Sogno

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Odio chi amo.
Chiamo Dio.
Il mio gatto salta altissimo.
Il mio gatto miagola fortissimo.

Si beve solo whisky ad una festa
e improvvisamente tutti a far le pulizie.
Beve col rischio di perforarsi una tempia
e incessantemente si butta in peripezie.

Non ho solo una vita,
quello che ho viene dall'aldilà.
La morte mi perseguita
fluttuando a un metro da terra.

Fra i piani e i corridoi di uno strano albergo
gioivano correndo nell'oscurità e ridendo.
Corali i due pittori in uno stato incerto
tradivano se stessi con vanità e rigetto.

Angelico discendere d'un essere celeste,
amorevole per grazia e presenza nella veste
di biancore vergine, lei provoca gentile
l'anelito al cuor nero e il lasciarsi in divenire.

Il mio cane abbaia e mi fa rabbia.
Un cinghiale amico è stato sconfitto.
Computer minaccioso è la bocca di lupo.
Il mostro di Cleveland alle sette e trenta.

Lo stato meditativo è un crocevia,
un porto sicuro dove attraccare e riposare.
Sogno di potervi stazionare, tuttavia
non posso, il mio vascello chiede mare.

Sognamo a mezzogiorno
e fra le palpebre di notte.
Io sogno non il sonno
ma un lucido risveglio.

Sulle onde la battaglia,
il mio sogno è la salsedine
s'una spada insanguinata
estraendola dal petto.

Poi la pace degli amici
con il rum ed una brace,
oppure è uguale negli abissi
a far da cibo per i pesci.

Poesie per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora