era un operaio edile che, almeno da quello che si poteva dedurre dalla sua busta paga, guadagnava discretamente. Ma ogni fine mese i suoi soldi sembravano essere stati risucchiati da un buco nero, e c'era sempre bisogno del supporto di Jimin per andare avanti.

Jimin diede un'occhiata all'orologio appeso alle proprie spalle. Le due e mezza del mattino.

Si trovava dietro il bancone, aveva l'aria piuttosto annoiata. Un ragazzo di diciotto anni non troppo alto, i capelli color carota che tante volte avevano attirato sguardi e anche battutine poco divertenti da parte dei clienti.

Il cliente ha sempre ragione.

Per cui, Jimin in quei casi sporadici non poteva altro che forzarsi di sorridere, o ancora peggio a ridere di battute che non stimolavano in alcun modo la sua ilarità.

Il commesso diede un'occhiata circostante al negozio. Non c'era nessuno, a parte un tizio di cui però non poteva vedere il viso, in quanto coperto dal cappuccio.

Se ne disinteressò presto, chinando la testa verso il libro di matematica. L'indomani avrebbe dovuto consegnare i suoi compiti, e ancora non aveva finito. Per cui approfittava sistematicamente di ogni momento di calma all'interno del negozio.

Si stiracchiò, sentendo i propri muscoli indolenziti protestare per quel lungo tempo costretto a stare in piedi.

"Finirò per avere la gobba." Borbottò tra sé e sé, inclinando la testa all'indietro per poi muovere il collo più volte, facendolo schioccare. Si lasciò sfuggire un piccolo gemito di piacere per quella sensazione, un tic che lo faceva immediatamente stare meglio.

Poi, con espressione decisamente meno felice, tornò al suo compito. Ma era stanco, i numeri si confondevano tra di loro al punto tale da non distinguerli. Le due occhiaie leggere sotto gli occhi erano abbastanza evidenti e la mancanza di sonno gli creava non pochi problemi, sia a scuola che a lavoro.

Tuttavia, il tizio entrato precedentemente era sparito alla sua vista.

Jimin corrugò la fronte e osservò la porta d'ingresso, incerto.

Possibile che non l'ho sentito neanche uscire?

Ok, era stanco. Ma sempre meglio controllare. Non capitava di rado che qualcuno provasse a rubacchiare qualcosa, approfittando proprio dei suoi momenti di stanchezza.

My Prisoner  [yoonmin • taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora